Cap.18 Ti amo

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Bokuto' s pov

Entrammo a casa della ragazza, dato che era la più vicina, notai subito le pile di scatole riversate sul pavimento che davano un aspetto vuoto alla casa. T/n mi disse di salire ma suo padre la precedette.

Papà T/n:"E ora lui che ci fa qua?"

T/n:"H-hem"

Bokuto:"Dobbiamo solamente parlare"

Il papà mi guardò male ma subito dopo ci lasciò salire in camera, a patto che tenessimo la porta aperta.
Seguii la ragazza e arrivammo nella sua stanza, era ancora in ordine, nessuno scatolone, tutto al suo posto.

Bokuto:"Come mai non hai fatto gli scatoloni"

T/n:"Oh quello.. perché non intendo andarmene"

Bokuto:"Starai qua da sola?"

T/n:"Se mi lasciano si se no starò da qualcuno del terzo anno"

Bokuto:"Tipo da me?"

T/n:"Gufo te abiti a 5 ore da qui.."

Bokuto:"Ah è vero"

T/n:"Vabbè troverò una soluzione, piuttosto, te cosa dovevo dirmi?"

Bokuto:"Ah volevo chiederti scusa e sapere cosa esattamente era successo con Oikawa."

T/n:"Beh non penso di avere più scelta.

Allora dopo che tu sei comparso davanti a casa mia lui mi ha chiesto di nuovo di uscire, ho accettato e lui mi ha portato in un b&b e ha provato a portarmi a letto, dopo di che ha incominciato a dire a tutti che ero la sua fidanzata e ad abusare di me sia mentalmente che fisicamente. Ecco dovrebbe essere tutto"
Le lacrime avevano ancora una volta preso il possesso del suo viso e piccoli singhiozzi uscivano dalle sue labbra. Avrei voluto portarla a me per baciarla ma dato il momento preferii limitarmi ad abbracciarla.

Bokuto:"Sta tranquilla è tutto passato, la faremo pagare a quel verme. Ad ogni modo, grazie per avermelo detto"

T/n:"Figurati sei pur sempre il mio gufo no?"

Bokuto:"Si piccola"

La ragazza tornò tra le mie braccia ma questa volta non riuscii a trattenere i miei istinti.
Le presi il volto con tutta la delicatezza che avevo e con un tocco deciso poggiai le mie labbra sulle sue. Pensavo che T/n si sarebbe spostata ma non fu così, lei ricambiò il bacio e restammo così per un bel po'.

Bokuto:"Ehm s-scusa"

T/n ricominciò a piangere, ma non sembravano lacrime di sofferenza ma quasi di gioia, essa mi si fiondò addosso e mi sussurró qualcosa che mi arrivò a malapena all'orecchio. "Ti amo Bokuto"
Quando finalmente riuscii a comprendere la sua frase le presi il volto e le feci posare il suo sguardo su di me.

Bokuto:"Anche io ti amo piccola"

Mi svegliai e lei ancora dormiva così decisi di andare al piano di sotto per vedere se c'erano i suoi genitori. Con mia grande sorpresa in casa non c'era nessuno e tutti gli scatoloni erano scomparsi.
Mi diressi in cucina e poco dopo sentii delle braccia circondarmi il corpo.

Bokuto:”Buongiorno piccola”

T/n:”Ciao”

Bokuto:”I tuoi?”

T/n:”Se ne sono andati e mi hanno lasciato la casa: un problema in meno direi”

Bokuto:”E starai da sola? Non mi va, vengo a vivere con te!”

T/n:”Bokuto non puoi, abitiamo a 5 ore, te l’ho già detto”

Bokuto:”Sono all’ultimo anno e tu al primo, vorrà dire che dopo gli esami finali verrò a vivere con te”

La ragazza mollò la presa e si diresse verso il tavolo della cucina; fortunatamente i genitori le avevano lasciato i mobili.

Skipe Time

T/n’s pov

Arrivammo alla fermata del treno e purtroppo dovetti salutare Bokuto, domani sarebbe finalmente iniziato il ritiro estivo ed entrambi dovevamo prepararci.
Tornata a casa iniziai a preparare il borsone: presi pantaloncini, magliette e intimo in quantità industriali e qualche felpa e pantalone lungo nel caso avesse fatto freddo. Decisi di prendere anche le ginocchiere, oltre le scarpe, cos’ da poter fare qualche tiro con i ragazzi

Gli occhi del gufo//Bokuto×readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora