cap.6 Viaggio

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T/n's pov
Aprii lentamente gli occhi e ancora mezza addormentata senti una voce provenire dall'altra metà del letto.
Bokuto:"Sei pronta piccola? Oggi è mercoledì!"
Alzai la testa e vidi il gufo coricato nel mio letto, accennai un sorriso e mi girai per tornare a dormire. Tempo di riaprire gli occhi che ce lo avevo direttamente sopra di me con il sorriso stampato in faccia.
T/n:"Va bene, va bene mi alzo"
Mi diressi alla sedia per prendere i vestiti che avevo preparato la sera per il viaggio fino a Tokyo, e guardai Bokuto incerta.
T/n:"Puoi uscire dalla stanza?"
Bokuto:"Perché dovrei? Non ne ho voglia, mi devo cambiare anche io e poi che succede se ti cambi davanti a me scusa?
T/n:"Ehm.. vediamo.."
Bokuto:"Non uscirò dalla stanza"
Lo guardai scocciata e alla fine acconsentii il suo capriccio, mi guardò con aria soddisfatta e si diresse a prendere i pantaloni e la maglia che aveva abbandonato li la sera prima.
Iniziò a cambiarsi e io rimasi come ipnotizzata dal suo corpo e dalla sua bellezza, scrollai velocemente la testa come per cancellare i pensieri e iniziai anche io a cambiarmi. Ero diventata rossa, lo potevo percepire benissimo e cercai di non farlo notare a Bokuto, lui sembrava tranquillo e non volevo fargli pensare che mi fossi presa una cotta per lui.
Finimmo di vestirci e ci dirigemmo al piano di sotto per fare colazione, scesi le scale e trovai mio padre davanti alla porta di casa con le braccia conserte che assumeva la faccia da "duro". Lo oltrepassai e mi andai a sedere al tavolo della cucina dove trovai mia madre.
Mamma:"Buongiorno t/n! Dormito bene?"
T/n:"Ciao mamma, sisi"
Mamma:"Sembra che tuo padre stia facendo una ramanzina al tuo amico"
T/n:"Si lo avevo già preparato a ciò"
Mia madre si alzò e si diresse ai fornelli per prepararci la colazione, così chiamai Bokuto che mi ringraziò per averlo salvato da mio padre, sorrisi e mi alzai per parlare con mia madre.
T/n:"Mamma"
Mamma:"Dimmi"
Ripensai nella mia testa a come sarebbe stata la conversazione e mi resi conto che stavo per fare una delle mie solite cazzate.
T/n:"No, nulla"
Preparai due panini nel caso ci fosse venuta fame e presi delle bottigliette d'acqua. Mi girai verso il gufo che faceva colazione e gli rivolsi un sorriso prima di sedermi affianco a lui.

Ci stavamo dirigendo alla fermata quando lo sguardo di Bokuto cambiò radicalmente, mi girai verso di lui e lo guardai con un punto interrogativo sulla faccia.
Bokuto:"Sta arrivando Oikawa.."
T/n:"Un tuo amico?"
Bokuto:"Tutt'altro"
Più ci avvicinavamo più il gufo aveva l'aria incazzata, i pugni serrati e uno sguardo terrificante.
Oikawa:"Ma ciao Bokuto! Si può sapere che fai con t/n? Finalmente puoi presentarmela!"
Bokuto:"Te l'ho già detto. Non se ne parla! Vieni t/n"
Oikawa:"Ciao t/n!"
Lo ignorai e proseguii vicino a Bokuto fino ad arrivare alla stazione. Salimmo sul mezzo e presi posto dalla parte del finestrino di fianco al gufo, il paesaggio era stupendo, enormi prati verdi si alternavano a centri abitati, il cielo era privo di nuvole e il sole splendeva caldo nell'azzurro illuminando il paesaggio.
Prima che me ne potessi accorgere mi calarono le palpebre e finii per addormentarmi con la testa appoggiata alla spalla di Bokuto.

Sentii un tocco leggero sulla mia guancia ma che comunque mi fece svegliare.
Bokuto:"Buongiorno piccola, siamo arrivati"
Mi diede un altro bacio sulla guancia, non capivo perché si stesse comportando in questo modo dato che per lui ero solo un'amica.
Mi girai verso di lui e lo salutai con la voce ancora assonnata e poi scesi dal pullman; ad aspettarci fui felice di trovare Akaashi.
Akaashi:"Ciao t/n!"
T/n:"Ciao! Che ci fai qua?"
Akaashi:"Oh sono venuto solo a salutare dato che quello scemotto lì dietro non mi ha neanche avvisato, sta tranquilla che poi vi lascerò soli. Almeno avrete modo di fare ciò che già tutti sappiamo"
Mi guardò con aria seria e poi scoppiò a ridere, lo guardai incerta.
Akaashi:"Sto scherzando!"
Mi girai verso Bokuto per capire come mai Akaashi pensasse ste cose ma vidi con conforto che a quanto pare ne sapeva quanto me.
Akaashi:"Ciao t/n, ciao scemotto, ci si vede"
Dopo avere salutato il ragazzo, mi rigirai verso il gufo e entrambi scoppiammo a ridere come due cretini.
Finito di fare gli scemi mi prese il braccio e iniziò a trascinarmi fino ad arrivare ad un grande parcheggio dove finalmente mollò la presa.
Bokuto:"Bene, casa mia è un po' lontana"
T/n:"Andiamo in macchina?"
Bokuto:"No, in moto"
T/n:"Oh scordati che ci salgo su quella cosa"
Bokuto:"Ti fidi di me?"
Mi avvicinai alla moto che a quanto pare era di Bokuto, era nera con qualche linea bianca che interrompeva l'oscurità sui lati. Incerta feci segno di si con la testa al gufo che tutto felice mi spiegò due cose dato che non c'ero mai salita prima.
Arrivati davanti a casa sua mi tolsi il casco e mi incamminai verso il portone di ingresso.
La casa era davvero bella, ampie vetrate davano sul giardino, il salotto era composto da un sofà molto ampio e una grande televisione posizionata davanti al divano. Più in là si poteva intravedere il bagno e una spaziosa cucina con il tavolo da pranzo, la fine delle scale si affacciava a un lungo corridoio da cui si potevano intravedere le camere da letto.
Bokuto:"Fai come se fossi a casa tua"
Feci un giro delle stanze e finii in camera di Bokuto, era ampia con un grande letto matrimoniale, che riprendeva i colori delle pareti, posizionato da un lato e davanti si trovava la scrivania piena di fogli sparsi e libri.
Mi sedetti sul letto e poco dopo arrivò anche il gufo che si mise vicino a me.
T/n:"È davvero bella.."
Bokuto:"Sono felice che ti piaccia!"
Lo guardai sorridendo e lui ricambiò. Bokuto si appoggiò allo schienale del letto e mi fece segno di avvicinarmi a lui, così mi coricai di fianco.
Bokuto:"Appoggiati al mio petto"
T/n:"Cosa?"
Bokuto:"Hai sentito benissimo"
Mi appoggiai al suo petto, sentivo il suo cuore e ogni suo respiro, che fosse lungo o corto, in quel posto mi sentivo come a casa. Bokuto iniziò a giocare con i miei capelli e io di risposta, senza neanche ragionarci troppo, iniziai, quasi inconsapevolmente, a fargli i grattini sul braccio.
Bokuto:"C-che stai facendo t/n?"
T/n:"ODDIO SCUSA!"
Bokuto:"No no tranquilla, mi rilassa"
Interminabili minuti di silenzio si fecero largo tra le quattro pareti della stanza e un leggero velo di imbarazzo calò nell'aria fino a quando il gufo non ricominciò a parlare.
Bokuto:"Ah sappi che non ho intenzione di farti dormire sul divano, se non ti dispiace preferirei dormissi qui"
T/n:"Con te?"
Bokuto:"Se ti dà fastidio vado sotto"
T/n:"No no tranquillo."
Restammo in quella posizione per un po' e alla fine tutti e due ci addormentammo.

Gli occhi del gufo//Bokuto×readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora