Our Wrong Love [DABIHAWKS]

Twenty Nine

Il giorno dopo, 28 dicembre

Dabi: "Cosa devo far con quel idiota? Oggi è il suo compleanno ed è riuscito a sfuggirmi."
Si accende la sigaretta e getta la testa dietro annoiato.

Dabi: "Mi tocca portarlo qui con la forza, di sicuro sarà da qualche parte a piagnucolare per la morte di sua madre." Spegne la sigaretta sul portacenere e si alza sbuffando.

Hawks nel frattempo è in cima ad un palazzo ad ammirare la città dall'alto.
Manhattan è ricoperta di neve e soffia un vento gelido.
Sui marciapiedi si vedono i bambini che giocano con palle di neve, mentre alcuni proprietari di negozi si divertono a fare i pupazzi di neve.
Sono tutti così felici e sembrano divertirsi molto.
Per non parlare del dolcissimo odore di cioccolata calda che gira nell'aria.
Ogni passante sembra tenere un bicchiere di quella dolce e calda bevanda.
Hawks: "È proprio vero.
La neve rende davvero tutto più magico.
Chissà se anche il Bronx sono così." Gli scappa un sorriso, ma la sua mente gli proietta il ricordo di sua madre che gioca con lui all'aperto con la neve.
Hawks: "Anche tu amavi molto fare pupazzi... Ricordo il primo che abbiamo fatto insieme.
Ricordo anche...che quel giorno aveva cominciato a nevicare quando sei morta." Sente il petto restringersi, mentre i suoi occhi continuano a vagare nel vuoto.
Finché alle sue spalle non sente una strana presenza.
Si gira subito, ma non vede nessuno.
Si guarda bene intorno e anche le sue piume comiciano a cercare.
Hawks: "Che strano, ero sicuro di aver sentito la presenza di un demone."

Overhoul raggiunge Tomura in un vincolo.
Tomura: "Allora?"
Overhoul: "Quel ibrido è molto sensitivo.
Nonostante avessi nascosto la mia aura ha capito che c'era qualcuno dietro di lui."
Tomura comicia a grattarsi il collo.
Tomura: "Non preoccuparti.
Presto avrà un assaggio del mio dolore.
Continua a pedinarlo come sempre hai fatto.
Voglio sapere ogni singolo movimento che fanno."
Overhoul: "D'accordo."
Tomura gli bacia la maschera e sorride sadico, prima di scomparire nell'ombra.

Hawks sente di nuovo qualcuno alle spalle.
Ma questa volta lo riconosce dall'odore.
Hawks: "Mi hai trovato."
Dabi: "Ovvio, sei il mio omega.
Ti troverei ovunque." Si avvicina, sedendosi poi accanto a lui.
Dabi: "Sei qui a deprimerti?"
Hawks: "È più forte di me.
Ogni cosa oggi, mi ricorda lei.
Sai, anche quel giorno nevicava così forte."
Dabi: "Hawks stare qui a rimpagere la sua morte non la riporterà indietro e tanto meno non ti farà star bene."
Hawks: "Lo so." Rimangono in silenzio e guardare insieme la città dall'alto.
Dabi lo vede completamente perso nei suoi pensieri.
Odia vederlo in quello stato e cerca in qualche modo di tirarlo su di morale.
Dabi: "Buon compleanno."
Hawks: "Cosa..."
Dabi: "Non hai sentito.
Buon compleanno Hawks, volevo essere il primo ad augurare il giorno della tua nascita.
Anche se tu, ti ostini a ricordare solo quel tragico momento. Ricordati che è pur sempre il giorno in cui sei nato.
Chissà quanto erano felici i tuoi genitori a festeggiarlo ogni anno.
Mentre tu stai cercando in tutti modi di renderlo un giorno tragico." Lo guarda.
Dabi: "Io comprendo affondo il tuo dolore.
Però ricordarti Hawks, anche se ti lasci andare non vuol dire che la dimenticherai.
Lei rimarrà sempre nel tuo cuore, però la vita va avanti e tua madre non ce più.
Stare qui a rimpiangere il passato non serve a un cazzo.
Anche io quel giorno vi ho fatto del male..."
Hawks: "Dabi, mio padre ti ha perdonato."
Dabi: "Però ho sempre bruciato le ali di un arcangelo.
E ho pagato le conseguenze e queste ustioni che ho sul corpo me lo ricorderanno per l'eternità.
Però... Le ho accettate e sono andato avanti.
Chiunque ha un dolore dentro, ma tutti prima poi ci mettono una pietra sopra...altrimenti si tolgono la vita."
Hawks a quelle parole comicia a piangere.
Dabi: "Per tutto questo tempo ti sei portato dentro dei scarabocchi.
Hai solo bisogno di una spinta, così che tu riesca a cancellarli."
Hawks: "Dabi..." Si avvicina e lo abbraccia.
Il demone lo stringe forte a sé e senza dire nulla, lo lascia sfogarsi in un pianto liberatorio.
Dabi: "Ricordati che non sei più solo."