Capitolo 2

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** quello che più nascondi è ciò che più rivela di te **

- avanti! - sento dire con voce decisa

Metto una mano tremante sulla maniglia e apro la porta.

Faccio qualche passo in avanti ed entro nell'ufficio del presidente Silver.

Alzo gli occhi dal pavimento e lo vedo.
Sembra un uomo di bell'aspetto, sulla trentina.

È seduto su una poltrona in pelle nera dietro la sua immensa scrivania. Ha la testa china e sta firmando dei fogli.

Non mi guarda così colgo l'occasione per curiosare intorno a me e noto che l'arredamento è simile a quello della reception, anche qui il colore predominante è il bianco nonostante sia presente qualche chiazza di nero qua e là. Ci sono dei quadri appesi ai muri sulla parete sinistra mentre dietro la scrivania c'è un'enorme finestra, che occupa tutta la parete, da cui si ha una splendida vista di New York. Alla mia destra c'è invece una porta, probabilmente un bagno, e una libreria con centinaia di libri con a fianco un divano in pelle nera e due poltroncine dello stesso colore.

- avanti, cosa fa lì impalata. Si accomodi - dice con voce grave, quasi irritata

Il suo non sembra un invito bensì un ordine.

Mi avvicino a una poltrona posta proprio davanti alla sua 'scrivania' e mi siedo in attesa di una sua iniziativa.

Sta ancora firmando dei fogli e ad ogni foglio firmato sbuffa.

Qualcosa mi dice che oggi non è la giornata giusta.

Non mi ha ancora degnata di uno sguardo e devo dire che non è molto cortese da parte sua. È vero che non sono ancora una sua dipendente ma sono solo una sconosciuta però mi sarei aspettata un comportamento diverso dal presidente di una famosa compagnia.

- lei è...? - mi chiede non terminando la frase

Mi schiarisco la voce e rispondo con voce sicura - mi chiamo Mia Ferrero, sono qui per il colloquio di lavoro -

Alle mie parole lascia cadere la penna sulla scrivania e finalmente mi guarda.

Rimango senza fiato. Devo dire che non solo è un uomo di bell'aspetto, è semplicemente magnifico. Ha i capelli scuri, neri come la pece, tirati indietro con il gel. Ha la carnagione abbastanza scura, come se avesse origini italiane o latino americane. La bocca carnosa color rosso fragola. Ma la cosa che mi affascina di più sono i suoi occhi. Sono particolarissimi. Non so con certezza di che colore siano, sembrano due pozze d'acqua ghiacciata ma con qualche sfumatura di blu. Sono bellissimi. Rimango per qualche secondo a fissarlo senza dire niente.

- ha finito di fissarmi? - chiede guardandomi dritta negli occhi

- mi scusi - rispondo velocemente abbassando lo sguardo verso il pavimento

- perché l'hanno mandata da me? Io non mi occupo mai delle assunzioni - mi dice scocciato - ci pensano i miei collaboratori -

- non so, io ho ricevuto una email in cui mi si diceva di venire qui -

- beh io non ho tempo per questo. Per cui se mi vuole scusare - dice riabbassando lo sguardo sulla sue scartoffie - io avrei molto lavoro da fare -

Ma chi si crede di essere? Brutto egocentrico che non è altro. Io sono arrivata qui dall'Italia apposta per questo dannato colloquio. Non mi può liquidare in questo modo.

- mi scusi, ma ho fatto 9 ore di aereo per essere qui oggi - mi fermo un attimo e poi continuo - non mi sembra giusto il suo comportamento -

- le ripeto che non mi occupo di queste sciocchezze - mi risponde in modo duro

- pensa veramente che sia una sciocchezza assumere personalmente i propri dipendenti? - chiedo incredula alzandomi dalla poltrona

- vuole un colloquio di lavoro? e va bene, si risieda - dice passandosi le mani sugli occhi

Mi risiedo sorridendo. La mia testardaggine serve a qualcosa ogni tanto.

- allora mi dica qualcosa di lei. Le sue generalità e i suoi titoli di studio - mi dice stendendosi sulla sua poltrona e congiungendo le mani davanti alla bocca

- mi chiamo Mia Ferrero, sono italiana e ho 23 anni. Sono nata il 5 novembre del 1991 a Milano. Ho preso il diploma al liceo classico e sono laureata in giurisprudenza con 108/110 -

- e perché dovrei assumerla? - chiede socchiudendo gli occhi

- perché sono una gran lavoratrice e ritengo che la sua compagnia sia la migliore. Ottengo sempre quello che voglio e io voglio lavorare per la Silver Company - rispondo guardandolo dritto negli occhi

I suoi occhi non si staccano dai miei per qualche secondo.

- è assunta - si alza dalla poltrona e mi porge la mano - benvenuta alla Silver Company -

Mr. Silver (Incompleta)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora