Capitolo 8

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Fortunatamente avevo messo in valigia qualche vestito per la sera. Non so dove mi porterà Andrew, ristorante elegante? Magari mi porterà in qualche trattoria della città, lo sa che mi piace mangiare bene. Mi metterò qualcosa che vada bene per entrambi i posti, magari un vestito non troppo corto.

Frugo nella valigia e trovo quello che fa per me: un tubino bordeaux al ginocchio. Non l'ho mai indossato, infatti l'ho acquistato appena arrivata a New York e mi è costato un occhio della testa, ma questa è un'occasione speciale.

'Frena Mia, non ti sembra di essere troppo entusiasta? Stai uscendo con il tuo capo che è anche fidanzato' mi ammonisce la mia coscienza.

Mi ero dimenticata di quell'arpia di Camilla! Con capisco come faccia a stare con una stronza del genere.

'Perché vorresti essere al suo posto?'

- Beh sì - rispondo ad alta voce ai miei pensieri.

Mi faccio una doccia veloce e mi sistemo i capelli. Ho deciso di raccoglierli in uno chignon spettinato, lasciando qualche ciocca libera. Indosso il vestito e devo dire che mi sta a pennello, probabilmente sono dimagrita, dopotutto le ultime settimane sono state frenetiche tra lavoro casa e trasloco.

Mi sposto in bagno e inizio a truccarmi. Mi metto un po' di blush sulle guance per dare colore e un filo di mascara. Non voglio truccarmi troppo gli occhi perché ho deciso di mettere un rossetto bordeaux. Non sono un'amante dei rossetti, probabilmente perché sono convinta di non riuscire a portarli, e poi la mia bocca è carnosa di natura quindi non ho mai avuto la necessità di metterla in mostra però stasera ho deciso di fare questa 'follia', se tale posso definirla.

Mi siedo sul bordo del letto in attesa dell'arrivo di Andrew. Sono quasi le venti quindi tra poco dovrebbe arrivare.

Dove ha intenzione di portarmi? Di cosa parleremo? Lavoro? Oppure vorrà sapere qualcosa in più su di me? Lavora con me tutti i giorni e l'unica cosa che sa è il mio nome e la mia età. O forse mi sbaglio? Forse si è informato su di me senza che io ne sapessi nulla.

'Mia, ma che idee ti vengono in mente? Non sei così importante. Lui è il tuo capo, fai bene il tuo lavoro e a lui interessa questo. Solo questo'

Penso troppo e di certo non mi fa bene. Mi riempio la testa di domande e perdo la concentrazione. Devo cercare di vivere più serenamente senza farmi troppe paranoie.

- bum bum bum -

È arrivato!

- arrivo! - urlo alzandomi dal letto e andando di corsa verso l'armadio davanti al quale ho lasciato le mie scarpe. Mi infilo le ballerine e prendo la giacca e la borsetta.

- eccomi - dico aprendo la porta d'ingresso

Ed eccolo qui il mio bellissimo capo. Potrei stare ore e ore ad osservarlo senza mai stancarmi. È vestito casual: jeans e camicia blu. Non sono abituata a vederlo così. Non mi lamento di certo perché vederlo tutti i giorni in giacca e cravatta è una goduria per i miei occhi ma trovarlo davanti a me così rilassato non ha prezzo.

- buonasera Mia! Sei pronta? -

- si e noto che tu sei puntuale come un orologio svizzero - rispondo sorridendo

- odio essere in ritardo - continua - e le persone ritardatarie -

- bene, allora andremo d'accordo -

'Mia, ma cosa diavolo dici?'

- allora dove andiamo? - chiedo incuriosita mentre saliamo in ascensore

- ho prenotato in un ristorante carino qui vicino. Mi hanno detto che è uno dei ristoranti migliori di Roma e che si mangia benissimo. Ho pensato che avresti voluto mangiare bene dato che sei lontana dall'Italia da qualche settimana - dice mentre schiaccia il tasto zero

Mr. Silver (Incompleta)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora