La cerimonia funebre in onore di Gyon Ertz era stata celebrata tre cicli dopo l'incidente del motore ad arricchimento, insieme a quella dei due tecnologi del Dipartimento CEN periti insieme a lui. L'intero Dipartimento Gantyr, nonché diversa gente proveniente dal CEN, era presente al Tempio degli Dei mentre i corpi dei defunti venivano affidati alle fiamme delle tre pire. In molti erano accorsi per dargli un ultimo saluto e consegnare il loro nome e la loro memoria alla custodia delle pagine di Ayon, il Tomo Eterno. Così, fintanto che fosse rimasto nei ricordi della gente, Gyon Ertz avrebbe continuato a vivere.
Albion si rammaricava moltissimo di non aver potuto essere presente. Senza considerare il fatto che era convinto che la morte del direttore fosse in gran parte colpa sua. Provava una forte stima per Gyon: era comunque grazie a lui se si trovava dove era adesso. Altrimenti, molto probabilmente, sarebbe rimasto solo uno dei tanti ricercatori che lavoravano al Dipartimento Gantyr.
In ogni caso quella mattina, tre cicli dopo essere uscito dall'ospedale centrale di Dert, aveva deciso di recarsi al Tempio degli Dei, in modo da poter rivolgere le sue preghiere al Tomo Eterno. Rimase lì per svariate ore a rimembrare e rievocare tutti i momenti che aveva passato col direttore Ertz. Partì proprio da quella sera, di due stagioni prima, in cui il direttore lo aveva informato che il Rhod aveva deciso di finanziare una spedizione su Gantyr, nominandolo subito dopo suo assistente personale. Passando poi a tutto il tempo che avevano speso al Simulatore Sperimentale, per riuscire a far funzionare il processo di arricchimento. Rievocò anche tutte le occasioni in cui Gyon lo aveva portato sul palmo della mano per il merito di aver avuto l'idea che aveva iniziato a risolvere i loro problemi. Mentre rievocava queste immagini, calde lacrime scivolavano lungo le sue guance. Aveva da poco rimosso le bende per cui, passando sopra le ferite al volto, le lacrime provocavano una lieve sensazione di bruciore. Voleva stampigliare bene quei ricordi nella sua mente: nonostante la tristezza, sentiva che grazie ad essi Gyon era ancora con lui e questo gli dava forza. Sarebbe rimasto lì anche più a lungo, ma dopo più di un'ora, decise di alzarsi e andarsene. Il Tempio degli Dei era solo la sua prima tappa di quel ciclo. Una volta uscito, salì su un trasporto pubblico che lo portò al Dipartimento Gantyr.
Nei cicli precedenti era tornato un paio di volte all'ospedale per fare alcuni controlli e i medici gli avevano detto che sarebbe dovuto rimanere a riposo per almeno altri dieci cicli. Decisamente troppi per Albion il quale voleva tornare al Dipartimento il più presto possibile per mettersi al lavoro, nel tentativo di fare luce su quanto avvenuto. Le parole dell'Agente Superiore Jakk Varrant continuavano a riecheggiargli in testa e lui voleva vederci chiaro. Quindi aveva deciso di ignorare quanto detto dai medici e rientrare al lavoro. A quanto pareva i suoi colleghi non erano stati informati del suo risveglio e delle sue dimissioni, perché nessuno era andato a fargli visita e, da un certo punto di vista, era meglio così: aveva bisogno di prendersi un po' di tempo in solitudine per rimettere un po' insieme i pezzi. Senza considerare il fatto che non si sentiva il coraggio di fronteggiare nessuno di loro, quindi nemmeno lui aveva cercato di contattarli. C'era solo una persona che avrebbe voluto contattare, ma non aveva avuto il coraggio di farlo. Alla fine aveva deciso che era il momento di smettere di piangersi addosso e di rimboccarsi le maniche.
Il clima al Dipartimento non era dei migliori: anche se tutti erano impegnati in un modo o nell'altro, mancava la febbrile attività che aveva preceduto il collaudo del motore ad arricchimento e, in ogni caso, solo una parte abbastanza ridotta del personale era stata richiamata in servizio. Una volta entrato, dopo essersi fatto coraggio, Albion decise di dirigersi prima di tutto verso il suo ufficio, situato vicino a quello che era appartenuto a Gyon. Mentre percorreva il corridoio che lo avrebbe portato all'ascensore, Albion individuò Gaalen Artyl e, contento di rivedere un volto amico, si diresse a passo svelto verso di lui. Il saluto che si scambiarono fu però decisamente più breve e meno caloroso di quello che Albion si sarebbe aspettato e la cosa lo fece rimanere di stucco.
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La Prima Frontiera
Science FictionIn un epoca afflitta da una spietata guerra fredda fra le tre maggiori casate del pianeta Haven, la casata Trekk decide di intraprendere l'obiettivo più rivoluzionario dell'intera storia Aygidiana: realizzare una spedizione per raggiungere il pianet...