Episodio XXII - Fratelli

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Subito dopo l'incidente al Dipartimento Gantyr e la conseguente morte del direttore Ertz, Haden Trekk aveva deciso di trasferirsi a Dert e di rimanervi finché non fosse stata fatta luce sull'accaduto, al fine di supervisionare di persona gli eventi. Il Rhod, Akel Trekk, pretendeva delle risposte. Ed aveva bloccato tutti i finanziamenti diretti al Progetto Kynima e al Dipartimento Gantyr, finché non fosse stato certo che il progetto avesse ancora delle possibilità di successo.

Haden era ospitato nella dimora del governatore della città, Astor Trekk: un trattamento abbastanza prevedibile considerando che lui era parte del consiglio del Rhod e che quindi, da un certo punto di vista, faceva le veci del capo della casata. Inoltre, era già accaduto in occasione dei precedenti soggiorni di Haden a Dert. Per questi motivi, nel modesto palazzo del governatore, Haden aveva stabilito il proprio quartier generale: da lì teneva sotto controllo le cose e continuava a svolgere il suo lavoro di presidente della TRK-Eryv.

Ed era proprio là, all'interno della prima cinta di mura, che Albion si stava dirigendo, al fine di incontrarsi con suo fratello ed esporgli il suo piano. I capelli castani in posizione leggermente più rigida del normale e le iridi più larghe del solito delineavano chiaramente quanto fosse nervoso il giovane in quel momento. Sentiva le gambe abbastanza molli, come se si volessero rifiutare di portarlo a destinazione. Raramente nella sua vita si era sentito così inquieto. Tutto dipendeva da come Haden avrebbe reagito al suo racconto e purtroppo per avere qualche possibilità di successo, il giovane era costretto a raccontare tutto, non poteva omettere nulla. A peggiorare le cose c'era il fatto che quella notte non aveva praticamente chiuso occhio. Ovviamente aveva ceduto il suo letto a Zefyr ma, anche se così non fosse stato, non sarebbe comunque riuscito a dormire. Troppe cose affollavano la sua mente dominando i suoi pensieri.

Una volta che si fu identificato, le guardie che pattugliavano l'ingresso della struttura non fecero molte storie e lo lasciarono passare. All'interno venne preso in custodia da uno degli inservienti, un tipo di mezza età dal portamento austero, il quale lo scortò alla stanza dove era situato l'ufficio di suo fratello.

L'interno del palazzo era in perfetto stile Trekk: il corridoio principale era attraversato da una lunga vetrata che dava sull'esterno. Le linee, più morbide e classiche, che si sarebbero potute trovare in un edificio simile nei territori Pretran, erano qui sostituite da linee più squadrate e moderne. All'interno i colori dominanti erano il nero, il grigio e il rosso scuro. Alle pareti erano appesi dei quadri dinamici, che mostravano personaggi, solitamente protagonisti della storia Trekk, in movimento all'interno di scene storiche per la casata Trekk o per la città di Dert, ma anche di momenti di vita più quotidiani, con una messa in scena fatta con la massima perizia. Al centro del corridoio principale si trovava anche un'ottima rappresentazione, su schermo trasparente, dello stemma della casata Trekk, il Triplice Ingranaggio capeggiato da tre stelle, che pareva messo in movimento da una leggera brezza, seppur all'interno del palazzo non tirasse un filo di vento.

L'ufficio di Haden si trovava al primo piano. Una volta salite le scale, svoltarono a destra e, dopo una decina di metri arrivarono di fronte a una porta scorrevole automatica con i vetri oscurati. L'inserviente si accomiatò con garbo, lasciandolo solo. Albion tirò un profondo respiro per farsi coraggio e quindi bussò.

"Avanti" disse una voce dall'interno mentre la porta scorrevole si apriva.

Il presidente della TRK-Eryv era seduto su una sedia a sospensione magnetica, simile a quelle che usavano nella sala riunioni principale del Dipartimento Gantyr, davanti ad un avanzato computer a triplo schermo curvo. Nonostante di norma tali schermi fossero trasparenti, in quelli di Haden la parte posteriore era oscurata, per impedire a chiunque entrasse nella stanza di mettere il naso nei suoi affari. L'uomo, di trentacinque genet, quasi dieci in più di Albion, si alzò per accogliere il fratello minore. Come al solito Haden era vestito con la sua consueta e ricercata eleganza: la camicia blu con decorazioni dorate ricamate sopra era accompagnata da pantaloni neri e degli stivali in pelle attentamente lucidati. Mentre quelli di Albion erano di un castano scuro, i capelli del fratello, tenuti come sempre all'indietro, erano di un castano decisamente più chiaro, quasi tendente al biondo, chiaramente un influsso dalla parte materna.

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