Capitolo 1: Crimson

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Lo scrosciare delle acque della laguna di Venezia si poteva sentire sin da sotto i portici della pittoresca Piazza San Marco, in un'inizio d'Estate che pareva mostrare il massimo in ogni suo raggio di Sole.
Coppie di fidanzati, famiglie, ma anche uomini d'affari...
La zona brulicava di una vitalità senza precedenti, in uno dei luoghi più costosi in cui poter vivere.
Un giovane cameriere, intento a servire i vari clienti seduti ai tavoli in mezzo alla Piazza, si fermò davanti ad una persona in particolare:
Un ragazzo vestito con un abito sul rosso, i tratti leggermente femminei e dei lunghi capelli biondi con tanto di frangione sul lato sinistro, abbastanza folto da coprire uno dei due occhi color azzurro mare.
"Signore... ecco a lei la sua fetta di Sacher." gli disse, appoggiando sul tavolo un piattino contenente un bel pezzo di torta al cioccolato con una punta di panna sulla sommità, assieme ad una tazza di té al limone di alta qualità.
Notando che la sua ordinazione era arrivata, lo strano figuro sorrise sotto i baffi, fissando il giovane cameriere.
"Merci beaucoup, signore." rispose allora, controllandosi accuratamente le unghie con la coda dell'occhio...
E il barman poté notare come fossero completamente decorate sul nero.
Passatempo molto insolito per un probabile turista straniero.
Cercando di non essere intimorito dal particolare aspetto del biondo dal marcato accento francese, il cameriere scosse il capo per mezzo secondo.
"Signore... è la prima volta che viene a Venezia?"
Il biondino androgino ridacchiò.
"No. Ho sempre adorato queste vie... l'architettura italiana è così incantevole, dal mio punto di vista."
"Se è quello che trova interessante, la inviterei a visitare le varie chiese della città. Ne rimarrà affascinato senza dubbio."
"Lo terrò a mente. La ringrazio ancora..."
Con quelle ultime parole, il ragazzo lentigginoso ben vestito cominciò a degustare con un cucchiaio il suo pezzo di torta Sacher.
Ne andava matto, ma preferiva molto di più quella che servivano a Vienna, luogo di origine del dolce in questione.

Ah... giusto. Vienna... dovrò andarci una volta preso contatto con gli altri due...
Beh, vediamo di goderci la quiete della Serenissima ancora per qualche giorno.

Del resto, la sua tappa non era assolutamente Venezia:
Una volta che i suoi amici l'avrebbero raggiunto, si sarebbe diretto senza troppi problemi nella Capitale austriaca, anche se una parte di sé avrebbe preferito restare nello splendore veneto per sempre.
Il suo occhio cadde subito sul campanile della vicina Cattedrale di San Marco:
Fra non molto, avrebbe scoccato le due del pomeriggio.
Eppure, poteva già percepirlo nell'aria:
Un potere sempre più crescente... distruttivo... che avrebbe facilmente oppresso la quiete di uno dei luoghi più affascinanti della Penisola Italica.

Eccone uno in arrivo...

Senza girare lo sguardo, ma chiudendo gli occhi e continuando a godersi il suo pezzo di Sacher, sentì il rumore di passi avvicinarsi dalla direzione di una delle vie secondarie alle sue spalle:
Una figura coperta con un lungo vestiario orientale sul viola, capelli castani con una lunga treccia che raggiungeva quasi il terreno, pelle pallida e occhi rosso fuoco.
Senza farsi problemi, il giovane uomo dal vestiario tradizionale cinese si avvicinò al tavolo del biondo di origini francesi...
E si sedette senza troppi convenevoli, quasi non badando agli sguardi dei passanti per il suo aspetto peculiare.
"Goduto il viaggio, monsieur Duo Lon?" chiese quasi subito il ragazzo, interrompendo la sua degustazione per fissare il giovane cinese dalla pelle pallida; "Ti piace la Serenissima?"
Il cinese lo guardò in silenzio per qualche secondo, la sua espressione immutabile. Poi, con tono estremamente freddo nonostante la voce giovane e melodica, disse:
"Non sono in visita turistica."
Il ragazzino lentigginoso sbatté un paio di volte le palpebre.
"Non? Ah, ma quindi é possibile non avere la mentalità da turista in un posto simile?"
"Ti voglio ricordare il motivo per cui ho accettato di unirmi a te?" ribatté Duo Lon, chiudendo gli occhi un secondo; "O forse la brezza di queste acque ti ha fatto perdere di vista le cose, Ash Crimson?"
Con un falso broncio, il ragazzo di nome Ash si puntò il dito addosso.
"Dico, mon ami... ti sembra la faccia di uno che scorda dettagli tanto importanti?"
"Che lo sia o meno, sta a te provarmelo..." commentò il cinese, sospirando.
"Beh, fino a quando non arriva il nostro terzo acquisto, siamo bloccati qui a Venezia, quindi tanto vale godersi il panorama. "
Detto ciò, Ash passò il menù a Duo Lon con aria sorridente.
"Se vuoi qualcosa, offro io."
"Non ho fame..." rispose lapidario il cinese, mettendosi a sedere al tavolo col francesino; "Mi accontento di un tè."
"Aaah, ottima scelta, monsieur! Prendilo freddo, oggi fa molto caldo!"
Tuttavia una volta arrivato il cameriere di prima, Duo Lon ordinò un tè caldo.
"Glielo porto subito, signore."
"Pronto a sudare sette camicie, eh?" chiese Ash, ridacchiando; "Immagino che tu non veda l'ora per andare a Vienna... al King of Fighters."
Il sorriso del biondino si ampliò:
Il King of Fighters era una competizione di arti marziali a squadre ben nota in tutto il mondo per la sua importanza.
Riuniva al suo interno i più grandi combattenti internazionali e le iscrizioni erano aperte a tutti, anche a dei novellini del settore.
Apparentemente, dopo tre edizioni in cui gareggiavano team formati da quattro persone tra combattenti in campo e striker, si era tornati a una formula di tre uomini a squadra.
Ma la novità di questa edizione era che gli incontri sarebbero stati in tag, con i combattenti liberi di scambiarsi il posto sul ring in qualsiasi momento.
E quell'anno, la competizione si sarebbe tenuta a Vienna, la reggia estiva degli Asburgo.
"La tratti come se fosse una cosa piacevole..." commentò Duo Lon a occhi chiusi.
"Ma non lo è? Immagina quanti grandiosi lottatori tutti nello stesso luogo, pronti a menarsi per avere il titolo a casa loro." ribatté Ash; "E poi, non dirmi che i sostenitori del torneo non ti suonano interessanti:
La famiglia Bernstein."
Il cinese rimase a fissare Ash per qualche secondo.
"In effetti sì... ma, alla fine, io punto solo a una persona in particolare."
"Ehi, sai come si dice! Non si può fare una frittata senza rompere le uova! E quelle uova si chiamano Bernstein! Ma non solo:
Sembra che il torneo KoF tenda ad attirate figure... diciamo... mitologiche? Folkloristiche? Quale preferisci?" rispose divertito Crimson.
"Mitologiche mi sembra la parola più appropriata... a tal proposito, è in ritardo il nostro terzo componente."
"Oh, lui?" chiese tranquillamente Ash, guardandosi attorno; "Adora farsi aspettare... ma non può dire di no ad una sfida."
Duo sospirò contrariato con il dito indice sulla fronte.
"Figurati se non é incappato in qualche rissa..."
"Tranquillo... sa essere molto puntuale. Ho detto a tutti e due di presentarsi in Piazza San Marco alle due in punto, e posso dirti che entro i prossimi cinque secondi..."
Ash si interruppe quando il campanile di Cattedrale San Marco suonò l'arrivo delle due del pomeriggio.
Duo si alzò silenziosamente e si avviò verso il campanile lesto e silenzioso come un'ombra.
Quando raggiunse la base delle grossa torre, notò una persona sulla balconata della Cattedrale:
Un uomo abbronzato dai capelli biondo-corti e sparati in varie direzioni.
Indossava una camicia sul viola aperta, mostrando un invidiabile paracarri, guanti neri e pantaloni sbiaditi dello stesso colore, terminanti con un bel paio di scarpe eleganti in pelle sul marrone.
Il ragazzone emise uno sguaiato e rumoroso sbadiglio, spalancando maleducatamente la bocca.
"Ma quanto cazzo ci mette, il damerino...? Fatti trovare alle due... alle due stocazzo, alle due..."
Notò allora la figura di Duo Lon sulla piazza, intento a fissarlo senza cambiare espressione.
"Cazzo, era ora! Pensavo che avrei fatto le ragnatele!"
Con un balzo, l'uomo forzuto si lasciò cadere fino in strada, atterrando rumorosamente davanti al cinese e, nonostante l'altezza, non facendosi praticamente niente.
"Devi sempre dare spettacolo, vero? Shen Woo..." commentò con tono calmo Duo Lon.
Il biondone, Shen Woo, si stiracchiò il collo con una smorfia di soddisfazione stampata sul volto.
"Beh, sai come la penso, Lon... se posso picchiare un avversario tosto come te... mi vedresti girare a culo nudo sul triciclo in tutta la piazza."
"Derriére di fuori? Questa non voglio perdermela!" disse alle sue spalle l'efebico ragazzo francese, battendo le mani con un sorriso giocoso.
Notando Ash, Shen si mise le mani in tasca, sbuffando.
"Beh? Dove si trovano i tanto proclamati avversari da tutto il mondo?"
"Con calma, con calma, mon ami." rispose ridacchiando il ragazzino; "Piuttosto, vuoi mangiare qualcosa? Sai, ci attende un gran bel viaggio da qui fino all'Austria."
"Si mangia bene, qui? Perché ho lo stomaco che brontola!" chiese con un sorriso il biondone.
Crimson si portò una mano alla bocca con finto stupore, mostrando l'elaborato smalto nero con eleganti rifiniture bianche che si era applicato sulle unghie.
"Mon Dieu! Sei proprio un buzzicone, mon ami! Non sai che l'Italia è celebre per la cucina?"
"Presumo che non abbia mai mangiato la pizza..." commentò Duo Lon con una mano sulla fronte.
"Ehi-ehi! Così fregato non sono! Solo che non ho mai mangiato quella vera italiana... nota personale:
Non mangiare più la pizza al salame piccante cinese! Mettono il peperoncino persino nell'impasto, è fottutamente piccante!"
"Sono sicuro che troveremo una pizzeria qui vicino... almeno potrai assaggiare altre pietanze tipiche di questa nazione magnifique!" esclamò tutto sorridente Crimson.
"Allora spicciamoci, che quando ho fame divento estremamente incazzato!" brontolò il cinese ossigenato con la camicia aperta sul davanti.
Così facendo, i tre si diressero verso la prima pizzeria disponibile per mangiare, mentre da altre parti del mondo si stava spargendo la voce del nuovo King of Fighters.

The King of Fighters: Green FlamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora