Epilogo

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"KO! VINCITORI!"


Prima il silenzio... poi la rivelazione, seguita dallo scoppio di tutta l'arena in un coro di festa, come se la città si fosse messa a gridare nello stesso momento tutta assieme.
Lo schermo gigante inquadrò subito Rose Bernstein battere sorridente le mani, prima di annunciare:
"ED ECCOLI! I VINCITORI DEL KING OF FIGHTERS!
Congratulazioni per esservi aggiudicati il titolo!"
Una incredibile ola partì di colpo e sembrò che lo stadio venisse giù di colpo.
Lea a malapena si reggeva in piedi mentre fissava incredula per un secondo l'ultimo sfidante rimasto, Kyo Kusanagi, intento a mangiare la polvere del ring nella più grande finale di sempre.
Lea dovette usare davvero tutto per batterlo, e solo lei era rimasta dopo il ringout di Chizuru ed una mossa scorretta di Kyo contro Shingo, che tuttavia arrivò da solo a sistemare Goro e portarsi dietro Benimaru.
L'italiana nemmeno si rese conto di essersi messa ad urlare al cielo, mentre lacrime di gioia le cadevano dagli occhi.
Ci era riuscita! Era la più forte assieme al suo team!
Michitaka era estremamente soddisfatto del risultato ottenuto e di come aveva tirato fuori il meglio di loro.

Salì sul ring e mise una mano sulla spalla di Lea per congratularsi pienamente della vittoria.
"Ce l'ha fatta! Abbiamo vinto! YUUUHUU!"
Anche Shingo balzò in festa e corse assieme a Chizuru verso gli altri due, il giovane Yabuki che strinse entrambi in un abbraccio, a cui garbatamente la Kagura si inserì in mezzo con uno scherzoso: "Permesso".
Kyo, nel vedere quella festa sorrise, vedendo soprattutto Shingo totalmente cambiato.
"Almeno ha preso la sua strada..."
"La mia serie di vittorie strappata dalle dita... oh beh, sempre il solito." se la rise Benimaru; "Strano che sia andato tutto liscio..."
"Beh, che ti aspetti, che ci sia una crisi ogni tre per due?"

Kusanagi ci ripensò su, poi scosse la testa.

"No, è come dici tu! È una noia mortale senza un proverbiale pazzoide che vuole combinare qualche casino alla fine di tutto l'ambaradam. Forse ci siamo abituati?"
Goro mise una sonora mano sulle spalle di entrambi, annuendo con un mezzo sorriso. "Vabbé concedo la vittoria. " esclamò Kyo ridacchiando; "Poco da dire, quella ragazza ci ha pulito il pavimento, col mio culo. "
"E Shingo..." aggiunse Nikaido, soddisfatto; "Il pulcino è diventato un galletto degno di questo nome, non sei d'accordo? E tu che dicevi che non sarebbe mai ammontato a granché..."
"Se mi rimaneva appiccicato o seguiva gli stupidi insegnamenti arcaici del vecchio? Ha fatto solo bene, credimi..." sbuffò Kusanagi, scuotendo una mano; "Fagli valere la vittoria, che stavolta se la merita."

Ai festeggiamenti saltò su anche Elena, che si prese Lea fra le braccia come una Principessa e ruotò attorno a sé.
Anche Marcus, il fratello, passò oltre il palco per fare le sue congratulazioni ad un membro ormai riconosciuto della tribù keniota.
Rose si avvicinò pian piano, con in mano una cintura e un sorriso stampato sul volto nel vedere tutto quel giubilio di festeggiamenti.
"Tutto molto commovente, campioni..." se la ridacchiò subito dopo, tentendo un microfono in mano...
Prima di fare un cenno allo staff e continuare:
"Ma non dimenticate forse l'ultima prova? L'avevo annunciato.
Affrontate e sconfiggete mio fratello. E allora avrete questa cintura."
Michitaka fece un sospiro, guardando il grado di stanchezza dei tre.
"Tutto molto interessante, calcolando che in effetti siamo un team da quattro componenti... subentro io, a questo giro."
"No..."
Fu fermato tuttavia da Lea, che se la camminò in avanti rispetto a lui. Soprattutto quando videro Adelheid camminare oltre il sipario che dava sull'arena, già pronto al suo scontro con un sorriso quasi accennato nel notare chi lo stesse attendendo.
"Lea, te lo vuoi fare da sola?! Ma non sei-?"
"Non sono stanca... come ho detto, glielo devo. Lo devo al mio Maestro... stavolta devo farlo."
Adelheid fece alcuni passi in avanti verso di lei, fissandola con i suoi profondi occhi cremisi.
"Lea Faieti. Sono davvero sorpreso nel vedere quale esito tu e i tuoi compagni abbiate raggiunto. Ti senti dunque pronta per la prova suprema?"
"Non potrei chiederti mai e poi mai di andarci piano. Ti affronterò e ti sconfiggerò, Adel!"
Videro i due camminare l'uno incontro all'altra, già pronti a farsi avanti per mettersi in posizione, un'aura intensa che si espanse nei loro corpi mentre, invece che fissarsi con concentrazione come al tempo, sorrisero.
Un sorriso che mostrava tutta la voglia di combattere del mondo. Perché quello era il loro destino.

"FINAL ROUND!... COMBATTETE!"

The King of Fighters: Green FlamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora