Capitolo 27

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Intanto, poco sotto la Geese Tower

Un tornado di fiamme generato da un uomo biondo con una bandana dai motivi inglesi e la voce nasale spiazzò ben tre cloni di Kusanagi come birilli.
"THE FIRE!" esclamò l'uomo, lanciando poi quella ruota in avanti per decimare altri fantocci in arrivo, con tutto l'intento di impedire che passassero la porta d'ingresso con la propria vita.
Sconfitto l'avversario, sbatté l'estremità del suo bastone a terra, con abbastanza forza da generare una piccola crepa, e lo usò per poggiarsi e riprendere momentaneamente fiato.
Intorno a lui, mucchi su mucchi di quei... no, non erano sicuramente umani... ma allora cos'erano? E cosa volevano alla Geese Tower?
Fu allora che ebbe un lampo, un qualcosa che aveva quasi dimenticato di relativo ad un certo gruppo criminale con cui in passato il suo padrone aveva avuto a che fare.
"Signor Geese... non so come mai ha voluto fare breccia da solo... ma se questa è una sua richiesta, non posso transigere. Resterò qui fino alla morte, se serve." mormorò, la fronte madida di sudore mentre vedeva da ogni isolato un'enorme serie di fantocci di Kusanagi in arrivo da ogni dove.
Scosse il capo, pensando di non avere proprio pace.
Il suo rammarico, in quel momento, sarebbe stato non poter fare nulla più per aiutare la sua sorellina, Lily...
E il pensiero che uno come Joe Higashi sarebbe stato libero di farle la corte lo fece arrabbiare ancora di più.
Cominciando a prepararsi per una lunga battaglia, ecco che vide alcuni di quei cloni volare per aria e varie esplosioni di energia, lasciandolo leggermente perplesso.
"A quanto pare, non siamo gli unici a dover combattere quei fantocci... mi chiedo chi siano."
Nemmeno il tempo di comprenderlo che dovette già difendersi contro altri fantocci in arrivo, almeno otto che gli si lanciarono addosso con tutto l'intento di bruciarlo con le loro fiamme.
Lui tuttavia s'intestardì, già pronto a bruciare tutto quello che aveva davanti con una nuova ruota di fuoco.
Due di quei cloni vennerò colpiti da quella ruota di fuoco, mentre gli altri avevano provato a colpire Billy in diversi punti, ma lui non si fece sorprendere e continuò a far roteare il suo bastone per colpirli tutti quanti nel giro di poco tempo.
Peccato che così altri di loro ebbero la possibilità di sfondare all'interno della Geese Tower.
"DAMN!" esclamò a denti stretti Kane, sentendosi rapidamente sopraffatto per via del numero crescente di cloni addosso a lui...
"REPPUKEN!"
Un'onda di energia arrivò all'improvviso di lato, spedendone via alcuni da lui, giusto perché Billy notasse un giovane uomo dai capelli biondi e gli occhi rossi, vestito in jeans, canotta nera e giacca di pelle rossa e bianca correre verso di lui per aiutarlo.
Quando uno dei tali Kusanagi si lanciò addosso a lui, ecco che spiccò un salto per eseguire un perfetto Superman Punch che lui ribattezzò: "DUNK!"
Billy rimase un secondo di sasso nel vederlo, rialzandosi poi rapidamente in piedi per allungare il suo bo di colpo per centrare un altro clone in arrivo alle spalle del biondino.
"Quegli occhi... e anche i lineamenti! Non è possibile!"
Il biondino non ebbe tempo di rispondere che andò all'attacco di altri cloni per pulire la zona nel modo più veloce possibile, facendo sì che anche gli altri combattimenti si stavano facendo sempre più vicini.
Fu allora che Billy notò qualcosa alla sua ombra:
Si era mossa in maniera strana!
"WHAT?!"
Ecco che comparvero all'improvviso la figura di Michitaka Bando da essa, che si trascinava dietro da una mano Lea e dall'altra Shingo.
La prima praticamente in canotta nera e pantaloni aderenti da ginnastica dello stesso colore, oltre che non avere calzature (A parte delle vistose fasce attorcigliate attorno ad essi) e indossare dei guanti neri senza dita da kickboxer.
Kane aggrottò le sopracciglia e digrignò i denti a destra e a sinistra con dei mugugnii di rabbia.
"Io ti conosco! Tu sei uno di quelli che stava con quel clan cinese di assassini! Non dirmi che sei venuto qui a fare del lavoro sporco?!"
I due 'discepoli' finirono a faccia a terra per un secondo dopo quel salto improvviso da un luogo all'altro.
Lo stesso Yabuki cominciò a scuotere il capo rumorosamente ed in maniera buffa, ancora più muscolosetto di un anno fa.
"La prossima volta che fai un teletrasporto simile, ricorda di avvertirci..." si lamentò Lea, reggendosi la testa, mettendosi lentamente in piedi.
Nell'udire la voce della ragazza, il biondino sembrò bloccarsi di colpo dal combattere, perdendo vistose gocce di sudore dalla fronte.
"Non abbiamo tempo per certi comfort Lea, abbiamo un altro casino temporale che quel tizio con la cabina blu della polizia inglese è un dilettante in confronto." rispose Michitaka con il suo solito modo di fare, finché non salutò Billy, rispondendo che era lì per una gita di piacere.
"Ma quale giro di piacere?! Non vedi attorno che succede?!" si lamentò a denti stretti lui.
"A parte che qui è pieno di copie malriuscite del signor Kusanagi che stanno mettendo tutto a ferro e fuoco? Pardon, a FUOCO e fuoco!" commentò Shingo dopo essersi rimesso rapidamente in piedi e spolverato i vestiti.
"Sì, ed ora il fatto che il Signor Geese sia entrato da solo all'interno dopo che uno strano tipo in armatura dorata ha preso il controllo in nostra assenza!" aggiunse Billy.
"E ha lasciato te a fare il portinaio. Molto nobile..." commentò sarcasticamente la Faieti.
"Un tipo in armatura dorata...?" ripeté Yabuki, inclinando il capo e sbattendo le palpebre con confusione, mentre cercava di fare mente locale su chi conoscesse che fosse grosso e con l'armatura dorata.
Ecco che d'un tratto gli venne l'ispirazione e schioccò le dita con un sorriso.
"Ma certo! Quel nobiluomo tedesco con i baffi viola! Quello è grosso e con l'armatura!"
"Se fosse stato lui, avrei detto Krauser, e non 'uno strano tipo con l'armatura dorata', furbone...!" replicò seccato Kane con gli occhi a mezz'asta.
"Oh, e allora chi?" domandò perplesso il giovane Yabuki, rimasto fermo in una posa basita.
"Ed io che ne so! Un tipo strano che continuava a proclamarsi il 'Re Leone' o robe simili! Mai visto uno stramboide simile, peccato che fosse persino decisamente forte." commentò irritato Billy in risposta.
Sia Shingo che Lea si guardarono confusi:
Non avevano assolutamente idea di chi potesse essere questo "Re Leone". Conoscevano tigri, dragoni, grifoni - praticamente un serraglio! -, ma quello non l'avevano mai sentito.
"Che poi... leone. See... IO sono la sola ed unica a poter usare quel titolo." si lamentò allora la Faieti, poggiandosi una mano sul fianco; "Chiunque egli sia, è meglio che prenda un biglietto d'attesa."
Billy fece una risatina beffarda a denti stretti.
"Ma sentitela... voglio proprio vedertici provare... ancora di più venire scaraventata via come il resto degli altri."
Nemmeno il tempo di dirlo che dovette rimangiarsi la lingua quando l'ombra di Lea si era mossa ancor prima di poterla prevedere:
Si ritrovò con il vento spostargli violentemente capelli e vestiti di lato per un secondo, con il piede destro della giovane italiana ad un palmo dal naso.
"Io non sono una montata... e non ho intenzione di farmi mettere sotto più da nessuno." commentò semplicemente lei, stavolta con un minaccioso sorriso sul volto; "La bambina maldestra ha abbandonato la tana per diventare il predatore. Stai a vedere, scimmietta."
Kane reagì a quella provocazione contorcendo i tratti del volto per la rabbia... ironicamente, questo lo fece sembrare ancora di più un primate... e il fatto che fosse rimasto senza bandana dopo quel soffio di vento, mettendo in bella mostra la crapa con i radi capelli biondi e le sopracciglia piccole ma pronunciate non aiutava.
"Ehm... Faieti-san... odio dovervi interrompere, ma... ecco...!" cercò di richiamarla Shingo senza andare a provocare la furia della ragazza:
Negli ultimi mesi, non si era data pace agli allenamenti, ed aveva addirittura ancora i pesi sul corpo e sapeva ormai muoversi rapidamente anche con quelli addosso.
"Shingo... quante volte ti ho detto riguardo all'interrompermi mentre cerco di sembrare minacciosa?!"
"Non era mia intenzione, giuro! Ma dovremmo sbrigarci ad entrare comunque!"
"Beh, allora muoviamoci, no? Del resto devo andare a fare quattro chiacchiere col Re Fanfarone o come si chiama!"
La ragazza allora corse verso l'ingresso, seguita da Shingo e Michitaka.
Solo Rock rimase a guardarla, completamente cianonico in volto mentre la sua mente era pervasa da alcuni dei ricordi più traumatici della sua convivenza con la giovane Faieti.
Billy, tutto intento a mugugnare irritato mentre raccoglieva la sua bandana da terra su come Geese non l'avrebbe presa bene, si fermò nel notare il giovane Howard bloccato nella sua posizione.
"Beh?! Tu non ti muovi?! Pensavo che il sangue del Padrone fosse più coraggioso di così."
"No, è che... stavo pensando..." rispose lui distrattamente, per poi rendersi conto di quello che Billy aveva appena detto; "E non tiriamo in ballo quella faccenda, grazie!"
"Bah, come vuoi tu. Non che mi importi più di tanto... però ora devo continuare nel mio lavoro, come vedi." mormorò irritato Kane, tornando in posa di combattimento quando vide altri cloni in avvicinamento; "Ma non finiscono più?! Screw it!"
Rock fece una breve corsa per raggiungere il terzetto, arrivando nella sala d'ingresso della Howard Tower, con un arredamento molto classico ma raffinato allo stesso tempo.
"Ehi! Ti sei unito per la grande festa?" gli chiese Taka.
Il biondino distolse gli occhi color cremisi da lui e si strinse nervosamente il braccio. "E' che io... devo parlare con quell'uomo. Non mi interessa in realtà della sua incolumità, ma... ci sono cose che devo chiarire!"
"Intendi quel King Leo, o-?"
"No... parlo di Geese Howard. Devo capire se davvero... ci fosse stato davvero qualcosa a che fare con una persona a me cara." scosse il capo Rock.
Lea lo fissò un secondo e sospirò, alzando le spalle.
"Beh, biondino... qualunque sia la verità, preparati ad incassarla davvero forte. O ti mangerà."
Senza guardarla in faccia, Rock abbozzò un sorriso.
"... stai tranquilla. Cercherò di stare attento e di non farmi travolgere. E... riguardo a questo... ecco, io..."
"No, ti devo io delle scuse. Non sono stata proprio una gran... compagna di allenamenti al tempo. E ti ho fatto persino sgobbare più del solito. Non che Terry desse una mano." ridacchiò lei ad occhi chiusi; "Ma ehi... a ripensarci, ci siamo pure divertiti."
"Già... ma perché siete venuti qui? Non è che abitate dietro l'angolo." domandò lui con una leggera curiosità.
"Niente... semplicemente Heidern ha chiamato ed ha chiesto la disponibilità di chiunque potesse combattere per risolvere la cosa." rispose semplicemente Michitaka, mettendosi le mani in tasca; "E noi, visto che non c'è nessun altro ancora, potremmo già chiudere la situazione in poco tempo."
"Solo noi quattro?" chiese Rock; "Mi sembra un po' azzardato. Non sappiamo esattamente il grado di pericolosità del nostro avversario-"
"Sta bene così... non importa quanto forte possa essere, sarà solo un pretesto per poterlo battere." annuì fieramente Lea, stringendo i denti ed i pugni assieme.
Shingo ridacchiò a denti stretti e si grattò sotto il naso con l'indice.
"Inutile! Quando Faieti-san prende una decisione, buona fortuna a farle cambiare idea! Non la smuovi nemmeno con le cannonate."
Poi ci pensò su e si fece perplesso.
"Ma... aspetta... quello vale anche per me! O no?"
"Certo che vale anche per te, sciocco!" lo riprese la Faieti, dandogli una pacca sulla spalla con tanta di quella veemenza da spostare l'aria...
Cosa che però lui sentì solo a malapena:
Doveva essersi allenato veramente tanto da incassare una manata simile.
"Bene pacche e compagnia, ma cerchiamo di muoverci, almeno faccio il grezzo a mia sorella!" disse il Deva con aria divertita e leggermente maligna.
"Va bene, boss. Alla fine comandi tu." sospirò Lea subito dopo...
Prima di percepire una forza impressionante avvicinarsi dalle scale mobili da cui stavano arrivando.
Per istinto, anche gli altri con lei si girarono nella stessa direzione, già in posizione di guardia per la minaccia da loro avvertita.
"Non pensavo di avere qualcuno da dover sistemare, visto il cagnolino là fuori... o almeno, mi immaginavo altri cloni." commentò una voce profonda e dura...
Prima che dal ripiano alto scendesse un gigante seminudo con una strrana maschera rossa di un qualche oni a coprirgli il volto.
Se ne stava tranquillamente a braccia incrociate, fissando i presenti sotto il suo enorme manttello nero sulle spalle.
"Avverto la vostra anima, intrusi." dichiarò il gigante mascherato; "Siete qui spinti dalla bramosia sanguinaria... ma la vostra forza è pari alla vostra determinazione? A vedervi non si direbbe..."
"Accidenti se è grosso..." mormorò mogio mogio Shingo, per poi notare Rock farsi avanti.
"Fai largo! Non vogliamo combattere te!"
"È una richiesta che mi vedo incapace di accontentare, giovane." rispose il mascherato, senza cambiare minimamente inflessione, anche se rimase un momento a fissare il volto del ragazzo, ammutolendosi per qualche istante.
"Non mi lasci scelta! Lassù ho le mie ragioni per andarci." ribatté il giovane Howard, già pronto a combattere in una posa molto simile all'Hakkyokuseiken usato da Terry.
L'omone mascherato respirò profondamente, per poi avvicinarsi lentamente a loro.
"Maria..." mormorò; "È anche questa una beffa del destino?"
"M-Maria?!"
Rock sbiancò un secondo a quel nome.
"Allora è vero... tu sai cose! Non posso più soprassedere."
"Maria...?" Domandò un perplesso Shingo.
L'unica risposta dell'omone fu di mettersi in posizione di guardia, e la sua aura combattiva fu talmente potente da far crollare l'aria intorno.
"Vuoi risposte, dunque... le avrai. Ma solo se riuscirai a battere me... Grant, colui che ha padroneggiato l'arte del Karate Oscuro!"
"Hoh, non male bestione." sorrise Lea, a sua volta in guardia e con un'aura rossiccia che evaporava attorno a lei; "Non so perché, ma sento che sarai più di un semplice riscaldamento."
Gli occhi di Grant sfarfallarono sotto la maschera.
"Che energia diabolica... sarai forse tu colei che mi donerà lo scontro definitivo?"
"Dai Shingo! Anche tu!" esclamò Taka con un leggero sorriso.
Quell'esortazione lo fece sobbalzare, mostrando che fascio di nervi fosse.
"Ah! S-Signorsì!"
Fece un piccolo passo avanti, poi chiuse gli occhi e respirò profondamente per calmarsi.
"Tre persone ad affrontare me? E sia... fatevi avanti, se pensate di poter competere con il sottoscritto."
La sua aura si intensificò talmente tanto che ai suoi piedi si formarono vistose crepe.
Yabuki fece un sussulto e scostò il piede quando sentì il pavimento creparsi sotto di lui, ma riprese rapidamente la posizione di combattimento.
"Questo non è umano... come lo affrontiamo?!" sussurrò a Michitaka.
"Sai come fare Shingo! Sei un genio del combattimento!" rispose Bandou con un occhiolino.
Un piccolo sorriso prese forma sul viso dell'adolescente.
"Ah, quindi vuoi che uso... QUELLO?"
"Con un avversario del genere usa le tue migliori armi! Ora andate! Forza! È tutto allenamento!" rispose Michitaka con un cenno della mano, mentre appoggiava la schiena sul muro.
"Allenamento! Ben detto! Ogni scontro è allenamento, quindi buttati, Shingo!" si disse per darsi sicurezza mentre evocava in sé l'energia come insegnatogli.
Grant si soffermò sugli occhi del ragazzo, e commentò di quanto fosse particolare la luce di passione e speranza nei giovani lottatori come lui, e di quanto fosse doloroso vedere quella luce spenta dallo sconforto.
Ognuno di loro che era impegnato in quello scontro si mise in posizione di guardia, studiandosi a vicenda, cercando di percepire il minimo movimento per attaccare, cosa che durò parecchi secondi, finché non fu lo stesso Rock a partire per primo contro Grant.
"DOUBLE REPPUKEN!"
Lanciò una doppia onda di ebergia dalle mani rasoterra, nel vano tentativo di sbilanciare il colosso in quale maniera.
Con grande sorpresa del biondo, l'uomo mascherato schivò entrambe le onde di energia rasoterra da lui create, con movimenti che erano sicuramente troppo lesti per un energumeno della sua stazza.
"Hai un buon ki, ragazzo... ma sei troppo lento ed insicuro."
Digrignando i denti partì nuovamente, stavolta balzando in alto per la sua versione del power dunk...
Ma venendo solo sbalzato via di colpo da un perfetto colpo di mano del bestione.
Shingo, per non farlo scaraventare contro il muro, gli si parò davanti per fermarne il volo. Ma quel colpo fu talmente potente che non fu in grado di fermare il corpo sbalzato in aria del compagno.
Come risultato, entrambi finirono scaraventati contro la parete dietro di loro.
"Hmm... altruisti, eh? Questo è rispettabile. Ma non basterà per passare."
"E questo?"
Lea alzò la gamba per calciare il terreno con forza...
E sotto Grant apparve una voragine di vento abbastanza forte da danneggiare il pavimento.
Il gigante mascherato fu sbalzato via da quell'attacco di vento, ma con un rapido colpo di reni, fece una rapida capriola all'indietro per rialzarsi, senza neanche curarsi dei danni superficiali provocati dall'attacco della Faieti.
"Non male... Vediamo se riesci a contrastare questo attacco."
Con quelle parole Grant fece uno scatto verso Lea e cominciò a roteare la gamba per formare dei cerchi di energia oscura con cui colpirla.
Lei schivò non di lato, ma passando proprio in mezzo, con una rapidità tale da essere quasi invisibile ad occhio nudo.
Il fatto che portasse ancora dei pesi sul corpo ad una tale velocità la rendeva rapidamente imprevedibile e seriamente una spina nel fianco.
Non ci volle molto prima che Grant fosse costretto a pararsi il volto da un calcio laterale della Faieti, abbastanza forte da scuotere il suo equilibrio.
"Questo stile..." mormorò Grant dopo aver fatto un piccolo passo indietro per recuperare il suo baricentro; "So di averlo già visto... diversi anni fa. Che questa ragazza sia davvero... l'allieva di quell'uomo?"
"Quell'uomo?!"
Lea si sorprese un secondo, stringendo i denti.
"Tu... hai combattuto contro al Maestro Ariogilio?!"
"Ariogilio..." disse con solennità Grant; "Quanti anni sono passati da quando udii quel nome? Un altro demone in forma umana, ma che non ha perso il cuore..."
"Lui non era un uomo perfetto... ma mi ha insegnato molto più di chiunque altro nella mia vita."
Lea si mise nuovamente in guardia, ma stavolta con aria più rilassata di prima.
"E so per certo ora che lo Yoseikan Budo del mio maestro è molto più di un'arte marziale usata per combattere.
È la forgiatura di un vero guerriero per la vita. E non permetterò che tale sacro insegnamento vada dimenticato. Sulla mia vita!"
"Parole piene di ardore e rispetto per il tuo maestro... voglio vederle in azione." disse lui con aria decisa e cominciando a muoversi rapidamente verso Lea.
Lei annuì con un gridato: "Arrivo!"
E i due cominciarono rapidamente a scambiarsi una valanga di pugni e calci caricati con le rispettive auree.
Nel frattempo, Shingo e Rock erano rimasti a guardare lo scontro, cercando un modo per entrare, finché non fu Michitaka a dirgli di aspettare un attimo.
"Ma sei sicuro che possa farcela?" gli chiese il biondino con una leggera punta di dubbio.
"Lasciale il suo spazio... e da un bel po' che non si scontra con qualcuno di veramente tosto." rispose Bandou, completamente rilassato.
Ecco che dopo un successivo calcio perfettamente sincronizzato con quello di Grant, Lea sfruttò la sua mancanza di appiglio per puntare al corpo centrale del bestione:
Avanzò in avanti per sorprenderlo con una rapida di precisi colpi che rilasciarono con insistenza sempre maggiore vistose scariche di vento esplosivo.
Lui venne spedito indietro di parecchi passi, cadendo addirittura in ginocchio nel sentire quei colpi ricevuti da parte della giovane.
"Notevole, ragazzina... sei una che mantiene la parola."
Per un attimo, parve che la maschera fosse sul punto di cadergli dal viso, ma Grant fece in tempo a reggerla con la mano e risistemarsela, rendendo quindi impossibile comunque scorgerne i tratti.
"Come lo hai conosciuto?! Devi dirmi tutto! Nei tuoi colpi percepisco parte della sua forza!" chiese allora Lea, tornando alla carica il più rapidamente possibile.
"... Deve essere stato... oltre quindici anni fa. A lungo ho bramato di rincontrare quello stesso vigore... prima che arrivasse l'ora. Un momento che aspettavo... o forse temevo..."
"Allora è vero..."
La ragazza tentennò un secondo nel combattere...
Solo per riprendere subito dopo, sorridendo vistosamente.
"Sei un altro di loro...! Uno dei discepoli uscito dalla sua scuola! Mi sento ribollire il sangue!"
Grant fermò il suo colpo con la mano, apparentemente senza sforzo, nonostante il luccicare degli occhi da sotto la maschera.
"... Uno dei discepoli, dici? No... un essere come me non si può definire in un modo del genere... chi padroneggia il Karate Oscuro vive su un piano completamente diverso!" dichiarò con la massima calma, muovendosi stavolta lui stesso per attaccarla, mostrando non solo un'incredibile potenza ma anche una velocità che non smorzava affatto la forza del colpo.
Lea incassò il colpo col braccio, scivolando indietro coi piedi su tutto il terreno...
Prima di farsi ancora più convinta di prima:
"Ma queste tecniche... alcune erano dentro agli appunti segreti di mio padre! Non può esserci altro dubbio! Avete imparato dallo stesso ceppo!"
"Vuoi sapere la verità... non posso di certo negarla, ma dovrai sconfiggermi prima di tutto!" esclamò l'omone, continuando la sua offensiva con colpi che rilasciarono aura oscura.
"Notevole uso di energia oscura, ma non può resistere a lungo, e come una macchina sportiva che drena parecchia benzina sul terreno accidentato." fu il commento di Michitaka.
"Ma, maestro Bandou! Non crede che Faieti debba andarci leggermente piano?! Potrebbe essere una catastrofe se lasciassimo fare più del solito." domandò Shingo, grattandosi la guancia con palese dubbio.
"Deve imparare ad andare da sola... non possiamo sempre dirle quando deve bloccarsi." rispose lui con tono serio.
Fu solo quando videro i due combattersi con ancora più foga che li videro scomparire in una coltre di polvere ed esplosioni elementari.
Sebbene Rock pensò di andare loro dietro, Michitaka lo fermò con una mano sulla spalla.
"Ehi... lascia fare a lei. Detesta essere interrotta."
"Lasciarla fare?! E' assurdo!" protestò il biondino. "Lea è forte, ma nemmeno lei può reggere a lungo un ritmo simile!"
"Tu che dici, Shingo? Vuoi andare ad aiutarla?" chiese Bandou al suo allievo con un sorriso.
Yabuki si mise una mano sulla fronte e ci pensò su.
"Faieti nemmeno vorrebbe il mio aiuto, a pensarci... meglio proseguire e risolvere la situazione di sopra."
"Posso unirmi alla festa?" domandò una voce femminile che conoscevano molto bene:
Voltandosi, si erano ritrovati una Kurenai con il vestito da sera mezzo stracciato e scalza, ma aveva uno sguardo molto determinato a voler parlare con l'artefice di tutto questo casino nella sua città.
Sia Shingo che Rock si sorpresero di colpo, soprattutto quando videro altre persone seguirla subito dopo, tra cui Alba Meirah e altri combattenti.
"Azz... speravo che quei cloni ci mettessero più tempo a tenervi fermi!" fu la battuta di Michitaka nel vederli.
"Chi troppo vuole nulla stringe... non lo sapevi?" ribadì con la massima calma il giovane uomo con i capelli rossi e bianchi, sul suo viso un minuscolo cenno di sorriso.
"Argh! Battuti sul tempo!" si lamentò irritato Ralf, schioccando le dita...
Solo per girarsi e notare come i loro ospiti dal Passato si guardassero attorno con palese sorpresa.
"Sti gaijin sanno come fare certe strutture strane...." ridacchiò Haohmaru, passandosi una mano sul mento.
Dietro di lui, Charlotte si schiarì rumorosamente la voce, il sopracciglio destro in preda a dei tic e gli occhi chiusi per quel commento poco carino del ronin nei confronti degli stranieri presenti in quel gruppo.
Cercando di non peggiorare la tensione fra i suoi compagni, Galford sorrise e, con le mani sui fianchi, dichiarò allegramente:
"Now, now! Lo sanno tutti che l'eroe della giustizia arriva sempre all'ultimo minuto, quando più serve... o come diciamo dalle mie parti: in the nick of time!"
"Cielo, ci è voluto un po' per sistemare quei poveri involucri... quasi quasi sudavo per quanto ardenti fossero le loro fiamme." ridacchiò con un sorriso quasi inquietante Mishima, con la giovane Project A che fluttuava lì vicino per osservare tutto l'ambiente col suo radar.
"Uno più strampalato dell'altro..." mormorò Taka mentre si era messo a fissarli con maggiore curiosità, soprattutto quelli del passato.
"Ehm... Bandou-sensei... quel burbero ronin non sembra azzeccare quanto spiegato dalle due sacerdotesse?" domandò allora Yabuki al suo orecchio.
"Certo, la descrizione combacia perfettamente." fu la sua risposta, fissando per un paio di secondi Haohmaru.
"Oh? Sacerdotesse? Quali sacerdotesse?" disse la pimpante voce del ninja biondo che, quatto quatto, gli era venuto alle spalle senza farsi sentire, facendo sì che il giovane Yabuki sobbalzasse con un buffo gridolino.
"Ottimo passo per un Ninja chiacchierone... comunque parlavamo di Nakoruru e sua sorella Rimururu." rispose il Deva con fare totalmente tranquillo.
"Nakoruru?!" esclamarono sia lui che Haohmaru, visibilmente sorpresi.
"Allora anche quella piccola ed il suo enorme volatile sono in questa situazione, eh?" commentò irritata Dagger, poggiando la sua enorme lama seghettata sul pavimento.
"La stessa cosa mi era stata riferita da Jennifer quando si era fatta quel lungo viaggio nel seguire quel falco dalla stazza alquanto fuori misura per un falco classico." aggiunse Rexanne, che da quando era entrata nella struttura si era fatta guardinga.
"I see... quindi anche Nak si trova qui..." mormorò Galford con un sorriso che aveva un che di tenero e gli occhi che gli brillavano; "Well! Questo cambia tutto! Dovremmo lavorare il doppio di più, in modo da non costringerle a sforzarsi più del dovuto! Chi è con me?!"
"Credo che tutti i presenti siano con te, direttamente e indirettamente." commentò Clark, mettendosi in ordine gli occhiali da sole.
"Allora che cosa aspettiamo?! Babbo Natale? Andiamo!"
Quelle parole furono dette da Katelyn, che si era messa ad andare con passi spediti verso le scale per andare al piano superiore.
"Sempre in quarta parte, quella?" mormorò Vladimir, alzando le spalle...
Solo perché una seconda parete sfondarsi non sorprese tutti di colpo nello stesso momento.
L'enorme corpo di Grant volò dritto oltre di essa, sulla cima del piano superiore...
Con Lea che ricomparve subito dopo tra la polvere e sotto una portentosa aura cremisi.
"Dicevi?" chiese Bandou a Rock sul fatto che non potesse farcela da sola e avesse bisogno di una mano.
Shauna fischiò un secondo quando notò la ragazza più giovane attendere che Grant fosse nuovamente pronto a combattere di nuovo per ricominciare a scambiare violente percosse con lui.
"Strabiliante... non sentivo ribollire il sangue in questo modo da tempo immemore." fu il commento dell'uomo che si stava rialzando pian piano, rimettendosi in posizione di guardia.
"Perché non usi il tuo potere completamente?! Non puoi sottovalutarmi! Abbi l'onere di mostrare tutto in combattimento!" ringhiò la Faieti, ricoprendosi per mezzo secondo di scariche elettriche color cremisi per la concentrato di potere nel suo corpo.
"Ho mostrato il mio pieno potenziale poco prima... se dovessi continuare arriverei a perire, siete liberi di andare." commentò Grant con un sospiro.
"Cosa...?! È davvero così debole la tua volontà?!" si lamentò lei...
Prima che Rock non le si parasse davanti nel momento stesso in cui provò ad avvicinarsi per colpirlo ancora.
"Adesso basta! Hai provato la tua forza, fermati!"
Lea rimase con il pugno alzato un momento...
Prima di disgrignare i denti ed andare avanti rispetto agli altri.
"Non era debole lui... ma è lei che è dannatamente forte." aggiunse Taka mentre chiedeva a Grant se stesse bene.
Il gigante rimase un attimo fermo, con la testa abbassata, l'unico movimento quello di un braccio che si alzava lentamente.
"Nulla è cambiato... sono ancora qui nel mondo dei vivi... ma era vicino. Lo sento..." mormorò in maniera a malapena udibile.
"Si riprenderà... per ora andiamo di sopra a sistemare la questione." affermò Kurenai mentre si era messa in cammino verso le scale.
Shauna passò vicino all'energumeno e lo fissò un secondo...
E quasi sentì di rivedere lei stessa in lui, in qualche modo. Almeno finché una mano sulla spalla di Keiji non la fece rinsavire.
"Ce la fai, o sei stanca?"
"No, sto bene... andiamo di sopra." rispose semplicemente Shauna con un sospiro.
Vladimir la fissò un secondo e la seguì subito dopo oltre senza fare storie...
Senonché, Grant lo fermò con una mano.
"Aspetta... io e te ci siamo già incontrati."
"Avrai sbagliato persona."
"Di rado l'occhio guardingo sbaglia una persona, quando la riconosce... a meno che non sia accecato dall'illusione e dalla confusione. Tu, giovane, hai qualcosa che risuona dentro."
"Io non ricordo te, tuttavia..." alzò le spalle lui; "Dovrai essere più specifico. Ho problemi di memoria, in questo momento. "
Grant provò a rispondere, ma venne interrotto quando sentirono la voce di Ralf chiamarlo.
"Sarà per un altra volta... ora va e chiudete questo scontro per la salvezza della città."
"E voi che fate?" chiese Hime; "Fate la sala da tè?"
"Ci assicureremo che nessuno salga a dare fastidio. Non preoccupatevi e salite."
Detto ciò, Clark fece un mezzo saluto militare a tutti loro, come per congedarli.
"Molto bene! Voi state qui! Noi andiamo a sfondare qualche osso anche per voi!" esclamò Darli con un bel sorrisone.
"Sempre ammesso che io lasci qualcosa anche a voi e non li sconfigga tutti quanti solo soletto, cosa che probabilmente accadrà!" commentò con arroganza Haohmaru, mentre con gli occhi chiusi tambureggiava la parte non tagliente della sua katana sulla sua spalla.
"Senti vecchio, mettiti in fila! Altrimenti uso il tuo spadino per rifinire il legno del mio piccolo peschereccio!" esclamò la cantante dei Morning Stars mentre si accendeva una sigaretta.
"Ma sentitelo..." alzò le spalle Hime, per poi borbottare mentre era seguita da Project A, il Professore e Keiji.
Rimasti soli nella hall, i membri dell'Ikari ed altri degli agenti si girarono nuovamente in direzione dell'ingresso.
"Okay... suppongo che qui tocchi pulire la città per benino."

Al fondo del corridoio, uno stanzone enorme adibito a sala d'attesa con tanto di finestroni verso l'esterno, bloccò apparentemente la via.
"Beh?! Fine della corsa?!" si lamentò Darli; "Non vedo scale, qui!"
"Ma non è possibile... quel bestione è venuto da qui! Non ci sono altre stanze!" ribatté Lea.
"A me sembra tutto fuorché un modo per salire..." mormorò Keiji; "O forse... c'è un trucco."
Kurenai fece un sospiro e andò verso una statua raffigurante un leone e girò la testa in senso orario, cosa che fece scattare un meccanismo che sentirono tutti.
"Ascensore nascosto, un classico da parte di Geese."
"Cos'è un ascensore?" domandò dubbiosa Cham Cham, intenta già ad arrampicarsi su una parete pensando di trovare lì una via di accesso nascosta...
Solo perché il brusco ed improvviso movimento della stanza non le fece perdere simpaticamente l'equilibrio.
Finì con tutto il corpo dritto in testa a Vladimir, fermo inespressivo a fissare l'esterno in fiamme di South Town.
"L'ascensore è una sorta di piccola stanza che si muove in verticale dal basso verso l'alto e viceversa, chi possiede molti soldi può arrivare a fare cose del genere." rispose Kurenai con un sorriso mentre si poteva notare che dal pavimento in mezzo alle due statue era uscito un rettangolo di medie dimensioni e di fattura pregiata.
"Oh, bello... ci vorranno più giri per tutti." commentò Michitaka; "Vabbé, prima le signore."
"Cavalleresco..." commentò sarcasticamente Charlotte.
"Lo faccio con piacere." aggiunse lui indicando la sua fede nuziale con un sorriso.
La bionda francese sorrise, sfiorandosi le labbra con le dita coperte dal lungo guanto nero.
"Visto, tanghero che puzza di spirito alcolico? Uno può legarsi sentimentalmente a qualcuno ed essere comunque un guerriero formidabile..."
"Certo, certo... fate in fretta, mi raccomando." rispose Haohmaru, mentre finiva di bere dalla sua borraccia.
"Mi prenderó tutto il tempo necessario." commentò lei in risposta, salendo su con altre persone lì presenti...
Fra cui si inserì la massiccia figura di Tam Tam persino.
"Ehm... non stiamo un po' stretti?" domandò Shauna, finita spiaccicata con la guancia sul petto di Vladimir per via del fatto che Cham Cham si fosse appollaiata tra le loro due teste.
"Io sento l'odore molesto dell'ascella di un ronin centenario..." mormorò lì vicino Hime; "Fatti una doccia, cazzo!"
Il ronin fece un verso arrogante di disappunto.
"Una pupattola non sa che cosa voglia dire avere l'odore muschiato di un vero uomo!"
"Wow, il tatto degli uomini..." mormorò Shauna.
"Manco il grog scaduto fa questi odori." storse il naso Darli.
"Ehi, non guardate il vostro amico agente." sorrise Keiji, sebbene tutto appiccicato a tutte le altre donne.
"Sarebbe alquanto disdicevole se provenisse da me, ma fortunatamente non è così." commentò Mishima con un sorriso, nonostante stesse sopportando con stoicità il pessimo odore proveniente dal Ronin.
"Trattenete il respiro per pochi secondi." concluse Kurenai, mentre azionava il pulsante per farli salire.
"Oh, no..." mormorò Shingo, stretto a frittella tra Tam Tam e lo stesso Gonbee.
"E che a nessuno venga in mente di fare una figura alla Kismet." mormorò Michitaka. Vladimir alzò un sopracciglio.
"Chi, scusa?"
"Niente, lascia stare."
L'ascensore partì con un leggero scossone a causa del peso leggermente eccessivo, salendo pian piano verso l'ultimo piano e lasciando che l'aria si fece rarefatta a causa del pochissimo spazio.
Infatti, tutti i presenti non persero tempo a domandarsi quanto tempo ci volesse, preoccupandosi anche del fatto che chi non conosceva l'amenità dell'ascensore, ne fosse talmente colpito e spaventato da iniziare ad agitarsi, e aleggiava in generale il timore che uno scossone imprevisto potesse bloccarlo.
Fortunatamente, non ci furono problemi tecnici da parte dell'ascensore, facendo sentire dopo qualche minuto il campanello di arrivo al piano desiderato.
Quando le porte si aprirono, quello che apparve ai loro occhi fu quasi incredibile:
Un'immensa sala del trono medievaleggiante con varie statue di combattenti e uno strano tipo di composizione allestita che avrebbe quasi ricordato le sfarzositá di un Rugal Bernstein.
Il soffitto era aperto al cielo e mostrava un'immensa costellazione, mentre una piccola scalinata portava ad un possente trono, occupato da una figura che Kurenai giurava di aver già visto poco prima.
"Tu?"
Era lo stesso King Lion... oppure no?
La sua armatura ed il suo aspetto erano uguali, ma il colore del mantello era rosso e le placche dorate dell'armatura.
"No, sembra quello che abbiamo sistemato prima... ma possiede un'aura più imponente." commentò Alba con aria seria mentre lo fissava dritto negli occhi.
"Oh, quel miserabile imitatore." rise beffardo l'uomo con l'armatura dorata e dal mantello rosso; "Nient'altro che verme, immeritevole di fregiarsi del mio nome. Confido abbia ormai fatto la fine che meritava."
"Non lo so... ne riparleremo dopo aver sistemato del tutto questo problema..." commentò Lea; "E il plagiatore qui sei tu. Sono io l'unica leonessa degna di nota!"
"Che sciocca ragazza."
L'uomo imponente si alzò in piedi, ergendosi davanti al suo trono.
"Io sono l'unico e vero campione del mondo imbattuto. Nessuno è mai riuscito a battermi, e tutti sono liberissimi di provarci, a loro spese."
"Un altro che mangerà la polvere in breve tempo." commentò con sarcasmo Michitaka nel sentire quella frase per la ennesima volta.
Solo Shingo non condivise l'ottimismo dei suoi due compagni.
Nel tempo che si era allenato insieme a loro, aveva imparato bene a discernere le forze combattive dei suoi avversari, e poteva sentire chiaramente che quell'uomo fosse incredibilmente potente, anche più di altri formidabili guerrieri che avevano incontrato in passato.
Allora per quale motivo Michitaka non ne sembrava intimorito neanche un po'?
"Allora, forza... se pensate di poter avere una chance, così come pensarono di averla quei due stolti di prima, fatevi avanti..."
Subito, ecco che il vero King Lion, o come si definiva lui, si tolse con una tirata del braccio l'enorme mantello rosso-dorato in suo possesso, assumendo una posa di guardia da perfetto boxeur.
"Io sono King Leo... e non ho mai conosciuto eguali. Né ora, né mai."
"Aspetta un secondo...! Non mi dai che è opera tua tutto quell'assalto da parte di burattini di Kusanagi." cercò di chiedere spiegazioni Keiji, per niente intimorito da quell'aura apparentemente.
"Se vuoi delle risposte, vieni a prendertele." rispose tuttavia lui con aria minacciosa.
"Interessante... sembra che dovremo ragionare con le lame. Mi piaci." ridacchiò, Haohmaru, lanciandosi a sua volta all'attacco...
E proprio allora King Leo estrasse la sua enorme spada dal fodero, rilasciando una forte scarica elettrica che andò a respingere il colpo del ronin.
"EARTH CHOPPER!"
Appena fu deviato, Leo dovette evitare un perfetto e rapido affondo di stoccata di Charlotte, e con gran sorpresa di quest'ultima ci riuscì persino!
"Quoi?!"
"DYNAMITE!"
Rapidamente, la giovane cavaliera venne investita da una serie di rapidi pugni quasi invisibili...
Prima di essere scaraventata indietro dalla forza distruttiva, andando a sbandare contro alla parete lì vicino, cosa che le fece cadere i fioretto dalle mani.
Il ronin si girò a vedere la bionda schermitrice tramortita contro il muro e digrignò i denti per la rabbia.
"Ma guarda... sei un potente figlio di buonadonna! Come piacciono a me!" sogghignò, mentre si preparò ad un colpo ad arco che dal basso andava verso l'alto. Considerando la distanza fra i due combattenti, doveva preparare un colpo a lunga gittata.
E così fu: dalla sua spada partì un vero e proprio tornado che si mosse, inarrestabile, verso l'omone in armatura.
Lui non si fece tuttavia spaventare...
E caricò nuovamente la sua spadona con una potenza quasi impressionante, tanto da rilasciare un tuono...
Per poi lanciare la spada oltre il tornado, dritta verso Haohmaru.
"SILENT STORM!"
La roteante lama si divise in due, persino, e tagliò il tornado del ronin come il coltello nel burro...
Prima di spingere indietro persino lui, che parò con la sua katana all'ultimo, finendo per ricevere persino due spessi tagli sul corpo.
"Grosso ma rapido, interessante combinazione." commentò Kurenai, muovendosi rapida verso King Leo per attaccarlo con una combinazione di colpi.
Lui rispose nuovamente con la sua rapida scarica di pugni, e fu incredibile come Kurenai fosse in uno stallo quasi sfavorito.
"Sta respingendo persino lei?! Sono sbalordito!" borbottò Shingo; "Maestro Bandou... cosa ne pensa?!"
"Lasciala scaldare..." fu la risposta di lui con un sorriso mentre vedeva che quei colpi si erano riportati in uno stallo a pari merito, finché non venne scagliato indietro per un colpo luminoso da parte della Bandou.
"Hmm... interessante. Ma pensi che basti, questo?"
Leo incrociò nuovamente le braccia, facendole poi cenno di farsi avanti con un vistoso sorriso...
E allo stesso tempo, riuscendo a parare con entrambe le braccia due assalti laterali da parte sia di Tsukihime che di Project A.
Emise poi un mormorio quasi di domanda, quando sentì l'aria ronzare in maniera elettrica alle sue spalle e, con la coda nell'occhio, vide due kunai gemelli fatti di pura energia elettrica volare a gran velocità verso di lui.
Alzando una gamba, estrasse la lama esclamando soltanto:
"THUNDER!"
Subito, un'energia elettrica opposta deviò gli affilati pugnali, che andarono a conficcarsi non troppo distante su due muri opposti.
Ebbe poi la prontezza di lanciarla con un calcio verso il responsabile di quell'attacco furtivo.
Il responsabile, che altri non era che il biondo ninja Galford, venne colpito in pieno...
O almeno così sembrò in un primo momento, visto che quel corpo, appena quell'attacco di Leo andò a segno, sparì in una nuvola di fumo, rivelando al suo posto un tronchetto d'albero.
"Un inganno..."
"That's right!"
Il ninja ricomparve rapido alle sue spalle, approfittando della finta per lanciarsi con la sua piccola katana sull'avversario.
Parve colpito, ma il fendente parve invece colpire solo un mattone per un secondo...
E sotto lo sguardo sbalordito di Galford, Leo aveva parato l'attacco afferrando senza problemi la lama.
"Wait, WHAT?!" sussultò il biondino stringendo i denti.
"Trucchetti degni di un prestigiatore da quattro soldi... e magari ti credi persino chissà quale eroe... hai gli occhi di un bambino illuso!"
Senza troppi problemi, ecco che venne lanciato via come un sacco di patate, andando a schiantarsi su una delle colonne, disintegrandola.
Vedendo l'accaduto, Tam Tam digrignò i denti da oltre la sua maschera, prima di emettere un fiero ululato di guerra.
Balzò in aria, inspirando a pieni polmoni...
E rilasciando una violenta palla di fuoco di dimensioni umane, che andò a schiantarsi rapidamente contro King Leo.
Cham Cham lo imitò nel suo verso, soltanto che subito dopo si lanciò in mezzo al fuoco, diventando grossa di colpo...
Pronta ad investire il suddetto campione con il suo boomerang.
L'impatto fu devastante, facendo si che King Leo dovette parare con le mani quell'assalto, ma le fiamme lo presero, avvolgendolo per qualche secondo.
"Non male... di sicuro vi state impegnando più di quei due di prima."
Cham Cham fu gioiosa nel vedere che il loro attacco stava sorbendo un qualunque effetto.
"Fratellone! Vittoria! Noi vinciamo contro di lui!!"
Peccato che venne presa di peso e venne scaraventata contro suo fratello, ma facendo quel movimento venne preso da un altro attacco combinato da parte di Katelyne e Darli, con la prima che usò colpi di elemento d'acqua e la seconda che uso la sua arma come una trivella.
L'enorme trivella cappò dritta sul sigillo di King Leo, raffigurante il muso di un leone in oro, e vistose scintille si generarono all'impatto, proprio mentre il 'campione ' finì per essere costretto a controbattere con una nuova Silent Storm per speronare via violentemente la Dagger...
E dopo essere colpito due volte dalla rockettara, la ribaltò come un petalino dopo aver risposto con una nuova scarica di pugni invisibile.
Kate tuttavia si rialzò rapidamente e cominciò di nuovo ad attaccarlo con dei colpi a distanza che erano proprio dei getti d'acqua ad alta pressione.
"Beccati la mia nuova tecnica! Il Piranha Bite!"
Questo bastò a paralizzarlo a sufficienza per permettere a Keiji di arrivargli alle spalle.
"Sei in arresto... vorrei dirlo, ma preferisco fare così!"
Dopodiché, usò la sua singola forza per fargli un'impressionante German Suplex senza difficoltà alcuna...
Per poi rialzarsi ancora e fargliene un'altra!
Rimasto a terra, quasi tutti i presenti cominciarono da quella posizione con calci e pugni, facendo notare che la sua armatura stava cadendo a pezzi.
"Oh, santo cielo... non mi aspettavo qualcosa del genere." commentò Mishima con aria leggermente stupita, nonostante il suo tipico sorriso stampato sul volto.
"Heh... finalmente la sensazione di una vera sfida scorre nelle mie vene. Ma guai a voi a pensare che un Re del mio stampo cada per così poco."
Lo videro rialzarsi quasi subito, ridacchiando e stiracchiandosi il collo...
Per poi partire improvvisamente con ancora più rapidità di prima!
Sembrava quasi che lo scontro di prima fosse stato un riscaldamento.
La maggior parte di loro vennero sbalzati via da quella furia di colpi che diede King Leo, finchè non puntò Michitaka, che sorrise nel vederlo arrivare.
"Ero stufo di aspettare! Vediamo se sei degno di mantenere la corona!"
King Leo poté avvertire chiaramente un'aura scura che fluttiava intorno al corpo di Bandou, simile a tante spire oscure e venefiche, ma per lui avevano il peso di uno sciame di mosche, non ne provava minimamente paura, come fece capire dalla sicurezza con cui partì all'attacco per tagliare in due il ragazzo con la sua spada.
L'unica cosa che colpì fu un immagine residua di Michitaka, che se lo ritrovò di lato, colpendolo velocemente sul fianco destro.
"Avanti! Più veloce!"
"DYNAMITE!"
King Leo gli andò dietro, aumentando ancora più velocità e sfruttando la sua ombra per tentare di sorprendere la guardia di Bandou.
In un momento in cui lo vide con le spalle scoperte, Shauna si lanciò rapidamente dietro di lui, avvinghiandosi al suo collo con entrambe le braccia con tutto l'intento di riservargli una presa di sottomissione.
"Una presa molto stretta per una della tua stazza, ma non pensare di fermarmi!" esclamò l'uomo, mentre stava correndo all'indietro per far sì che Shauna venisse sbattuta contro il muro.
Il muro si crepò al contatto della schiena della Ackerman, unita alla potenza d'impatto del lottatore nerboruto...
Ma questo non fermò Cheetah dal continuare nella sua clinch, ancora con tutto l'intento di sottometterlo.
Irritato dal fatto che la donna non mollasse la presa, King Leo rincarò la dose, continuando a buttarsi su più superfici di schiena per danneggiarla.
Nonostante tutto, lei non demordeva, continuando a rimanere aggrappata, i denti stretti con vistosi rivoli di sangue che le sfuggivano fra le labbra.
"Hai fegato, razza di briccona. Ma sei una gattina spelacchiata davanti alla possenza del tuo Re!"
Con un'ultimo placcaggio al muro, Shauna venne schiacciata lì violentemente, sotto lo sguardo dei presenti...
E questo bastò perché, nella mente di Vladimir, non scattasse come una sorta di nervoso effetto deja-vu, unito ad un senso di rabbia interno:
Non capiva come mai, ma quella vista bastò perché dei ricordi passati lo ricollegarono agli stessi eventi di quella sera, anni orsono...
Quello ultimo grido gli entrò in testa talmente forte che il sigillo di Chizuru Kagura minacciò di spezzarsi di colpo, mentre l'oscurità dell'ombra di Setsuna tentava di fuoriuscire alle sue spalle.
"Stai... lì dentro..."
La voce, tuttavia, continuava a farsi sempre più prepotente nella sua mente, oltre che forte abbastanza da ammutolire qualunque altro suono proveniente dall'esterno.
"Avanti!" insistette. "Che cosa aspetti? Lui non è niente in confronto a questo potere! E' un mortale senza valore, una vita che vale quanto un granello di polvere! Estinguilo... scatenati... UCCIDI!"
"Uccidi... uccidi..." mormorò lui, reggendosi un secondo il capo...
Proprio mentre Shauna veniva sbattuta come un pupazzo a terra da King Leo, che dovette parare un furioso attacco combinato di Keiji e Tsukihime subito dopo, respinti facilmente indietro a causa della sua forza in aumento vertiginoso.
"Questa è la lezione che si impartisce a chi non riesce a stare al suo posto. Qui dentro non c'è nessuno che possa pensare di fermarmi. I vostri tentativi sono inutili-!"
"TI SBAGLI!"
Shauna strinse i denti e cercò a stento di rialzarsi con la schiena per mettersi seduta.
"Ti sbagli... non possiamo pensare di sentirci inutili se i nostri sforzi uniti porteranno anche ad un minimo risultato... e se non demordiamo, possiamo ancora fare la differenza!"
King Leo fece un mormorio a labbra serrate e scosse la testa.
"Queste sono vuote parole. È il discorso di chi perde e vuole illudersi di poter essere più della melma di palude che è davvero.
Nient'altro che illusioni.
La verità è che voi vermi non volete accettare è che c'è SEMPRE qualcuno là fuori che vale dieci volte più di voi." dichiarò, avvicinandosi a passi lenti verso di lei, la spada già pronta a tranciarla in due.
Al tentativo però di colpirla, a cui Shauna strinse gli occhi un secondo al prospetto di finire a pezzi, si udì il clangore di una lama a sua volta.
Sentendosi ancora tutta intera, aprì gli occhi...
E li spalancò alla vista di Vladimir Anischenko, tutto intento a reggere senza alcuna difficoltà uno stallo con l'enorme gladio di King Leo.
"Tu...! Come osi?!"
"Hai ragione... c'è sempre qualcuno di più forte di chiunque. E vale anche per te." pronunciò lui, costringendo con una singola pressione a far indietreggiare bruscamente l'enorme lottatore con la sua katana, in quel momento intenta a risplendere di un colore nero pece, e alle sue spalle si mostrava lentamente la figura demoniaca di Setsuna.
"Quindi sarebbe lui lo spirito di cui parlavano il Colonnello e Chizuru?" chiese Kurenai a suo fratello.
"Già! Proprio lui!" esclamò Taka con il suo tipico sorriso.
L'essere demoniaco brandiva a sua volta un enorme Nodachi, preparandosi malignamente già a colpire violentemente King Leo con un enorme fendente verso il basso se avesse tenuto lo stallo con Vladimir.
Lo schivò con un balzo all'indietro, ma questo lo aprì ad un successivo attacco di quest'ultimo:
Gli balzò addosso con rapidità incredibile, eseguendo un perfetto affondo, seguito da un altro fendente oscuro caricato di elettricità...
Una mossa abbastanza forte da sfondare la difesa dell'allora impressionante avversario, spezzandogli persino l'enorme gladio in due.
L'omone in armatura, ormai privo di guardia, iniziò a sudare freddo mentre fissava quel ragazzo, chiedendosi come riuscisse ad essere al contempo così veloce e così potente, senza che uno dei due aspetti minasse l'altro.
Alice, intento a rialzarsi da sotto un busto rotto dopo essere stato scaraventato via dalla potenza del gladiatore, digrignò i denti per la paura.
"Il demonio ha dispiegato le sue ali...!"
"Adesso morirai..."
Con una voce che non sembrava nemmeno più appartenergli, fece per caricare un fendente verso King Leo...
Ma prima di poterlo fare, gli occhi si spalancarono quando vide Shauna mettersi fra lui e l'omone, le braccia allargate ed il corpo tremante.
La spada si fermò ad un centimetro dal suo volto, le mani di Vladimir che tremavano leggermente.
"Che stai... facendo...?"
Lei ci mise un po' a rispondere, stando per diversi secondi a testa bassa mentre si mordeva il labbro inferiore. Quando finalmente trovò il coraggio di parlare, rialzò la testa per guardarlo negli occhi con i suoi grandi e profondi occhi color granato.
"Stop it... please! Non voglio vederti in questo stato, come un demonio assetato di sangue!"
Lo spirito alle spalle del ragazzo rise di gusto, tambureggiando l'enorme spadone sulla spalla libera.
"Incredibile... ci sono ancora persone che pensano di poter fermare il ricettacolo. Beh, sappi questo... lui non è più colui che credi."
Con un gesto della mano, puntò a Vladimir...
E le sue braccia si alzarono di colpo, portandosi dietro la katana con tutta la minaccia di tagliare in due Shauna senza rimorso, ma lei poteva vederlo nel volto del ragazzo:
Sudava e stringeva i denti, come se volesse trattenersi con tutto sé stesso.
"Fermati... fermati, Setsuna... non farle del male...!"
Setsuna lo guardò brevemente, per poi iniziare a ridacchiare con malignità.
"Che cosa credi di fare, ricettacolo? Vuoi ribellarti a me? Non saresti nulla senza di me, rammentalo! O forse non ti importa che senza il mio appoggio saresti solo una salma tra tante, destinata unicamente a marcire nel nulla!"
"Della mia vita non mi importa... ma se osi farle del male..." mormorò lui; "Tu hai bisogno di me... o torneresti nel Makai...! Fermati... altrimenti..."
"Altrimenti cosa?! Oseresti porre fine alla tua stessa vita?!"
"Non sfidarmi..."
Il corpo del ragazzo iniziò allora a sprigionare una serie di scosse di colore violetto, che lo attraversarono dalla cima della testa alla punta dei piedi, costringendolo a fare dei sommessi gemiti di dolore.
Si curò tuttavia di non andare oltre quelli e di resistere quanto stoicamente possibile a denti stretti, incurante di quanto dolore provasse in quel momento, malgrado tutto il corpo gli sembrasse sul punto di spaccarsi letteralmente in due.
"Un problema è più che sufficiente." furono le parole di Kurenai, che facendo un bel respiro cominciò a mormorare delle parole simili a un sermone.
Vladimir si contorse ancora di più a quelle parole, reggendosi la testa...
Quando il suo sguardo andò nuovamente al tentativo di King Leo di attaccare a tradimento, approfittando di quel momento per pensare di colpire Shauna.
Tuttavia, in mezzo alla strada andò lo stesso Shingo di colpo, coprendosi con le braccia incrociate in una X.
"Cosa pensi di fare? Non sei altro che un omuncolo da schiacciare!" esclamò King Leo verso Shingo, cercando di colpirlo un altra volta per levarlo di torno.
Lui si chiuse però a testuggine, ignorando completamente i danni che la spada gli procurò, mostrati da una fenditura diagonale che gli attraversava il busto, seguita da un'altra, e un'altra ancora, mentre il gigante in armatura continuava a colpirlo.
L'ultimo fendente venne tuttavia parato da Michitaka stesso, che avvolto dalla sua aura oscura stava tenendo la lama tra le sue mani.
"Scusa! Ma come maestro e amico non posso vederti fatto a fette!"
Lea a sua volta arrivò di volata e sorprese King Leo alle spalle con due rapidi calci taglienti.
Il loro avversario tentò di allontanarseli tutti di dosso sfruttando la sua ombra...
Per poi sorprenderli rapidamente con la sua shadow boxe rapidissima.
Tuttavia, si sorprese quando tutti e tre dimostrarono di essere più veloci di lui di colpo, scomparendo dalla sua visuale.
Nemmeno il tempo di rendersene conto, ecco che sentì il busto della sua armatura dolergli brutalmente, prima di sfaldarsi nello stesso momento in cui si rese conto che i tre fossero alle sue spalle.
"Wooooh! YABUSKI!"
Non fu esattamente sicuro di cosa stesse accadendo... si sentì come se il mondo intorno a lui si fosse fermato di colpo... niente si muoveva, tranne quel ragazzino all'apparenza così debole, che continuava a muoversi e ad attaccare con tutta la forza.
E a lui si aggiunsero sia Michitaka che Lea all'unisono, con tanta di quella vemenza da rilasciare aure oscure in tutti e tre.
King Leo venne letteralmente sbalzato contro una colonna presente nella stanza dopo quella serie di attacchi, lasciandolo con gli occhi spalancati.


È questo il sapore della sconfitta? Non lo ricordavo più, sinceramente...

Alla fine, ecco che Haohmaru lo colpì con un rapido fendente, sghignazzando soddisfatto, passandolo poi a Charlotte.
Lei eseguì una perfetta sequenza col fioretto in modo da disegnare una visibile stella luminosa in ogni suo fendente.
"SPLASH GRADATION!"
L'omone crollò a terra dopo quell'ultimo attacco, ma tutti i presenti erano sul chi vive, visto che aveva dimostrato una tenacia degna di un vero Re.
"Lo abbiamo steso?" chiese Hime, mentre riprendeva leggermente fiato.
Haohmaru si poggiò l'enorme nodachi sulla spalla e picchiettò il piede sull'omone:
Era letteralmente svenuto e pieno di lividi e tagli.
"Sì... l'abbiamo steso."
"Resta solo un problema spirituale." commentò Alba, mentre guardava sua moglie intenta a rimettere in riga l'ospite di Volk.
"Tu che ne pensi...?" domandò Shingo avvicinandosi lentamente al ragazzo dai capelli bicolore, la mano che si reggeva il torace ancora dolorante; "Può davvero fare qualcosa? Forse dovremmo chiedere..."
"No... ce la posso fare!" cercò di informare il russo, reggendosi un secondo la fronte e respirando con calma mentre sudava vistosamente.
Project A, intenta a riparare un arto leggermente guasto per via dello scontro rapidamente, analizzò i dati in suo possesso.
"Segnali vitali sballati! L'ospite sta cercando di prendere il controllo di nuovo!"
Shauna abbassò mesta lo sguardo e si strinse i pugni al petto, indecisa sul da farsi, almeno finché non sentì una mano amica sulla spalla.
Era quel buffo ninja biondo. Malgrado il modo in cui era stato sbattuto via, mostrava a malapena un graffio per qualche ragione.
"Go to him, miss. Ha bisogno del tuo supporto emotivo ora più che mai."
Lei annuì e si avvicinò rapidamente, non avendo nemmeno paura del fatto che il corpo di lui emettesse alcune scariche di elettricità oscura.
"No... non avvicinarti...! Non voglio farti del male... ti prego...!" mormorò a denti stretti il poveraccio, cercando di indietreggiare dolorosamente.
"No!" gridò lei stringendo gli occhi e scuotendo la testa, per poi fare un passo avanti. Iniziò a sentire anche lei le scosse sfiorarla, ma decise di non lasciarsi intimorire, per quanto sembrassero dolorose.
Gli si avvinghiò letteralmente addosso, di colpo e senza preavviso, e così le scariche avvolsero entrambi nello stesso momento.
"Folle! Stai veramente rischiando tutto per un oggetto redivivo! Voi umani siete davvero insignificanti e senza alcun'ambizione." si lamentò sorridente Setsuna...
Prima di notare qualcosa avvolgere a sua volta la Ackerman:
Un'aura color fuoco. Un'enorme forza d'animo generatasi dal nulla.
"Cosa?!"
"Sei un folle a sottovalutare la forza d'animo di una persona, soprattutto quando il legame è molto forte, qualcosa che supera ogni tipo di tempesta." commentò Kurenai, mentre continuava a dare il suo supporto.
"Impossibile...! Io sono quello a comandare! Insulsi umani...! Burattino, uccidili-!"
"SPARISCI, MALEDETTO!" gridò all'improvviso il giovane posseduto; "Sono io che ti controllo!"
In un attimo, ecco che un lampo avvolse i due giovani, fino a quando, ritornata la visuale, li ritrovarono entrambi a reggersi l'un l'altra, con Vladimir che espresse solo le parole:
"Ora ricordo... io sono morto. Ed ora sono tornato..."
"Sì...ora sei tornato...e non ti lascerò più andare." mormorò Shauna ad occhi chiusi.
La ragazza alzò lo sguardo da lui solo quando sentì tutt'intorno gli schiamazzi da festa dei più energici di tutto quel gruppo.
Peccato che il festeggiare durò poco quando un'enorme esplosione scosse le fondamenta della Geese Tower del tutto, facendo tremare tutto lì attorno.
"Ed ora...?! Che sta succedendo?!" si lamentò Darli Dagger; "Possibile che questi edifici non restino in piedi?!"
"Qualcuno ha fatto saltare delle cariche. Siamo leggerissimamente bloccati." sorrise Keiji, sebbene con aria poco scherzosa.
Il problema peggiore fu che tutta la torre stesse minacciando di inclinarsi e far crollare del tutto su sé stessa, a giudicare dal forte tremare della struttura e l'impossibilità quasi di reggersi in piedi.
"Marvellieus... nemmeno il tempo di poter gioire di una vittoria..." mormorò Charlotte...
Prima che i suoi capelli venissero gettati di lato da un'enorme folata di vento, seguita dal pressante rumore di eliche da elicottero:
Da oltre la sala, sull'enorme balconata che dava su un eliporto ben illuminato, sbucarono rapidamente due grossi velivoli controllati uno dal noto Maggiore Rossi e un altro dal suo vice Tarma.
"Forza, dentro!" li richiamò la voce di Eri, aprendo rapidamente le portiere laterali; "Non vorrete farvi saltare le chiappe in questo posto, vero?!"
Kurenai salì per prima con un visibile broncio.
"Mi sentirà Geese, quando lo rivedo."
"Quello poco ma sicuro, dovrà rispondere di molte cose, assieme ai responsabili dei danni causati alla nostra città." aggiunse Alba, rimettendosi in ordine gli occhiali da sole e salendo poco dopo anche lui.
Peccato che si bloccarono un secondo sul posto quando notarono chi ci fosse sopra uno dei due elicotteri:
Corti capelli biondi impomatati e vestito in smoking grigiato e cravatta, braccia incrociate e corpo massiccio.
"G-G-GEESE HOWARD?!" balzò indietro Shingo per un secondo; "Ma come...?! Dove?!"
"Quella che sta saltando era casa mia, dopotutto. Sbrigatevi a salire, prima che cambi idea a mia volta."
La Bandou alzò un sopracciglio e cominciò a guardarlo con un aria seria.
"Non ho sentito bene le ultime parole, mi sembra di aver capito 'Prego signori.' "
"Prego, signori... ma una volta risolta la tregua, ridiscuteremo i poteri della città." mugugnò subito dopo quest'ultimo, tenendo gli occhi chiusi per l'irritazione; "Non che parlare col mio cognato bastasse a rovinare la serata."
"Quindi qualcuno ti viene a trovare... mi auguro che non sei stato defenestrato come capita spesso." commentò Kate con una breve risata, ma venne smorzata immediatamente quando notò lo sguardo del trio a capo della città.
"Scherzavo! Era per smorzare l'atmosfera."
"Cosa è successo con tuo Cognato?" domandò direttamente Meira, lasciando spazio ad altri che si dovevano sedere.
"Sull'altro elicottero." rispose semplicemente Geese con un cenno del capo; "Almeno Billy ha fatto il suo lavoro? Nel vedervi salire e sconfiggere quel maledetto impiastro, direi di no."
"Ha retto magistralmente contro a tutti quei fantocci e agli sgherri di chiunque fosse King Leo." aggiunse allora Alba.
Geese parve sorridere per un secondo sotto i baffi.
"Allora non avete ancora capito... un pallone gonfiato simile non è il solo responsabile per questo affronto alla mia proprietà ed a South Town."
"NESTS?" domandò allora Eri, tutta spaparanzata al posto del co-pilota.
"No. Questi sono ancora più preparati... oserei dire che la NESTS in confronto fosse una sciocca organizzazione da quattro soldi in confronto a questa. Hanno tentato di fare affari persino con la mia compagnia, questi Asunaro. E non è la prima volta che ne ho a che fare..."
Marco alzò un sopracciglio mentre tutti quanti riuscirono a salire sui due elicotteri prima che il grattacielo di Howard non cominciasse a cadere.
"Asunaro?! Non pensavo di risentire quel nome da-!"
Venne interrotto quando, nelle comunicazioni dell'altro veicolo, non si sentirono una serie di vociferanti litigi che coinvolgevano apparentemente Rock Howard ed un altro dei passeggeri, un tipo da lunghi capelli biondi e gli occhi rossi.
"Tarma, cerca di non farli cascare da quest'altezza, almeno."
"Ci stiamo provando! Ma sembrano due galli pronti a farsi la festa!" rispose Rowling con aria tesa, mentre si sentivano altre voci di sottofondo come per calmare gli animi.
Ad una seconda lite generata, ecco che rimbombò un secco: "CHIUDETE IL BECCO, STUPIDI UOMINI!" dalle comunicazioni:
Lea aveva appena preso per il collo sia uno che l'altro.
Si sentirono allora altri rumori dall'alto parlante:
Da una parte la voce di Rock, che si era fatta piccola e intimorita come quella di un timido topolino, dall'altra l'uomo dal lungo capello biondo che palesò il più profondo degli oltraggi, come se avesse ricevuto la peggior offesa della sua vita.
"Ehm... ne parliamo davanti al Colonnello del resto. Se decide di collaborare, ovviamente, signor Howard." concluse alla fine il Maggiore Rossi.
"Quegli infidi hanno tentato di rubarmi tutto il guadagno di una vita e mi hanno distrutto la Geese Tower. Se questo potrà dargli il colpo di grazia, ben venga dire qualcosa all'Interpol."
"Allora andiamo verso la portaerei, così possiamo parlare con calma e attuare un piano efficace." concluse infine Marco con un cenno positivo della testa.
Michitaka fu sul punto di annuire, quando gli squillò il telefonino e fu costretto a rispondere alla vista del numero della Kagura:
"Qual'è la situazione?" domandò la sua contenuta voce dall'altro lato.
"Cattivi eliminati... per una parte. E Geese Tower in caduta... in tutti i sensi." rispose con discrezione.
"In tutti i sensi, sì... da quello che vedo dal telegiornale, sembra che qualcuno abbia voluto esagerare... comunque sia, venite immediatamente tutti e tre. Abbiamo un ospite."
"Ospite?"
"Iori Yagami è qui... ed ha un seguito che servirà a Lea di certo."
"Ti ricordo che siamo su un elicottero...appena scendo arriviamo, ho bisogno di un terreno solido per usare la metro Hizoku." fu la risposta di Taka a Chizuru.
"Lo capisco benissimo." ribadì lei senza scomporsi; "Ma ci terrei che almeno per il momento tu fossi presente."
"Preparami un cambio..." commentò con un lungo mormorio Bandou, chiudendo la chiamata e dicendo ai presenti che doveva andare via di urgenza.
"Che cosa?! M-Maestro Bandou, ma che facciamo con Lea? È sull'altro elicottero!" lo riprese Shingo.
Lui borbottò a bocca chiusa e chiese gentilmente a Marco di trovare uno spiazzo su un tetto dove far scendere almeno loro tre...

The King of Fighters: Green FlamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora