Capitolo 3: Ghost

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Nel frattempo, in una zona di montagna della Cina

"Era da un po' che non venivo qui... mi chiedo che cos'avranno da dirmi quei vecchi pecoroni."
Con aria da spaccone, un giovane uomo di bell'aspetto, vestito con dei pantaloni e una maglietta di color nero, guanti senza copertura nelle dita, e scarpe bianche, stava guardando quello che pareva un classico monastero tipico di quelle zone, se non fosse stato per l'insolita aria sinistra che aleggiava intorno ad esso.
I suoi capelli corti e disordinati di color nero si spostavano a contatto con il vento, e gli occhi di color castano erano fissi su quella visione inquietante.
Le scale alte e ripide del tempio, circondate dagli alberi che ondeggiavano e frusciavano nel vento ululante, rendevano l'ambientazione ancora più al limite dello spettrale.
Con un sorriso, decise di salire gli scalini mentre fischiettava un ritornello, come se volesse farsi sentire da qualcuno.
Per un po' sentì solo gli uccelli a rispondergli con i loro versi.
Poi, arrivato a una certa altezza si fermò, avvertendo un fruscio di natura diversa fra le fronde.
"A quanto pare, qualcuno non ha resistito al mio richiamo."
Tutto ciò che vide fu un'ombra nera che, con una capriola in aria, si lanciò contro di lui, furtivo come un ninja.
Dopo una leggera schivata di lato da parte del ragazzo, i due si misero a combattere usando vari combinazioni di pugni e calci mentre salivano le scalinate.
Riuscì a spingere l'avversario su fino al santuario, le ombre di quel luogo che rendevano impossibile capire chi fosse il suo nemico ombroso.
Ma dopo aver visto lo stile di combattimento di quell'ombra, l'uomo si mise a ridacchiare.
"Ti trovo in splendida forma, Xiao Lon."
Sentendosi chiamare in causa, l'ombra vacillò un momento.
"Oh... oooh... si... si nota molto?"
"Beh, no... ma vuoi che la tua dolce metà non ricorda a menadito il tuo corpo e le tue movenze?" rispose il ragazzo, avvicinandosi a lei con un sorriso.
Un altro sussulto, che la fece bloccare in posizione da combattimento.
"Cosa c'è? Vuoi continuare il combattimento? Va bene, non sarà di certo il sottoscritto Michitaka Bandou a tirarsi indietro!"
Lei allora estese le mani davanti a sé.
"NO, NO, NO! Tempo!"
Al che si mise sotto la luce, rivelando il suo aspetto di ragazza con i capelli verdi e un abito cinese di colore simile.
Michitaka si rilassò, per poi avvicinarsi alla ragazza e dargli un bacio a stampo sulle labbra.
"Mi sei mancata tantissimo... ma quando ho ricevuto la lettera tramite corvo viaggiatore mi sono diretto subito qui. Qualcosa di grosso bolle in pentola, vero?"
"Purtroppo sì..." fece lei, abbassando lo sguardo; "Posso contare su di te per il risolvere la situazione senza che ci vada in mezzo la vita di qualcuno? Non voglio perdere più nessuno del clan..."
"Non ti preoccupare! Puoi contare su di me!" rispose Bandou con fare tranquillo;
"Ma siamo sicuri che lei voglia farci da terzo componente? Non gli siamo mai andati a genio."
"Lo so che non é facile, Michi... ma sono alla disperazione, e non so a chi altri rivolgermi."
La donna gli prese le braccia, guardandolo supplicante negli occhi.
"Ti prego! Se non agiamo ora, chissà cosa accadrà fra tutti loro!"
"Va bene...lo faccio per te. Forza allora, andiamo da Luan e cerchiamo di trovare un accordo per calmare le acque."
Quando disse queste parole, ciò bastò per calmare, almeno in parte, l'apprensione che la giovane Xiao provava nel cuore.
Solo per un attimo lui la vide incupirsi e pronunciare un'unica parola:
"Duo..."
Detto ciò, la coppia decise di andare verso la struttura principale del Quartier Generale del Clan Hizoku, famosi assassini che giravano in tutto il mondo per commissioni basate nell'uccidere, torturare e altre cose poco piacevoli.
I due, una volta arrivati davanti al portone, si guardarono per qualche secondo.
Fu infine Michitaka a bussare in maniera energica.
"So che mi sentite! Aprite il portone! Sono Michitaka! La vostra pecorella nera preferita!"
Fu allora che una voce riecheggiò non dal portone, ma alle loro spalle:
"Cosa ti ha portato qui? Sai di non essere il benvenuto. E tu, Xiao Lon... perché lo hai lasciato venire qui?"
"Beh...ecco... ho chiesto il suo aiuto..." rispose la ragazza, di fronte a quella domanda.
"Quello che ha detto Xiao Lon, sono venuto qui anche per parlare con l'unica deita rimasta nel circondario!" aggiunse con tono serio Bandou.
"E cosa ti è mai importato delle sorti del nostro clan, straniero?" insistette la voce, facendosi più minacciosa.
"Me ne è sempre importato del vostro clan! Mi avete accolto nonostante ero uno fuori dal coro! E adesso cosa volete fare? Sentiamo? Volete per caso cacciarmi con la violenza?" Rispose Michitaka alla voce con la stessa tonalità minacciosa.
La voce si ammutolì per qualche istante, prima di riprendere a parlare:
"Ho visto nel tuo cuore, adepto. Le tue intenzioni sono nobili... se le tue azioni valgono tanto quanto esse, noi non avremo di che lamentarci."
"Okay, quindi, sapete dirmi dove si trova Luan? Volevamo parlargli." chiese Michitaka con voce molto più calma.
"Sono sempre stata qui..."
Era la voce di prima, sebbene non riecheggiasse e non avesse più quella tendenza ultraterrena.
Dalle ombre, una persona si stava avvicinando:
Una donna dai vestiti tipicamente cinesi color arancio, seppur molto attillati sui pantaloni e la camicetta aperta lasciasse intravedere buona parte del suo seno.
Portava dei capelli corti neri e occhi dello stesso colore.
"Avanti, di cosa volete parlarmi?" chiese la donna, Luan.
"Grande Luan... non è facile per me parlarne, ma... si tratta del traditore della nostra gente... e della sua stirpe." disse con tono contegnoso la ragazza in verde dopo essersi a lei inchinata.
"Dicono di aver avvistato Duo Lon a Vienna, dove si terrà il King of Fighters. Volevamo chiederti se fossi disposta ad aiutarci... non si sa mai che possiamo trovare anche gli altri traditori dietro le quinte." aggiunse Bandou.
"Ah... Duo, sì."
Luan sospirò, mettendosi le mani sui fianchi.
"Prima spariscono sia Chat che Sai... ed ora Lin non si è più visto da due anni, da quando è partito per cercare... Il Traditore."
"Mi chiedo che fine abbia fatto il mio maestro e quello di Xiao... possibile che sia passato al fianco del traditore?" domandò Michitaka a Luan con fare pensieroso.
"Spero proprio di no... Lin era diverso. Non vorrei mai alzare una mano contro di lui." ribatté la più forte deità degli Hizoku; "Quindi... Duo Lon è a Vienna? Niente da fare... è ossessionato dall'idea di uccidere Ron da quando Lin è sparito."
"Quindi non c'è proprio modo di fermarli? Saranno destinati a scontrarsi fino alla morte di uno dei due..." commentò Xiao Lon con fare triste.
"Non se riusciamo a fermarli in tempo... che ne dite, ragazze? Ci facciamo un viaggio? Magari facciamo anche sventolare qualche sberlone così per sport."
Luan irrigidì i tratti.
"Il King of Fighters... vuoi partecipare? E pensi di portarti dietro noi due?"
"Kurenai non è disponibile, partecipa con Alba e Soiree... altre persone che conosco hanno già il loro team.
Chiedo solo di poter dare una mano al Clan Hizoku, come voglio compiere alla richiesta della persona che amo, quindi ti chiedo Maestra Luan, se vuoi donarci la tua esperienza in questo King of Fighters per scoprire la verità."
La donna scollacciata dai capelli neri annuì.
"Non ho chiesto le tue ragioni. So quanto tieni a Xiao, e quanto siate legati. E come ultima superstite delle deità Hizoku è mia responsabilità vedere questa vicenda fino alla fine."
"Quindi... possiamo dichiararci pronti a partire?" chiese la Xiao ai due.
"Certamente! Siamo pronti a spaccare culi!" esclamò con la sua solita aria da spaccone Michitaka.
La ragazza coi capelli verdi gli prese il braccio e, timidamente, gli intimò di non dire parolacce di fronte alla divinità.
"Abitudini dure a morire eh? Farò finta di non aver sentito a questo giro..." commentò Luan, facendo un grosso sospiro.
Al che, si mise di fronte ai due senza nemmeno mettersi in posizione di guardia:
Se ne stette ferma con le mani sui fianchi e gli occhi chiusi.
"Oh? Quindi ci stai mettendo alla prova? Molto interessante, avevo voglia di sgranchirmi le ossa." commentò il ragazzo dai capelli corvini, mettendosi in posizione di combattimento.
Xiao Lon apparve tesa dapprima, ma guardando l'amante negli occhi si sentì rinforzata, e assunse anche lei una posizione da battaglia.
"Fate voi la prima mossa..." disse Luan in tutta calma.
Gli altri due decisero allora di partire all'attacco con delle semplici combinazioni di calci e pugni.
Lei li parò tutti con rapidi movimenti del polso e non mostrando il minimo segno di sforzo:
Per lei, era come se si muovessero a rallentatore.
"Xiao... stai esitando come al solito. Lo sento dai tuoi colpi." disse pacatamente a occhi chiusi.
La ragazza cinese ebbe una sorta di sussulto:
Per quanto fosse una assassina, aveva un animo fin troppo gentile, e lo si poteva sentire nei suoi colpi, ma decise di non demordere facendo uscire una lama dalla sua manica per cercare di far indietreggiare Luan, visto che Bandou era sparito.
"Quindi non sei tutto attacco... notevole." commentò la Deità con fare concentrato.
Ancora una volta, la ragazza in verde si lanciò all'attacco, stavolta aiutata dalla lama, ma nessuno dei suoi colpi andò a segno.
"Stai di nuovo rallentando! Devi combattere con l'intento di uccidere! Non dimenticare mai che sei una Hizoku!"
Nel sentire quelle parole, Xiao Lon ebbe infine un impeto di rabbia, tagliando via una ciocca di capelli di Luan...
Ma non ebbe tempo di reagire che sbucò dalla sua stessa ombra Michitaka, che cercò di colpirla con un calcio caricato di un aura color violaceo.
La cosa che fece stupire era che la gamba si era allungata più del dovuto.
"Che ne dici di questo Poison Sting migliorato?"
"Vedo che non sei stato in panciolle." commentò la Deità, parando il colpo; "MA...!"
Anche lei fece un gesto simile a Michitaka, ma decisamente più veloce e potente.
Il ragazzo subì il colpo in pieno stomaco, ma una volta rimesso in piedi aveva stampato sul viso un sorriso inquietante.
"Era da una vita che non subivo un colpo del genere! Continuiamo!"
Con quelle parole, era ripartito alla carica con ancora più foga contro quella che si poteva considerare la sua nuova maestra.
Xiao Lon, invece, osservava il combattimento cercando uno spiraglio in cui infilarsi per attaccare.
Nel momento in cui Bandou era riuscito a colpire Luan, decise allora di attaccare mettendo le mani sul terreno ed evocando numerose lance e lame che sbucarono dal terreno per andare addosso alla donna.
Lei tuttavia schivò facilmente, muovendosi con tanta di quella rapidità da lasciare immagini residue e far sembrare che le sue gambe non si muovessero.
"Scusami... era una tecnica di lame fantasma? Ti faccio vedere IO come si fa!"
Allora usò la stessa tecnica, che ebbe tuttavia un effetto più ampio, rendendosi abbastanza difficile da schivare per la sua imprevedibilità.
Xiao fece veramente fatica a schivare e venne colpita, ma nel frattempo che Luan si era scoperta, Michitaka gli era andato addosso con un calcio velocissimo...
Per poi scattare dall'altra parte e colpirla con un pugno...
E ripassare dal punto di partenza, cacciando un urlo di sfogo.
La Deità arrancò qualche secondo, prima di rimettersi in posizione eretta, passandosi una mano lungo il mento.
"Direi basta così."
"Quindi siamo pronti?" domandò Bandou, riprendendo fiato.
Luan si fece pensierosa.
"Credo che Xiao Lon abbia bisogno di sciogliersi meglio. Troppo tesa e indecisa."
Nel sentire quel giudizio negativo da parte della donna, la ragazza cinese abbassò le spalle con fare demoralizzato, ma Michitaka gli fece cenno di non preoccuparsi.
"Tranquilla. Non ti mangio mica, ma devi ottenere un po' più di sicurezza prima del torneo." la rassicurò la divinità Hizoku.
"Oh... okay... allora va bene! Mi impegnerò!" esclamò con fare convinto Xiao.
Luan si mise le mani sui fianchi, annuendo.
"Così sia... da domani vi allenerò fino all'inizio del torneo."
"Mi sta bene... farò vedere di che pasta sono fatto." commentò Michitaka con un sorriso.

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