Una mattina di fine estate delle campagne londinesi si era trasformata in un'autentico via-vai di persone lungo le strade solitamente poco affollate non troppo distanti dalla fattoria Angel Acres.
Nelle vicinanze, svettava un'imponente chiesa del periodo gotico dalle ampie navate laterali, circondata da un meraviglioso paesaggio inglese.
Sulla strada, decine di macchine parcheggiate e persone che si accingevano a raggiungere la chiesa a piedi, e all'ingresso li attendeva una persona in particolare:
Kismet, perfettamente vestito con un bell'abito nero ed i capelli ordinati tenuti all'indietro.
Pareva leggermente teso sull'ultimo particolare, mentre vedeva sopraggiungere gli invitati.
Dietro di lui, un uomo più anziano con indosso uno un abito formale nero e guanti dello stesso colore, i capelli scuri con una parvenza di ordine che coprivano il viso olivastro e leggermente rovinato.
"Beh, grand'uomo? Non dirmi che all'ultimo ti caghi addosso, eh?"
"Pensavo che fossi tu quello che oggi non è riuscito ad azzimarsi da solo, se non tramite l'intervento di Lucille... non è così, Kira?" ribatté scherzoso il giovane spagnolo.
"E che cazzo devo farci? Non mi sono mai vestito da damerino!" esclamò lui in risposta.
"Perché? Così mi ci vedi? E' stata Lucille a preparare tutto il vestiario, in fin dei conti... persino per mio padre."
"E che volevi fare, andare all'altare con la giacca di cuoio? Pensi che quei due ce lo avrebbero permesso?"
Kira indicò col pollice alle sue spalle, come se dietro di lui ci fosse stato qualcun altro.
Ad attenderli all'interno della chiesa, vicino ai banchi in fondo, vi erano sia Lucille vestita di un grazioso abito sul bianco...
Oltre che ad un'altra persona:
Un tipo molto alto con la pelle abbronzata, corti e sparati capelli bianchi, gli occhi marchiati da una linea verticale ed un abito elegante per l'occasione.
I due stavano parlando in maniera molto cordiale insieme, sebbene il linguaggio del corpo di entrambi sembrasse leggermente imbarazzato.
"Piuttosto... da quando è arrivato lui, la zona si è movimentata." commentò Kismet; "Krizalid."
"Ah quello... un ex-dirigente di NESTS, eh? Ha proprio l'aria pericolosa, ma Lu sembra riuscire a parlarci. Dice che ha solo la scorza da duro..."
"Ogni volta che parlate, voi due... invece finisce tutto a scatafascio." mormorò Kismet, guardando in un'altra direzione:
Era capitato che in nemmeno un ora avessero demolito il raccolto di Zero mentre combattevano per un sacchetto di patatine al formaggio.
Suo padre era diventato talmente nero dalla rabbia da prendere per la collotta entrambi e farli volare via come trottole.
"Io glielo avevo detto a quel coglione punk goth! Le patatine al formaggio sono MIE! MA NOOOOO, doveva mangiarmele a sbafo!" si discolpò furiosamente l'uomo, dimostrando quanto fosse infantile nonostante fosse più vecchio di Kismet e Lucille.
"Ma erano lì in bella vista! Mica c'era scritto il suo nome!" esclamò l'altro colpevole con aria irritata.
"Ecco... ti ha sentito, Kira." mormorò Kismet, una mano sulla fronte, sospirando.
"Dopo che sarà finito il matrimonio... mi farete la cortesia di rimettere in ordine tutto! Ci siamo capiti?"
Nel fare quella richiesta, Zero aveva uno sguardo molto serio, che avrebbe spaventato buona parte delle persone.
"Sissignore..." risposero in coro i due uomini, facendo strada ad un ottimamente azzimato Zero, che aveva appena finito di dare a una bambina dell'orfanotrofio le direttive per fare da damigella, con tanto di cesto di fiori.
Intanto, i vari ospiti si stavano mettendo a sedersi per iniziare la cerimonia:
Erano la loro cerchia di amicizie che si sono fatti durante questi anni di lotte continue.
"Colonnello, Buongiorno." salutò Kismet, stringendo la mano ad Heidern, arrivato in quel momento assieme al resto degli Ikari.
"Buongiorno anche a te, Kismet... quindi stai facendo il grande passo anche tu." rispose Heidern con tono calmo, ma tenendo sempre quell'aria austera ed imponente:
Era vestito con la divisa delle occasioni speciali, stessa cosa per gli altri componenti.
"Ottima scelta del posto complimenti." aggiunse Clark con un sorriso.
"Beh, abbiamo dovuto prenotarlo da un po'." spiegò il ragazzo, notando poi come Ralf portasse uno smoking inaspettatamente tenuto bene, rispetto ad un Clark che aveva addosso l'uniforme, così come lo stesso Heidern.
"Hai una cera orribile, ragazzino!" ridacchiò Ralf, dopo aver fatto un cenno di saluto al giovane con la mano, per poi domandargli cosa ci fosse quando si accorse che lo fissava stranito.
"Sei tutto quanto impomatato, conoscendo il tuo carattere." commentò Kismet in risposta, incrociando le braccia; "Alla faccia del bruto soldato veterano."
"Ehi! Io sono sempre perfettamente azzimato!" ribadì contrariato il soldato; "Secondo te perché ho sempre comunque un aspetto giovanile?"
"Allora lo ammetti che non sei più giovane." commentò Kira...
Prima di notare l'arrivo anche di altre tre persone al seguito dell'Ikari:
Whip, Maxima e una piccola ragazzina dai capelli color ambra ed un lungo vestito elegante pieno di pizzi e merletti.
Quel suo completino molto gothic lolita la faceva sembrare quasi una bambolina.
Quando notò Kismet, corse verso di lui per abbracciarlo.
"Fratellone Kismet! Ciao!" esclamò tutta contenta, saltandogli addosso in un grosso abbraccio; "Kula non ti vede da una vita!"
"Kula, come va? Sempre allegra, eh?" rise Kismet.
"Tutto bene grazie! Te invece? Sei felice?" chiese con tono allegro la Diamond, mentre si stava staccando dal ragazzo.
"Oh, beh, indovina." rispose lui; "Ma sei da sola? Dove sono Foxy e Diana?"
"Oh, ci sono, ci sono!" disse alle spalle della ragazzina una voce matura di donna, appartenente ad un'avvenente signorina con un abito formale rosso e i lunghi capelli biondo platino lasciati sciolti.
Molti degli uomini appartenenti alla NESTS in passato la riconobbero subito la giovane donna dalla pelle scura e rimasero palesi, con la faccia ringalluzzita da come fosse bella ed avvenente con quel lungo abito.
"Foxy...?" mormorò Krizalid.
"L'unica e la sola! Vi vedo bene!" esclamò la donna, salutando i presenti.
"Ci sono anche io, sapete?"
Alle sue spalle, ecco avvicinarsi una donna dai capelli ricci e mori con un completo azzurro e pantaloni formali bianchi.
"Ah, c'é tutto il terzetto!" commentò Krizalid, con Zero che andò a stringere la mano a Foxy, un leggero imbarazzo sul suo volto.
"Tu..." dovette pensare bene a cosa dirle per qualche secondo; "... sei in gran forma."
Lei fece una smorfia sorridente.
"E tu sei un gran pezzo d'uomo, come sempre."
Kira ridacchiò, rivelando che le uniche persone con cui il vecchio fosse così remissivo erano Lucille, Foxy e la defunta sorella Nunnaly.
"Per lei c'è un grosso motivo." commentò sotto voce Kismet, facendo notare il feeling fra i due ex dirigenti NESTS.
"Che i due vecchi sono innamorati?" chiese una voce maschile leggermente arrogante.
Voltandosi, Kira e Kismet si ritrovarono davanti Michitaka Bandou vestito con un completo nero elegante, accompagnato da Xiao Lon, che aveva addosso anche lei un vestito elegante di color smeraldo scuro.
"Ah, sei venuto pure tu. Fatto buon viaggio, Taka?" chiese Kismet, stringendogli la mano.
"Non sono più abituato ai mezzi di trasporto... però sì, non c'è male, grazie!" rispose lui, ricambiando la stretta con fare deciso.
"Ah, però..." fece soddisfatto Ralf; "Pensavo che il nomignolo 'Taka' non ti piacesse, a meno che non venisse da questa signorinella."
Il suo sguardo andò su Xiao Lon, che sembrava a metà strada fra l'emozionato e il nervoso.
"Ci ho fatto l'abitudine... piacere di vedere anche te, vecchio mio." rispose Bandou con un amichevole stretta di mano.
"Quindi... è questa l'atmosfera di un matrimonio..." commentò Xiao, guardandosi in giro.
"Spero che il rito cristiano ti vada bene, in questo caso." commentò Kismet, porgendo i suoi saluti alla giovane cinese.
Aveva l'aria sognante, come se fosse una bambina nel mondo delle fiabe.
"Oh, Taka! É così magico! Dicono che le belle sposine siano splendenti come principesse!"
"Per quello non ci sono dubbi, d'altronde è un giorno speciale!" rispose Michitaka con fare leggermente teso.
"E tua sorella non viene? Ha detto che voleva portare le sue amiche ed il fidanzato." chiese Kismet.
"Sai che solo le donne posso vedere la sposa, e Alba da buon cavaliere sta aspettando la sua regina fuori dalla cattedrale." rispose con nonchalance Michitaka a quella domanda.
"Immaginavo... prendete posto, allora." invitò loro lo spagnolo con un gesto della mano; "Lucille, sorellina... puoi mostrarglielo?"
La biondina fece un piccolo cenno con la testa e, come una cortese camerierina, pregò il ragazzo di seguirla.
L'attenzione allora andò verso Zero e Foxy, che continuavano a discutere con interesse l'uno con l'altra, sebbene il primo paresse leggermente teso e la donna si mettesse a posto con l'indice una ciocca di capelli mentre parlava silenziosamente in attesa dell'evento.
Kismet sorrise nel vederli andare d'accordo e sospirò:
Era da parecchio che non vedeva suo padre sorridere in quel modo.
"Senti un po, moretto..." gli domandò Krizalid alle sue spalle; "Tu la vuoi una madre? Perché di questo passo potresti ritrovartene una nuova nuova. Che effetto ti fa?"
Kismet si accorse che si era appostato dietro un angolo, come per rendersi quasi invisibile.
"Chi? Foxy con mio padre? Non credo che lei possa ancora sopportare come la trattavo tempo addietro."
Notò poi il modo in cui si stesse nascondendo e inclinò il capo lateralmente.
"Qualche problema?"
"Eh? Noooo, non necessariamente..." rispose lui, cercando di apparire calmo, nonostante non palesasse minimamente voglia di uscire da lì: "Diciamo soltanto che vorrei evitare che una certa personcina mi pianti di nuovo un proiettile in fronte gridandomi che sono un sacrilego..."
"Non credo abbia più astio contro di te." commentò Kismet in risposta.
"Okay... se tira fuori l'armamentario, Fox mi farà da scudo di carne." dichiarò con da fare serio l'uomo.
Kira reagì con un irritato:
"EHI!"
"Comunque sia... grazie per avermi insegnato come padroneggiare le tue mosse." sorrise Kismet.
Krizalid aggrottò le sopracciglia e arrossì, distogliendo lo sguardo.
"Oh, piantala. Avevo un debito di gratitudine verso Zero... ma anche un'altra persona. Una che ha avuto compassione anche di un clone genetico."
"Mia madre... lo so." mormorò lui, guardando a terra con un sospiro; "Attento solo a non costringere Zero ad usare il buco nero per riprendere qualcuno. Sta cercando di cambiare vita in tutti i modi, ma spesso si sente solo..."
"La solitudine è una brutta bestia, ritieniti fortunato a sposare una donna tosta come King." commentò in risposta Krizalid...
Per notare poi l'arrivo di Alba seguito dalle altre ragazze, segno che stava per iniziare il grande momento.
"Uh, oh..." mormorò Kismet, mettendosi eretto e immobile davanti all'altare, accanto a lui lo stesso Kira come testimone a fare la bella statuina.
Fu allora che Adel, vestito con un'uniforme con un che di principesco di colore scuro, iniziò a suonare la marcia nuziale...
Ed ecco che dall'uscio della chiesa apparvero, sottobraccio, un azzimatissimo Zero e King con un bellissimo abito da sposa bianco coi bordi color porpora, bello quasi come quello di una principessa, con un lungo velo tenuto da due bimbi di Angel Acres.
Dietro di loro, la bambina a cui Zero aveva dato il cesto di fiori, ne lanciava un po' a destra, un po' a sinistra.
Una volta arrivati sull'altare, Zero si mise a fianco della biondina, che si era messa a guardare assieme a Kismet il parroco che avrebbe dato la consacrazione a quella unione.
Kismet pareva teso come un pezzo di legno e fece un lungo e silenzioso respiro mentre ricambiava uno sguardo con la sua sposa.
Tra i posti, mentre il parroco cominciava la liturgia per il matrimonio, Mai si morse brutalmente il pollice, seduta accanto ad Andy e suo fratello Terry, entrambi ben azzimati per l'occasione.
Invece c'erano persone come Angela, vestita con un lungo vestito rosso elegante che si stava asciugando le lacrime dalla commozione, mentre c'era Zaki, che, vestita con uno smoking e senza maschera, le passava un fazzoletto di stoffa.
Lì vicino, in mezzo alle due, si trovava lo stesso Jan, che guardava tutta la scena come se avesse l'aria più allegra del mondo.
Quando ci fu il consenso da parte degli sposi, arrivò un altro bambino che portò le due fedi nuziali e, da lì, ci fu l'inserimento degli anelli nei corrispettivi anulari.
"Potete baciare la sposa... vi dichiaro marito e moglie, secondo i poteri che mi sono stati concessi."
Dette quelle parole, il parroco sorrise e chiuse la bibbia, facendo cenno ai due di proseguire.
"Beh... è il momento... bacia la tua signora, Kismet." gli intimò con aria civettuola la barista.
"Come on, baby." commentò scherzosamente il ragazzo, avvicinandosi col viso alla barista ed intimandola a farsi avanti.
I due si diedero un lungo bacio, con tutti i presenti che batterono le mani, commossi. Persino l'austera Foxy era occupata ad asciugarsi gli occhi con un fazzoletto.
"Foxy! Non piangere! Sennò il fratellone Kismet si arrabbia." la riprese Kula con una buffa smorfia.
"Silenzio... io non piango di certo... non piango mai, io!" rispose goffamente Foxy dopo essersi rapidamente asciugata gli occhi e ridata una parvenza di contegno. Peccato che il labbro tremulo tradisse la sua palese commozione.
Pian piano, gli invitati erano usciti dal portone d'entrata con una manciata di riso ciascuno, mentre aspettavano i neo sposini con un sorriso.
Quando furono all'ingresso sia Kismet che King, con lei che lo teneva a braccino, tutti cominciarono a lanciare il riso in aria.
"Evviva gli sposi!" gridò Joe.
"King! Abbine cura!" esclamò Ralf.
Anche Ryo, sebbene con uno sguardo serio e diretto, batté le mani ad occhi chiusi.
Una volta usciti da quella pioggia, King si era girata per lanciare il Bouquet di fiori come da tradizione.
Le ragazze presenti allora furono lì sul punto di iniziare una vera e propria rissa per aggiudicarsi il bouquet che avrebbe decretato la futura sposa.
Peccato che a spingersi per prenderlo, il bouquet passò in picchiata, cadendo fra le braccia proprio di Foxy, che rimase sbigottita da come l'avesse preso senza volerlo.
Diana andò in brodo di giuggiole quando lo vide, così come Kula, che la abbracciò felice.
Kira e Lucille, invece, guardarono Zero, che si stava aggiustando il colletto con da fare nervoso.
"A quanto pare, avrai da fare." commentò invece Krizalid alle sue spalle, mettendosi le mani sui fianchi...
Prima di essere bersagliato dallo sguardo sorpreso di Whip, sua sorella minore, che non capiva come fosse lì, vivo ed in ghingheri.
L'uomo quasi trentenne imprecò a bassa voce e a denti stretti quando si sentì addosso lo sguardo della ragazza, e si rimproverò internamente dicendosi di andare a salutarla e di essere naturale, per poi chiedere al sé stesso nella sua mente che avrebbe fatto se avesse sparato come l'ultima volta.
Ma così non fu:
Difatti, si era avvicinata, guardandolo dritto negli occhi.
"Ehm... c-che coincidenza, sorellina... che fai qui? Ti godi il matrimonio?" chiese allora lui, sebbene palesasse il suo essere teso.
"... nah... queste feste mi deprimono." rispose lei, bofonchiando ed evitandone lo sguardo, non potendo fare a meno di chiedersi che diavolo ci facesse lì quell'uomo.
"V-vedo che sei ritornata... con gli Ikari... mi fa piacere..." commentò Krizalid, non sapendo come uscirne da quella situazione alquanto complicata.
"... già... e tu? Non dirmi che sei passato da cagnolino di NESTS a cane da guardia della fattoria..."
Il commento di Whip fu freddo e pungente.
"Mi è stata fatta questa proposta da Zero... dovevo sdebitarmi e redimermi in qualche maniera, non sono più quel tipo di persona." rispose lui con tono dispiaciuto mentre cercava di guardarla.
Lei chiuse gli occhi con le mani sui fianchi.
"Beh, uno zotico senza cervello come te ce lo vedo a fare il contadino!"
Abbassò lo sguardo e sorrise.
"... ma ehi... suppongo sia meglio del morire, anche per uno come te... forse non dovrò più preoccuparmi dell'idiota convinto di essere mio fratello."
Krizalid fece un sorriso verso Whip.
"Ti ringrazio... però, evitiamo di perdere il taglio della torta! Anche quella è una parte importante del matrimonio!"
Sentire la parola "Torta" fece saltar su la ragazza con gli occhi e la bocca spalancata, emettendo un grido silenzioso.
Ecco una cosa che non voleva affatto perdersi:
Il banchetto nuziale!
Corse allora dagli altri per avvertirli, intenerendo Krizalid con la sua reazione, che pensò:
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The King of Fighters: Green Flames
Hayran KurguNon è ancora finita! Dalle ceneri di una violenta organizzazione, si mostrerà il vero volto di una nuova minaccia fantasma, un incubo dal passato. Tra le grida della folla che acclama i nomi dei più ardui fra i lottatori, fiamme di color verdognolo...