Capitolo 7: Taste of Power

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Nel giro di quello che sembrava un istante si fece sera, e alcuni lottatori decisero di mangiare dentro l'hotel, mentre altri optarono per mangiare fuori.
Il terzetto di Kismet si riunì allora per decidere il da farsi, con Kira e Jan che optavano per una cenetta in un qualche bel ristorantino del posto che non fosse quello dell'hotel.
Kismet promosse l'idea.
"Non vorrei davvero che capitassero battibecchi come ieri." commentò; "Ma meglio prepararsi alla cucina austriaca... e vai a salse, carne allo spiedo, e una grossa quantitá di insaccati."
Pensando poi al fatto che King fosse vegetariana, corresse:
"E che abbia anche dei piatti a base di verdura..."
La francesina tirò un sospiro di sollievo e sia Jan che Kira pregustavano già un buon banchetto a base di carne.
"Ma... ne conosci uno buono, fratello?" domandò l'ex-killer.
"Sotto la Cattedrale di Santo Stefano. Nella parte storica di Vienna dovrebbero essere pieni di ristoranti tradizionali." spiegò Kismet; "Oltre che pasticcerie della Sacher."
"Sa... cher?" domandò Jan confuso.
Kira fece spallucce con una faccia che pareva dire: "So un cazzo..."
King sospirò, mettendosi le mani sui fianchi.
"La torta al cioccolato puro. È il dolce tipico, qui."
"Cioccolato...?"
Kira parve deluso, non essendo un grande amante di quel particolare alimento.
"Beh, suppongo possa piacere a Lu... quando l'avrò liberata gliela farò provare di sicuro!" disse allora, sforzandosi di non farsi buttare giù dal rapimento della giovane amica.
"Sicuramente, d'altronde qui in Austria hanno parecchi cibi per entrambi i palati." disse King, rassicurando Kira con un sorriso.
Il sorriso di Kira si spense, e tirò fuori dalla tasca dei vecchi pantaloni un ciondolo con un crocifisso.
"Lu..."
Kismet notò la cosa e gli mise una mano sulla spalla.
"Ehi... la troveremo, okay? E massacreremo quel tipetto che ha deciso di rapirla."
"No, Kismet... non sono preoccupato del trovarla o meno..."
Inarcò la bocca in uno strano sorriso nervoso con gli occhi spiritati.
"Sono preoccupato di quello che farò a quel pezzo di merda quando troverò LUI. Potrei perdere il controllo, e avevo promesso a Lu di trattenermi."
"Ma non sei da solo in questa battaglia, ricordati di questo." ribatté la biondina, cercando di calmare Kira.
"Lo so, King... lo so..." ripeté lui cercando di calmarsi; "Porca troia, sto rovinando l'umore, vero? Non volevo..."
" Non ti preoccupare! È giusto essere preoccupati! Ma vedrai che andrà tutto bene!" esclamò Jan, tutto sorridente.
Il gruppetto iniziò allora a incamminarsi, ma qualcosa turbò Kira:
Gli parve di avvertire una familiare aura piena di malizia muoversi verso l'albergo dove pernottavano tutti loro.

Non troppo distante da lì, infatti, all'interno di una stanza segreta nell'Imperial Hotel riservata alla famiglia Bernstein, Rose si trovò davanti a sé lo stesso Hans Himmler.
La ragazza era tutta intenta ad accarezzare un'enorme pantera nera alle sue gambe, e sembrava che nella stanza ci fosse solo lei.
"Lei è in ritardo, professor Himmler... non sa che non è buona creanza farsi attendere da una signora?" fece lei senza distogliere lo sguardo dal felino, sebbene con un lieve sorriso di superiorità.
"Mi scuso per tale errore... non capiterà più." rispose l'uomo con la più totale calma.
"E pensare che non abbiamo badato a spese per provvederle un laboratorio di tutto rispetto per le sue ricerche. Spero almeno sia di suo gradimento."
"Assolutamente, per quello non ci sono problemi a riguardo, posso solo ringraziarvi." commentò in risposta lo scienziato.
Rose si alzò, dandogli le spalle.
"... Il suo bersaglio è stato eliminato, sa? Volendo, potrebbe approfittarne per agire indisturbato adesso, invece di attendere la fine del torneo..."
"Per quanto mi faccia piacere sentire questa notizia, preferisco agire nel momento in cui meno se lo aspetti..." ribatté Himmler con un mezzo sorriso degno di uno scienziato con qualche rotella fuori posto.
"Come preferisce... ma stia attento, perché è un tipo molto sveglio... se temporeggia, potrebbe rendersi troppo acuto per colpirlo..."
"Grazie per il consiglio, lo terrò a mente... c'è altro che mi deve chiedere?" chiese Hans con fare educato verso Rose.
"A dire il vero c'è... vorrei chiedere il suo aiuto per apportare una... piccola modifica al mio pianoforte..."
"Una modifica al suo pianoforte? Di che genere poi?" chiese curioso Hans.
Il sorriso della ragazza si fece maligno.
"Ho un piano molto specifico a riguardo..."
"Va bene, non ci sono problemi a riguardo."
Una volta dette quelle parole, Himmler uscì dalla stanza con un doveroso inchino.
Rose ghignò maleficamente subito dopo.
"Non mi interessa quanto si impegneranno, questi combattenti non saranno mai migliori di noi Bernstein... vedrai, padre... io farò in modo che la nostra vendetta sia la più spietata di sempre. E se qualcuno si metterà in mezzo, farò in modo di schiacciarlo."

The King of Fighters: Green FlamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora