Capitolo 13: Children of Gaia

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"Signore e signori! E' la finale più incredibile a cui abbia mai assistito!
Ralf Jones si rifiuta di andare a terra fino alla fine, mentre il resto delle altre squadre è quasi K.O.!"
Geo gridava dalla gioia mentre sul ring gli unici ancora in gara erano un Ralf Jones stremato, Angela del Team di Kurenai e Lea delle Women Fighters, completamente spossata ed in ginocchio.
Anche il donnone accusava palesi segni di stanchezza, ma si rifiutò di mostrare qualcosa che andasse oltre il fiatone.
"Alzati... alzati!" si ripeteva mentalmente la Faieti, rifiutando la resa e cercando di rialzarsi su gambe traballanti.
"Allora... vi arrendete?!" mormorò ad alta voce Ralf, mostrando un pugno rialzato.
"Arrendermi? Non scherziamo, fuscelletto!" dichiarò la Belti, scrocchiandosi le nocche con un sorriso sprezzante.
"Allora preparati, donnone!"
Detto ciò, si piegò nuovamente per un nuovo Galactica Phantom.
"Maledizione... sarà tipo il decimo che tira dall'inizio della finale." commentò Ivarov dall'esterno del ring, dopo essere 'inciampato' fuori da esso trascinandosi dietro la sukeban del Team Kurenai.
"Già... non l'ho mai visto così carico e determinato." aggiunse Clark, che nel suo essere stato scaraventato fuori dal ring da Angela era riuscito a buttare fuori una Kurenai stremata e una Blue Mary molto battagliera.

"Devo schivarlo!" esclamò Lea, facendo per scattare in avanti...
Solo per perdere l'equilibrio per la stanchezza e rotolare a terra.
Questo le permise di evitare il colpo, che andò a tutta velocitá contro la Belti, troppo lenta per schivare.
Fu così che decise di sbattere le mani a terra rilasciando un vero e proprio muro elettrificato.
"THUNDER WALL!"

Questo dovrebbe fermarti per benino!

Almeno questo é quello che pensò:
Non avrebbe mai perforato quel muro elettrificato.
Peccato che così non avvenne:
Il pugno nucleare di Ralf superò come un coltello nel burro la barriera di Angela...

PAM!

Colpendola dritta in volto e causando una notevole esplosione subito dopo.
Il colpo sembrò inefficace all'inizio, ma dopo un attenta analisi si erano accorti che l'italiana era svenuta in piedi.
"Ehm... dovremmo definirlo un KO tecnico, Kentucky?" domandò una Kei interdetta al collega dopo essersi avvicinata quatta quatta al ring.
"Tecnicamente sì...ma come facciamo a spostarla?" chiese Geo.
"Ehm... lasciamola lì, che tanto non fa niente a nessuno." rispose Kei...
Dovendo poi spostarsi quando vide Lea tentare di placcare con le forze rimaste Ralf, quasi provando a spingerlo fuori dal ring con una Spear...
Ma Jones l'aveva bloccata e gli fece una vertical suplex facendola schiantare a terra.
"Niente e nessuno mi può fermare oggi!" Esclamò l'uomo con foga.
"Mai visto Ralf prendere qualcosa così sul serio e con tutta questa grinta..." commentò sorpreso Clark.
Lea cercò comunque di alzarsi...
Ma Jones la bloccò a terra con un piede sul petto della giovane.
"A cuccia, tesoruccio."
"Oooh, Lea Faieti é immobilizzata! Diamo il via al conto alla rovescia!" dichiarò Geo, facendo apparire i numeri sul grande monitor principale.
Con i secondi che passavano inesorabili, Lea continuò a prendere a pugni la gamba del militare con le poche forze rimaste.
"Non posso... NON POSSO... NON POSSOOOOOOO!"
"Otto... nove... DIECI!
Gli Ikari hanno vinto la finale, per la prima volta in assoluto nella storia del King of Fighters!"

Ralf sbatté i pugni insieme e alzò la testa al cielo con un grido di giubilo.
"YEAH!"
Clark ci mise un po per registrare l'accaduto, ancora incredulo.
"Abbiamo... vinto...?"
Ivarov annuì, con Heidern che dal suo posto sembrò fremere, senza nemmeno cambiare espressione.
"Colonnello?" Fece Leona, malcelando una certa sorpresa nel vedere il patrigno reagire in quella maniera.
Dentro, Heidern era nella più completa festa per una vittoria degli Ikari Warriors, ma voleva restare composto fino all'ultimo...
Prima di notare Ivarov salutare Leona dal ring.
"Hai visto?! Ce l'abbiamo fatta!"
Lei reagì con un imperioso saluto militare ai suoi compagni, fatto con un'espressione austera e fiera.
"Missione compiuta."
Nel sentire lo stadio in festa, Angela si era risvegliata, scuotendo la testa.
"Se pensi che...! Abbiamo perso?".
"Sì, Angela... abbiamo perso, ma sono contenta lo stesso." commentò in risposta una Kurenai stanca, ma con il sorriso, accompagnata da una Zaki soddisfatta.
Lea invece era rimasta a terra, fissando il cielo con un espressione triste in volto.
"Ho... perso...
Ero così vicina... ed ho perso... dove ho sbagliato...?"
Elena aveva scavalcato tutti per accorrere dall'amica.
"Lea! Lea! Come ti senti?"
"Ho perso..." mormorò soltanto, puntando gli occhi verso la ragazza africana; "C'è mancato poco."
"É vero... c'é mancato poco, ma sei stata bravissima lo stesso. Devi essere fiera!" le disse dolcemente la principessa kenyana abbracciandola.
"Ahia..." mormorò la ragazza, venendo sollevata da terra dalla ragazzona grazie all'abbraccio di quest'ultima...
Prima che anche Mary e Mai si congratulassero per la sua resistenza.
"Nonostante tutto, posso dire che è stata una delle finali più belle a cui abbia mai assistito!" esclamò Geo con le lacrime sul volto.
"Poco da dire, Geo! Si sono dati tutti battaglia fino all'ultimo, ed il risultato è stato un grandissimo torneo!" rispose Kei; "Adesso, i rappresentanti si faranno avanti per consegnare il titolo ai nuovi campioni!"
Nel dire quelle parole, nello stadio era sceso un attimo di silenzio in attesa dei fratelli Bernstein.
Tuttavia, nessuno dei due scese nei minuti successivi.
"Hmm... strano. Geo... non risponde nessuno nemmeno dalle comunicazioni." commentò Kei all'orecchio del collega.
"Impossibile! Ho parlato con il signor Adel solo mezz'ora fa per accordarci con la-"
Tuttavia, il commentatore venne interrotto quando qualcosa si udì lì attorno:
Note musicali, probabilmente provenienti da un pianoforte, talmente forti nel volume da essere udibili dagli spalti.
"Ma... da dove viene questa musica?" Si domandò Kentucky guardandosi intorno.
"Ah, lassù!"
Fu allora che dalla balconata per le tribune d'onore tutti i presenti furono attratti dalla vista impressionante di un enorme pianoforte a coda...
Suonato proprio da Rose Bernstein.
"I miei complimenti per la squadra vincitrice. Avete scalato la vetta con successo, e siete i migliori lottatori di questa edizione... ma non certo del mondo."
"Ehi! É quella signorina frufrù!" sussurrò Angela a Zaki.
Elena si fece preoccupata per qualche ragione, come se sentisse una terribile malizia provenire da quella donna.
"Allora? Il nostro premio?!" chiese Ralf, cercando di alzare la voce per farsi sentire dal ring.
"Sta arrivando. Siete pregati di rivolgere lo sguardo verso gli spogliatoi, miei valorosi campioni!" annunciò la prosperosa biondina con un movimento ad arco del braccio.
"Ah! Perfetto! Soldi a palate! Il premio! La cintura!" esclamò tutto pimpante il soldato...
Solo per notare qualcosa che gli fece passare tutta la felicità:
Uscendo dalla zona interna dello stadio, Adelheid Bernstein si stava dirigendo a testa bassa verso il ring, mentre emanava una strana aura combattiva...
Estremamente minacciosa.
"Avanti, fratello mio! Mostra a questi miscredenti la ricompensa che meritano per ciò di cui si sono macchiati!" disse la ragazza dagli abiti principeschi, ridendo come una nobildonna, col dorso della mano dinanzi alla bocca.
"Subito-"
"Adel!"
Davanti al biondo si parò per qualche secondo Lea che, fissandolo negli occhi, notò quanto fosse diverso da qualche ora prima.
"Adel, che succede?"
"Lea... fatti da parte, o devo vedere anche te come nemica dei Bernstein?" le chiese freddamente il giovane dai capelli biondi e gli occhi scarlatti.
La ragazza parve in un misto di perplessità e tristezza.
"Adel, ma che ti prende?"
"Ho detto... fatti da parte!" gridò...
Per poi colpirla con un manrovescio.
Con un grido, la ragazza finì contro la parete dello stadio a gran velocità, schiantandosi contro di essa.
"Lea!" esclamò Mai, accorrendo subito da lei.
"State tutti indietro!" esortò dagli spalti Heidern, alzandosi in piedi; "Indietro!"
"Il signore ha ragione! La sua anima é come intrisa di sangue! Non é in sé!" esclamò Elena, subito accorsa in aiuto dell'amica insieme alla kunoichi.
Ralf si passò il pollice sotto il naso.
"Maledizione, lo sapevo che non ci si poteva fidare di lui! Bernstein una volta, Bernstein per sempre!"
"Allora che facciamo, Tenente?" chiese Ivarov, alzando le spalle e facendosi leggermente avanti.
"Lo immobilizziamo e terminiamo la missione." rispose infine Clark, preparandosi a combattere.
"Partiamo tutti insieme, avremo più chance di fermarlo! E Ivarov, hai il permesso di dire quella frase di cui dicevi toccasse vergognarsi!" esclamò allora Jones.
"Vogliamo dirla?" chiese ridacchiando l'ucraino.
"Al tre..." mormorò Ralf, notando come Adel si fosse mosso per salire sul ring.
"A quanto pare, Adelheid Bernstein vuole sfidare i campioni per decidere il loro valore come campioni.
Gli Ikari saranno costretti a dare tutto sé stessi per vincere!
La signorina Bernstein ha pure comunicato che lo scontro sarà vinto solo per KO... l'uscita dal ring non è valida!"
Geo si bloccò un secondo.
"Un secondo... NIENTE LIMITI?!"
"E niente fuori campo!" gli ricordò la commentatrice. "Una gara senza respiro finché uno dei due schieramenti non cade al tappeto!"
"A... almeno dimmi che la regola di non uccidere é ancora valida!"
Rose si fece pensierosa.
"Fatemici pensare... oh, l'ho appena annullata."
Geo gridò come una ragazzina.
Kei si alzò dal suo posto, oltraggiata.
"Signorina Rose! Questo é troppo! É un torneo di lotta, non un massacro!"
"Davvero?" rispose la signorina con arroganza; "Nostro padre é morto a causa di quello che tu chiami torneo di lotta. Ti pare giusto?! Avanti, fratello!"
Detto questo, prese a suonare una celebre sinfonia del compositore Ludwig van Beethoven.
Adelheid partì in quarta verso i tre membri degli Ikari sul ring.
"Okay... la dica, Tenente!" esortò Ivarov, partendo a sua volta assieme agli altri due compagni.
"COWABUNGA!"
Con questo grido, Ralf si scagliò su Adel con un Ralf Kick ben assestato.
Adel lo bloccò come se non fosse stato nulla e lo lanciò alle sue spalle con facilità, per poi parare un calcio di Ivarov ed un pugno di Clark.
Non solo, ma dopo aver parato il colpo di Still, non tardò a contrattaccare con un calcio a mezzaluna talmente forte da essere tagliente.
Una delle mosse cardine della famiglia Bernstein, il Genocide Cutter.
Sia Clark che Ivarov vennero spediti al limitare del ring, con il secondo che indietreggiò frenando coi piedi.
"Okay... devo lasciarmi un po' andare."
Detto ciò, si passò una mano sui capelli e li mise all'indietro.
Elena ebbe un sussulto nell'avvertire quella fluttuazione nell'aura del giovane soldato, sentendo di averla già vista.
Ivarov dipinse allora sul viso un ghigno di sfida e incitò Adel a farsi avanti con l'indice, un'aura verdognola che fuoriuscì dal suo corpo lentamente.
"Quel povero stolto vuole morire... accontentalo, fratello!" disse Rose, intenta a suonare un passaggio particolarmente forte e turbolento del suo brano.
"Sì, sorella!"
Subito, Adel si lanciò per afferrare il volto di Ivarov, quando quest'ultimo schivò senza problemi, riservandogli un doppio calcio acrobatico in aria che lo centrò alla base del volto.

The King of Fighters: Green FlamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora