Non avete idea di quante volte ho sentito dire alle mie spalle che ho il cervello fuso.
Che parlo di gioia, di meditazione, positività,
e poi urlo, piango, mi raso i capelli nel mezzo della notte.
Che a volte dico troppe parolacce, che sono senza vergogna,
ma nel profondo sono un essere umano che frigna per ogni cavolata.Non avete idea di quante volte chi ha parlato di me ha avuto ragione.
Non ho mai preteso di essere coerente, e penso che nessuno possa esserlo davvero. Perché dovrei iniziare proprio io? – Mi piace sentire il dolore di quel dannato vuoto ogni volta che finisco un libro, ogni volta che scrivo "fine" a un mio manoscritto.Immaginate, siete davanti al PC, dopo mesi di sudore e notti insonni – nel buio di una stanza in cui l'unico suono è il clik dell'accendino perché fumate troppo per l'ansia.
Ecco: giornate così, mesi, anche anni, e poi quelle quattro lettere digitate sulla tastiera.
Che bel suono, è una droga!F I N E
Mi piace come suona.
Mi piace perché so che non è la fine di tutto, ma solo di qualcosa.
E che nemmeno io ho una fine, e quindi posso piangere ed essere felice al tempo stesso, posso urlare, arrabbiarmi, e subito dopo meditare o leggere i tarocchi.
Essere magia – ecco come lo chiamo questo fenomeno.Non avete idea di quante volte ho sentito dire "ma quella parla di magia, di vento, e poi non sa controllare nemmeno se stessa".
Sì, è la verità. Il problema è che si tratta proprio di questo, e a volte viene frainteso.
Potete – dovete! – essere la vostra stessa magia, e lo sarete solo essendo umani al massimo delle possibilità. Con tutti i difetti, con tutte le paure e le cose che amate.
E siate anche un po' vento – non fa mai male urlare le proprie idee e difenderle con orgoglio.
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Diario affilato
RandomI miei pensieri, le mie paure; qui dimorano i lati della mia profondità e tutto quello che nessuno vede quando mi fissa dritto negli occhi. Il velo opaco si sposta, io mi presento: sono duplice, sono folle, malata, appassionata, distrutta. E meglio...