Capitolo 11 "Le ali del mio angelo"

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Peter mi sorrideva mentre lacrime mute scivolavano sulle sue guance e le mie dita giocherellavano con la catenina che pendeva dal mio collo, le sue mani mi stringevano al suo petto e il suo cuore mi accoglieva con una dolce cantilena. Galleggiavamo nel silenzio all'interno di quella gabbia d'ombra, nascosti dallo sguardo del mondo e persino da noi stessi, in quel momento dimenticammo anche il nostro respiro. Per un istante mi parve di confondermi nell'universo, priva di un nome e di un volto, spogliata dei miei pensieri. Solo la mia anima aggrappata alla sua.

Le anime sono navi che salpano sull'universo, l'unica àncora che ci lega alla vita è il cuore.

Io stavo per salpare, pronta a non fare ritorno, a viaggiare sulla luce delle stelle, ma sentii la catena della mia àncora tendersi e naufragai sulla spiaggia dei miei ricordi...

"Papà, diventerai un angelo?" Domandò una candida voce soffocata da incessabili singhiozzi "No tesoro, le ali non mi donano." Rispose un'altra voce con una roca e debole risata "E chi mi proteggerà quando te ne andrai?" Un corpo minuto corse ai piedi di un letto dove riposava il portatore di quella risata "Gli unici capaci di proteggerti sono te stessa e l'angelo che amerai." "Io ti amo papà." Disse la bambina avvicinandosi al viso del padre "È un amore diverso piccola mia - Tossì l'uomo dal volto opaco - Riconoscerai il tuo angelo quando la tua anima si rispecchierà nei suoi occhi e le sue ali ti faranno ombra." Ogni volta che tossiva l'uomo steso su quel letto perdeva il rossore sulle sue guance e la luce nel suo debole sorriso si affievoliva lentamente "Tu hai conosciuto il tuo angelo papà?" Domandò la piccola strozzando i singhiozzi e asciugandosi le lacrime "Si, ma fino a poco fa non ero capace di credere che questa persona potesse avere delle ali così grandi da riuscire a salvarmi. Mi faresti un favore?" Tossì ancora una volta "Mi andresti a prendere un bicchiere d'acqua?" La bambina dai capelli castani annuì con la testa e aggiunse "Però poi mi devi dire il nome di questa persona." Uscì correndo dalla stanza, l'uomo spostò il viso verso la porta e sussurrò "Addio... Angelo mio..." Il suo sorriso irradiò il suo ultimo barlume, il suo respiro fuoriuscì lentamente dalle sue labbra e il suo cuore smise di palpitare, ma le sue palpebre non fecero mai in tempo a chiudersi, perché i suoi occhi desideravano vedere per l'ultima volta le candide piume di quelle ali.

"Sei tu il mio angelo?" Bisbigliai.
"Vuoi volare con me?" Mi allontanai dal suo petto e lo guardai cercando di comprendere il significato della sua domanda. Sorridendo, legò le sue dita alle mie e mi condusse fuori da quella stanza e fuori da quella casa. Mi fermò davanti al garage, aprì quest'ultimo con il telecomando automatico e mi nascose gli occhi con i palmi delle sue mani.
Mi baciò le tempie e ripose quella domanda "Vuoi volare con me?" Mi liberò dal buio dei suoi palmi e il mio sguardo ricadde su una moto bianca "È una Bmw gs650." Esclamò orgoglioso. Sorrisi sbalordita mentre il ragazzo dai capelli biondi e la giacca in pelle nera mi porgeva un casco "Non sono mai salita su una moto." "Immagina che siano le mie ali."

Il vento si scontrava con la visiera del mio casco, la strada sotto le due ruote sembrava che svanisse e le mie braccia cingevano istintivamente la vita di Peter, mentre le stelle che riposavano sulla coperta celeste ci salutavano allegramente.
"Dove stiamo andando?" Urlai cercando di sovrastare il fischio del vento.
"Alla spiaggia."
Ero troppo entusiasta per aggiungere altro. Appoggiai la testa sulla sua schiena e sorrisi alla campagna che correva insieme a noi.

La nostra risata rimbalzava sulla superficie dell'acqua mentre i nostri piedi correvano sul bagnasciuga. Peter mi raggiunse e mi prese in braccio, mi portò in aria e girammo mentre il vento ci scompigliava i capelli.

Ci stendemmo sulla morbida sabbia illuminata dal barlume delle stelle. I riccioli biondi di Peter mi accarezzavano il mento mentre il suo respiro soffiava sul mio collo "Amo l'odore della salsedine sulla tua pelle..." Sussurrò, alzò lo sguardo e fece scontrare questo con il mio "Amo tutto di te" Mi baciò sulla guancia e prima di far incontrare nuovamente le nostre labbra disse "Amo te."

Dopo un . C'è sempre un inizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora