Wendy,
Ci sono voluti, quanti giorni? Quattro forse, per conoscere la ragazza che volevo distruggere. Quattro giorni per rendermi conto che il mio era un desiderio egoisticamente folle: quello di diventare l'unica persona di cui avresti potuto fidarti.
È strano come il mio piano sia andato in fumo in pochi giorni.
Ti scrivo questa lettera perché ho paura di vedere la tua espressione quando avrò finito di spiegarti tutto.
Non so da dove cominciare... Forse dalla cosa più viscida che ti abbia potuto fare... Ti ho adottata, per questo motivo non vedevi più in giro gli assistenti sociali... Sei cresciuta da sola perché ho mandato io tua zia Kate a Los Angeles... I tuoi vicini sono scomparsi perché gli ordinai io di partire e non fare ritorno...
Ti ho lasciata sola perché avevo paura di presentarmi... Ma alla fine te la sei cavata bene, no?Ma chi voglio prendere in giro... È ovvio che ti rovinato la vita...
Marcus ti ha ingannata. Non è il santarellino che hai conosciuto tu. Lo pagavo per farti innamorare di lui. Avrebbe dovuto poi ferirti emotivamente in qualche modo ma il piano fallì dopo che tu gli desti buca all'appuntamento al ristorante.
Ma prima di lui... Anche Peter lavorava per me. Era obbligato a farlo a causa di una scommessa che facemmo quando ti vedemmo per la prima volta. Eravamo piccoli, avevamo perso nostra madre da poco, e quando ti vidi, mi balenò davanti agli occhi la vecchia foto di mia madre nell'album di famiglia. Eri identica a lei... Ero convinto che tu fossi lei, che lei fosse tornata per non lasciarmi solo... Avrei fatto di tutto per tenerti accanto a me. Ero impazzito.
Sono pazzo.
L'uomo di cui ti ha parlato Peter si era tolto la vita davanti a me.
Ero appena uscito da un pub. Era notte fonda e pioveva. Mentre camminavo vidi quell'uomo accasciarsi a terra. Dalle sue mani cadde un coltello a doppia lama... Quando mi avvicinai per soccorrerlo lui mi afferrò il polso, impugnò di nuovo il coltello e me lo mise in mano. Le sue ultime parole furono "Che tu abbia una vita miserabile come la mia."
Qualcuno mi vide lì, accasciato sul corpo inerte, e chiamò la polizia.
Io non smettevo di piangere.Mi arrestarono e quando arrivai in centrale, interrogarono la persona che mi aveva visto, e bastò la sua versione per sbattermi in galera.
Non avevo una buona reputazione.
Precedentemente avevo commesso alcuni furti e fatto a botte in alcuni di quei bar malfamati che frequentavo.
Poi dalle analisi le uniche impronte digitali trovate sul manico furono le mie. Il bastardo era stato talmente furbo da indossare i guanti...Passai la notte in carcere, in attesa della mattina del processo per ricevere la mia condanna. Questa da venti anni di galera si trasformò al ricovero forzato in manicomio, tutto grazie a mio padre, che informò il giudice dei miei "problemi mentali".
Quando entrai in quel posto conobbi l'inferno.
Fu lì che iniziai a sentire delle voci nella mia testa. Lì si presentò il mio demone. Ancora oggi litigo con lui. L'episodio dello specchio è avvenuto per causa sua.
Il mio psichiatra era il dr. Jenkins. Era il più pazzo lì dentro. Non esiste pazzo peggiore di colui che inganna la gente con la sua finta gentilezza e la sua tranquillità.
Tutti dicevano che fosse un uomo meraviglioso. Ma io conoscevo quel Mr. Hyde.
Ti drogava fino a farti perdere la ragione. Ti rinchiudeva in una stanza buia priva di finestre. Ti lasciava lì per settimane.
Ti definiva "guarito" quando rimanevi muto...
Quando sono uscito da quel posto ho ucciso il dottore... Lo avevo invitato a bere un caffè, e mentre lui non guardava, versai nella sua tazza dei calmanti... E quando si accasciò sul tavolino io me ne andai.
Non mi pento di ciò che ho fatto. Ha rovinato la vita di molti individui. Io ho solamente interrotto la sua.Sono un mostro. Lo so. Il mondo è pieno di mostri. Questo suppongo che tu l'abbia capito.
Non tornerò più. Non cercherò di rimediare ciò che ho fatto perché sarei capace solo di peggiorare le cose.
Sono così bastardo da voler farti vedere che non sono solo io il cattivo qui.
Così ti sto facendo sprofondare nell'oblio un'altra volta... Ma il punto è questo: io volevo che ti distruggessi. Ora invece piango al vedere la creatura più bella perire davanti a me.
È tutta colpa mia, lo so. Sono stato capace di uccidere un angelo. Sono bravo solo a sgretolare ciò che tocco. Persino un fiore appassirebbe al solo contatto delle mie dita.Spero con tutto me stesso che tu possa risorgere dalle tue ceneri come una splendida fenice. E ti auguro di non rincontrarmi mai più.
Dylan
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Dopo un . C'è sempre un inizio
RomanceOgni essere vivente ha paura. C'è chi ha paura dei fulmini, chi dei ragni, chi del fuoco, chi del buio... Lei ha paura del suo passato. Lei ha paura delle ombre che non appartengono più a nessuno. Ombre che segretamente la perseguitano, la amano...