Kassy [In corso]

19

Il poliziotto era riuscito a rintracciare
Paul e Klare ed era arrivato nella zona dove ora abitavano, bussò alla porta.
<<Chi è?>>
<<Polizia>>
L'uomo chiese di mostrare il distintivo, James lo portò allo spioncino in modo che l'uomo potesse vederlo, la porta si aprì.
<<Cosa volete?>>
<<Si tratta di vostra figlia, Mena>>
<<Le abbiamo già detto che non abbiamo figli, ha sbagliato persone, sta solo perdendo tempo>>
<<Tesoro chi è alla porta?>>
la donna si avvicinò al marito, notò il poliziotto.
<<Salve>>
lo invitò a entrare e accomodarsi, gli offríì una tè caldo.
<<Sono Klare, lui è mio marito Paul>>
Il poliziotto riferì alla donna ciò che aveva detto al marito.
<<Oh, mi dispiace, ha fatto un viaggio a vuoto, noi non abbiamo figli>>
la donna spostò lo sguardo, si grattò il naso, l'uomo giocherellava con l'anello che aveva al dito e spostò lo sguardo da una parte all'altra nervoso.
James capì che loro stavano mentendo e stette al loro gioco.
<<Dovrò essermi sbagliato>>
So che state mentendo.
<<Volevo informare i suoi genitori che la loro figlia è...>>
il poliziotto cercava di capire come poteva informarli della brutta notizia.
<<Ecco vedete Mena...lei è.... stata...uccisa>> disse con tatto.
Osservò la loro reazione, sembrarono pietrificarsi, si presero per mano.
<<Ma è terribile>>
<<Povera figl...>>
la donna si bloccò per qualche minuto poi riprese
<<...ragazza>>
James iniziò a sentirsi frastornato.
<<Tutto bene?>> chiese Paul,
dopodiché il poliziotto si addormentò.

Alcuni minuti dopo James si stava riprendendo, sentì i coniugi parlare e finse di essere ancora frastornato.
<<Non possiamo continuare così>> <<Non abbiamo scelta>>
<<Non riesco più a continuare con questa farsa>>
<<Nemmeno io, non riesco a fare finta di niente>>
<<Questa situazione è insostenibile >>
<<Secondo te per me è facile tutto questo?>>
Si percepiva il panico che aleggiava nella stanza.
Si presero per mano, i loro volti erano segnati dalla stanchezza, gli occhi castani di Paul si specchiarono in quelli di Klare, la moglie aveva capelli biondi ricci che le ricadevano sulle spalle, di solito al collo portava una collana a forma di cuore che si apriva e all interno mostrava una foto, ma da un po' di tempo la donna non indossava più quella collana, l'aveva riposta da qualche parte.
Il marito vide la moglie portarsi la mano verso il collo e appoggiare delicatamente le sue dita come se stesse cercando la collana, il suo sguardo era malinconico.
Dopodiché il marito chiese alla moglie dove era la collana.
<<È nella stanza dentro al cassetto, non ho il coraggio di rimetterla, fa troppo male>>
Paul capì il motivo che faceva stare male la moglie, entrambi portavano un fardello pesante.
Anche il marito voleva tenere lontano quella collana.
<<Cosa succederà ora?>>

Entrambi si voltarono, videro il poliziotto aprire gli occhi, James finse che si stava riprendendo in quel momento quando invece aveva origliato la conversazione.
<<Che cosa è successo?>>
James chiese.
<<È svenuto >>
Ci fu qualche minuto di silenzio.
James vide la tazza di tè che poco prima gli avevano offerto, capì che avevano messo un sonnifero, poi Paul chiese.
<<Tutto bene, si sente meglio?>>
James guardò i due, i loro occhi gridavano di rivelare la verità.
Erano arrivati a un punto che non riuscivano più a sostenere quelle bugie una dietro l'altra, nonostante cercassero di mostrarsi calmi, si percepiva il loro nervosismo.
<<Si, tutto bene grazie, ora devo andare>>.
<<Aspetti si è appena ripreso>>
<<Sto meglio, non si preoccupi...>>
spostò lo sguardo da loro alla tazza.
<<...e grazie per il tè>>
James li salutò, ritornò a casa e pensò alla conversazione che aveva sentito pochi minuti prima.
Stavano mentendo.
Avevano ammesso che stavano nascondendo qualcosa .
Avevano costruito un castello di bugie che non riuscivano piú a sostenere e James sapeva che quel castello sarebbe crollato da un momento all altro, si chiese perché questa collana era così importante per loro e allo stesso tempo li addolorava.
Avrebbe scoperto la verità.