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Kevin notò che Amanda era molto brava a disegnare e aveva un modo di vedere tutto suo.
La cosa incredibile era riuscita ad indicare un fiore per ciascuno di loro.
Amanda voleva che Kevin, il detective vedesse i suoi capolavori.
Kevin si complimentò.
Pranzarono insieme tra le prese in giro scherzose tra di loro mentre Jacob con sguardo serio guardava gli altri con freddezza.
Aveva gli occhi color azzurro-ghiaccio e indossava dei vestiti neri.
Amanda raggiante decise di preparare un dolce e Rosa voleva aiutarla, aveva preso gli occorrenti e dimenticato dove avesse messo la farina.

<<Tutti hanno paura di me>> constatò Jacob, il bipolare.
<< Sa la verità detective? Anche io>>
Kevin ascoltò l'uomo, lo guardò sul viso e notò che i suoi occhi erano indecifrabili e che era un attento osservatore.

Tina che aveva la fobia del tempo che passava guardava le lancette dell' orologio, cercava di fermarle con lo sguardo o con i suoi poteri immaginari.
Jacob si innervosì, sbattete le mani sul tavolo. Kevin non si mosse.
Jacob iniziò a blaterare cose senza senso e si coprì le orecchie.
Kevin guardò l'uomo voleva cercare di capire cosa stesse succedendo.
Era immobile e si chiese come potesse aiutare l'uomo.
Pensò che doveva chiamare Swan, in fondo era il suo lavoro e avrebbe capito come gestire la situazione.
Nonostante la compostezza,
aveva un po' di timore.
Non sapeva come potesse reagire.
Una parte di lui diceva di avvicinarsi a Jacob e cercare di calmarlo, ma
dall'altra non sapeva le conseguenze.
Jacob si disperava, squillò il cellulare che mise in allerta Jacob.
<<Fallo smettere!>>
Jacob afferrò il telefono e lo gettò a terra. Il viso tornò calmo, aveva lo sguardo vuoto, afferrò il coltello sul tavolo, guardó la lama,
l'accarezzò, volse lo sguardo verso Kevin e un ghigno si formò sul viso.
Lo psichiatra che era in cucina a sorvegliare alcuni pazienti
ritornò nel soggiorno.
<<Jacob>> gridò e ci fu un fracasso assordante.

Intanto i colleghi di Kevin erano preoccupati.
Kevin era dalla mattina al centro psichiatrico e ancora doveva tornare. L'avevano chiamato, ma il cellulare aveva squillato a vuoto.
<<Non risponde>>
James posò il cellulare in tasca, corse nella stanza, prese la sua giacca preferita di pelle e decise di andare al centro psichiatrico.
<<Dove vai?>>
chiese Howie vedendo l'uomo precipitarsi alla porta.
<<Al centro psichiatrico>>
<<Da solo? Veniamo con te>>
<<Che succede?>>
Kassy comparve davanti a loro e li fissò con i suoi grandi occhi azzurri.
Nick si avvicinò a James.
<<Non mi lasci da solo con lei>> sussurrò al suo orecchio.
<<Hai paura di una ragazzina?>>
Aj si prese gioco di lui
<<Ti ricordo che la "ragazzina" ha cercato di uccidermi>>
<<Hey voi basta, smettetela>>
Scott cercò di riportare la calma tra i due.
Qualcuno toccò la spalla di Nick, lui si voltò, vide kassy che lo guardava e sobbalzò, si portò la mano al petto.
<<Ho sete>>

Howie vedendo l'infermiere un po' spaventato, chiamò la ragazza che lo seguì. Arrivarono in cucina, prese il bicchiere e l'acqua, dopodiché si voltò e domandò.
<<Preferisci il succo di frutta o la coca cola?>>
Vide Kassy che fissava la vetrata della porta, si avvicinava, poggiava la mano e la ritrasse immediatamente.
<<È tornata. Ho paura!>>
scappò via, Howie la seguí.
<<Kassy>>
Lei corse nella stanza e si chiuse a chiave.
Tutti guardarono la scena scioccati.
Lo psicologo bussò e chiamò Kassy.
<<Mandala via, mandala via>>
ripeté la ragazza.
Howie non capì cosa spaventasse Kassy.
Decise di ritornare in cucina e imitare i suoi gesti, si avvicinò alla vetrata e vide qualcuno alle sue spalle.

Al centro psichiatrico fu riportato l'ordine.
Jacob sembrava stesse combattendo con sé stesso per evitare che accadesse ciò che stava per accadere. Kevin cercò invano di aiutarlo.
<<Allontanati da me>>
Jacob a Kevin.
Swan cercò di riportare l'ordine,
il viso di Jacob tornò rilassato, posò il coltello sul tavolo e guardò l'orologio al polso.
<<È l'ora della medicina>>
e filò via come se nulla fosse successo.
<<Detective tutto bene?>>
Swan accanto a Kevin seriamente preoccupato.
Kevin annuì poco convinto.
Dopodiché chiese.
<<Cosa è stato quel fracasso?>>
<<Tina ha rotto l'orologio>>
spiegò che aveva la fobia del tempo che passava e quindi si era agitata e l'aveva rotto.
Kevin cercava il cellulare a terra, ma non lo trovava.
<<Il dolce è pronto>>
Amanda insieme a Rosa misero il dolce sul tavolo.
Kevin informò che non voleva mangiare nulla.
Amanda insistette che lo mangiasse strada facendo o a casa più tardi.
Kevin chiese allo psichiatra se avesse visto il suo cellulare quando Amanda si scusò e ammise che l'aveva rubato.
Restituì l'oggetto al proprietario.
Era intatto.
<<È scappato, non c'è più>>
disse Amanda mostrandogli un foglio con un disegno di un fiore.
Il detective era scombussolato per tutto ciò che era accaduto poco prima.
Non capiva a cosa si riferisse la donna.
Amanda voleva che quel disegno lo conservasse Kevin, ma il detective non sapeva il perché.
Ma oltre a quello Amanda gli diede un altro disegno dicendogli che rappresentava il detective.

Ma oltre a quello Amanda gli diede un altro disegno dicendogli che rappresentava il detective

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Kassy [In corso]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora