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I colleghi porsero le loro scuse e
congedarono i genitori di Kassy.
Prima di andarsene si scambiarono i numeri.
<<Qualsiasi cosa non esitate a contattare>>
Tornarono a casa; videro Nick spaventato appoggiato con la schiena e un braccio al bancone della cucina, una mano sul petto all'altezza del cuore, il viso cereo e respiro corto mentre Kassy era rannicchiata a terra, si abbracciava le gambe che le aveva strette al petto e la testa abbassata ripeteva sono cattiva.
E un coltello sul pavimento.
Lo tolsero.
<<Cosa è successo?>>
chiese Kevin a Nick, al quale ritornò il colorito del viso, bevve un bicchiere d'acqua e si schiarì la voce.
<<Stavo mangiando i muffin.
Kassy ascoltava la musica nella stanza, poi sono andato a chiamarla per chiedere se volesse il dolce, lei entusiasta è uscita dalla stanza per aiutarmi. Era sorridente, stavamo preparando il dolce, ci siamo dati il cinque e per complimentarmi ho messo una mano sulla sua spalla.
All'improvviso è sbiancata, ha indietreggiato, ha afferrato il coltello e si è diretta verso di me...>>
Nick fece una pausa doveva ancora metabolizzare l'accaduto, poi proseguì.
<<...le ho bloccato le mani per togliere il coltello, quando lei ha fatto un passo indietro. Ha gettato il coltello ed è rimasta rannicchiata a terra>> l'infermiere concluse.
Intanto lo psicologo si avvicinò alla ragazza.
<<Kassy...>>
la chiamò dolcemente, lei alzò il viso, impallidì e spalancò gli occhi.
<<Vattene via!>> gridó e arretrò.
Howard la tranquillizzò, lei pianse e lo abbracciò.
Andarono a dormire.

Una stanza, uno specchio.
Kassy si allontana, urta contro qualcuno, appena vede chi è
scappa fuori casa.
Kassy si trova in negozio. C'è uno specchio, si copre gli occhi con le mani e sente una mano sulla spalla.
È a casa con i genitori, c'è sangue e un coltello insanguinato e degli occhi che la fissano.

Kassy si svegliò di soprassalto nel cuore della notte, aveva la fronte sudata e il cuore che batteva freneticamente. Si guardò attorno.
Niente sangue.
Niente coltello.
Riprese a respirare regolarmente.
Scese dal letto e andò in cucina vide la luce accesa e  Howard e Scott intenti a parlare.
<<Kassy non riesci a dormire?>>
chiese Howard lo psicologo quando la vide, lei bevve un po' d'acqua e scosse la testa.
<<Ho fatto un incubo>>
Kevin e James rientrarono casa, erano andati a parlare con i genitori di Kassy e con l'uomo panciuto che aveva indicato al detective la casa dei Rusell.
Kevin accompagnò Kassy nella stanza, si sedette sulla sedia affianco al letto della ragazza e le fece compagnia fin quando non si addormentò.
Poi le rimboccò le coperte, andò nella sua camera e crollò.
La mattina dopo fece colazione
<<Dormito bene?>>
Kevin chiese mentre metteva i pancake a tavola, Kassy annuì, mangiò i pancake e bevve il succo d'arancia.
Nel pomeriggio qualcuno bussò alla porta e Kassy si nascose dietro al detective Kevin.

Kassy [In corso]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora