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Kevin aveva dormito profondamente, aveva tutte le energie per affrontare la giornata.
Quel giorno il collega di Swan sarebbe tornato al centro psichiatrico e il detective voleva parlargli.
Kevin informò che sarebbe tornato al centro, Aj e Scott decisero di andare con lui.
<<Salve detective>>
salutò lo psichiatra.
Il detective chiese di quel giorno che la loro paziente Mena, era scappata dal centro.
<<Si, era una bella giornata cosi siamo usciti a prendere un po' d'aria fresca, stavamo rientrando quando ho visto Mena scavalcare,l'ho raggiunta, ma lei stava scappando, era velocissima e agile, ho cercato di chiamarla e fermarla, ma sembrava non sentirmi, a un certo punto l'ho persa di vista>>
<<Mi sa dire che giorno?>>
<<27 Dicembre>>
<<Il giorno in cui è stata uccisa>>
<<Aspetti crede che sia stato io?>>
<<Non ho detto questo, devo prendere in considerazione tutto e lei è stato l'ultimo a vederla>>
<<Detective, io non ho ucciso Mena>>

Kevin, Aj e Scott rincasarono.
<<Kassy tua mamma è preoccupata per te>>
La ragazzina non parlò, fissò lo psicologo, il quale aveva capito che la ragazza era spaventata, ma da chi?
<<Ritorniamo a casa?>>
Kassy si irigidí, incrociò le braccia e scosse la testa.
<<No>>urlò disperata, corse nella stanza, mise la sedia per bloccare la porta.
Lo psicologo era perplesso, guardò i colleghi e alzò le spalle.
Dopodiché insieme al profiler raggiunse Kassy.

Aj intanto prese il cellulare per chiamare i genitori della ragazza, ma si bloccò appena udí un urlo e qualcosa rompersi.
Dopo un ardua impresa da parte di Howie e Scott, la ragazza aveva aperto la porta, ma era ancora ferma all interno della stanza.
Aj raggiunse gli amici e notò i cocci di vetro a terra e lo specchio incrinato.
Aj disse a Kassy di prestare attenzione, di non calpestare il vetro per evitare di ferirsi.
Aj e Howie gettarono il vetro.
Ci fu un blackout, si accese la luce d'emergenza, i ragazzi andarono a controllare.
<<Come fate a stare tranquilli con una psicopatica in casa?>>
diceva Nick mentre si dirigeva con i ragazzi a controllare cosa avesse causato il blackout.

Scott abituò gli occhi al buio, la porta della stanza era semiaperta, lui bussò e chiamò la ragazza, ma non ricevendo risposta apri la porta ed entrò.
<<Lascia stare il mio fratellino Tim>>
senti una voce alle sue spalle, si voltò vide Kassy con veste da notte, i lunghi capelli sul viso pallido, lo sguardo assente, sgocciolava sangue sulla mano che reggeva il coltello, la lama luccicò sotto l'effetto della luce fioca.
Kassy si precipitò verso il profiler, ma lui si spostò in tempo e la lama del coltello si conficcò nel muro.

Lei lo estrasse, lo lanciò lontano
<<Sono cattiva,sono cattiva>>
ripeteva.
La luce ritornò, gli amici si diressero da Scott perché avevano sentito le urla di Kassy.
L'infermiere curò la ferita di Kassy e si preoccupò per la ragazzina che potesse ferirsi ancora.
Coprirono gli specchi per evitare che si potesse ferire di nuovo.
Kassy cercò di dormire invano.

Kevin tastò la tasca e senti qualcosa estrasse il foglio spiegazzato.
"É scappato" gli venne in mente la frase di Amanda del centro psichiatrico.
Notò il disegno. L'Anemone.
Due fiori, uno disegnato alla sinistra e alla destra e notò delle parole scritte.

Due fiori, uno disegnato alla sinistra e  alla destra e notò delle parole scritte

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Kassy [In corso]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora