Cap 31

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Irius

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Irius

Entrai dentro al capanno, dove i miei uomini stavano provvedendo a svuotare i borsoni neri pieni di armi, che Daniel mi aveva fornito in abbondanza.

Stanotte era arrivato il carico e i miei ragazzi si erano subito disposti a portarli tutti al capanno, dove creavano la miglior droga in circolazione.

Doveva andare tutto come avevo progettato, sapevo che Harry non si sarebbe fatto sfuggire l'occasione insieme alla merda di La Costa, per fottermi proprio nel mio territorio, avevano tentato alla prima come avvertimento, ma ero sicuro che non avesse solo voluto far credere a un avvertimento, ma era stato un attacco vero e proprio, andato male.

E quei fottuti bastardi avrebbero pagato cara ciò che avevano tentato di fare.

Dopo domani ci sarebbe stata la resa dei conti, li avrei fottuti alla grande.

Ma prima gli avrei fatto credere che stavo cadendo nella loro fottuta trappola, e al quel punto in meno che se lo sarebbero aspettato, avrei attaccato.

Volevo fargli credere che mi stavano fottendo alla grande, così che quando li avrei fregati non avrebbero avuto nessun scampo.

Non vedevo l ora che arrivasse la fottuta sera della cena, per potermi finalmente vendicare.

Doveva andare tutto secondo il mio piano.

Mi avvicinai al tavolo cosparso di armi, le migliori sulla piazza, mentre afferravo il pacchetto di sigarette dalla tasca nei miei pantaloni, afferrando una accendendola subito dopo.

-Signore, e questo è l'ultimo borsone.-

-Bene, voglio che vi rifornite di armi e munizioni, non dobbiamo avere nessun intoppo, dobbiamo farli fuori uno per uno.-

-Certamente signore, i cecchini stanno controllando ogni punto scoperto del castello, così che quei fottuti bastardi non possono fregarci.-

-Molto bene Mika.-

Posai il pacchetto nella tasca dei pantaloni, mentre tiravo una boccata di fumo, per poi gettarlo fuori, rilassando tutti miei nervi in tensione.

-Ivory, mettine un paio nella macchina, poi provvederò personalmente a metterli in punti nascosti e accessivi durante la cena.-

-Si, signore.-

Dovevo avere tutto sotto controllo, doveva filare tutto liscio.

A fine cena avrei mandato Oleg e Igor insieme alla mia donna e mia cognata al piano di sopra, e si sarebbero dovute chiudere a chiave, mentre noi facevamo fuori i fottuti bastardi.

-Irius.-

Mi riscossi dai miei pensieri, spostando lo sguardo verso la porta d'entrata del capanno, dove stava venendo verso di me mio fratello.

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