Cap 17

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Stella

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Stella

Corsi velocemente fuori in giardino alla ricerca d'Igor, uno degli uomini di mio marito, e quello che avevo più confidenza dato che quando Irius non c'era e dovevo uscire era lui ad accompagnarmi.

Guardai velocemente lungo il perimetro dell'immenso giardino del castello, fino a trovarlo che stava parlando con Oleg l'altro che veniva con noi, quando io e Diana uscivamo insieme.

-Igor?-

Lo vidi spostare lo sguardo verso di me, mentre diceva un ultima cosa a Oleg, per poi venire verso di me, mentre rientravo dentro casa, dato che si gelava dal freddo.

Dicembre era arrivato, e si faceva sentire sull'isola, eccome che si faceva sentire, faceva tremendamente freddo, per una freddolosa come me.

-Signora?-

Mi imbronciai sentendo quell'appellativo che odiavo da morire, ero una persona normale come tutte, mi dava fastidio e mi faceva sentire a disagio.

-Per favore Igor, chiamami Stella, te lo chiedo per favore, mi mette a disagio essere chiamata signora, almeno da te.-

Lo vidi sorridermi, -Dimmi Stella.-

Sorrisi felice, -Mi potresti accompagnare da Irius? Non ce la faccio ad aspettare devo dirgli una cosa.-

-Non so se..-

-Chiamalo, a te può dire liberamente dov'è e cosa sta facendo, so che a me non lo direbbe mai e nemmeno ci tengo a saperlo, per la mia salute mentale. Così sai se possiamo andare oppure no.-

-Va bene, un attimo e lo chiamo.-

Disse, allontanandosi un po' da me, mentre afferrava il cellulare.

-"Ero tremendamente in attesa in una risposta positiva, dovevo assolutamente vederlo, non riuscivo ad aspettare fino a stasera, ero troppo felice.

So che forse può sembrare una cosa infantile, ma per me era importante."-

-Stella?-

Mi riscossi dai miei pensieri, puntando lo sguardo verso Igor –Possiamo andare, si trova al locale, che aprirà fra qualche ora.-

Sorrisi felice, andando a prendere la borsa e mettendomi il pellicciotto pronta per uscire.

Salimmo dentro una delle mille macchine a disposizione, mettendomi direttamente davanti, a me della cosa lui guida e tu sei il suo capo vai dietro, non me ne importava un eterna mazza!

E Igor lo sapeva, dato che lo vidi ridacchiare sotto i baffi, io ero così, non mi piaceva certi modi di fare, certamente questa confidenza l'avevo solo con Igor, infatti non mi sentivo mai a disagio con lui.

Partimmo in direzione del locale di mio marito, mentre per tutto il tratto, ero così agitata che non vedevo l ora di dirgli "quella cosa."

"

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