Cap 20

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Stella

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Stella

Eravamo atterrati questa mattina a New York, per l'evento che ci sarebbe stato la sera stessa.

Ci eravamo diretti in uno dei famosi hotel lussuosi d'Irius e ci eravamo preparati lì.

Ero stata agitata per tutta la giornata, insomma andare in un luogo pieno di moltissime persone che non conosci e più sono tutti appartenenti al quel "mondo" un po' devo dire la verità mi terrorizzava, anche se sapevo che non mi sarebbe successo nulla.

A differenza mia Diana era più tranquilla di me.

In questo momenti ci trovavamo in un enorme villa, dei signori Jefferson.

Mi guardavo intorno da quasi due ore con aria spaesata mentre mio marito mi teneva stretta a lui, per i fianchi, marcando letteralmente il territorio davanti a quegli occhi che avevo notato che mi guardavano con quello sguardo che poco mi piaceva.

Mi sembrava che mi stessero spogliando nuda.

Istintivamente posai una mano sul mio ventre ancora piatto, mentre spostavo lo sguardo in mezzo a tutta quella gente, trovando mia cognata che stava parlando un po' più lontano con la padrona di casa.

Sospirai, mentre un cameriere allungava un calice di champagne verso mio marito, per poi fare lo stesso con me, mentre gli facevo un sorriso e no grazie, con la testa, vedendolo andare via subito dopo.

E' da quando eravamo arrivati, che chiedevano di parlare con Irius, e lui puntualmente rispondeva

-Non qui.-

Spostai lo sguardo di nuovo intorno alla sala, mentre della musica classica invadeva l'enorme salone, addobbato a dovere in stile natalizio, con un enorme albero in angolo della stanza, che sembrava che facesse da padrone, era a dir poco stupendo.

Spostai lo sguardo di nuovo intorno alla sala, mentre della musica classica invadeva l'enorme salone, addobbato a dovere in stile natalizio, con un enorme albero in angolo della stanza, che sembrava che facesse da padrone, era a dir poco stupendo

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Io amavo gli alberi di Natale e tutta la magia che il Natale in se comportava, aveva quel profumo di famiglia, gioia, e aspettative di ricche e bellissime sorprese.

Era una cosa che avevo sempre adorato fin da bambina.

Mi riscossi dai miei pensieri vedendo avvicinarsi verso di noi, i padroni di casa, mentre mio marito posava il calice ormai vuoto di Champagne, su un vassoio che il cameriere stava passando in quel momento, di fianco a noi.

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