𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 2

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Passò una settimana dal mio primo di giorno di scuola.
In 7 giorni non accadde assolutamente nulla,era sempre la solita routine.
Entravo alle 8, facevo merenda alle 10 ed alle 15 ero a casa.
L'unica cosa strana della settimana fu il fatto che quel ragazzo misterioso non si fece più vedere.
Avrà cambiato scuola, pensai, soprattutto perché non aveva nessun amico lì e tutti lo consideravano strano. Tutti tranne me.
<<Miranda ti piace questa maglietta? Ti starebbe benissimo>> mi chiese mia madre.
<<Si dai è carina >>
Nemmeno finì la frase che lei subito rispose << Vabene la prendiamo allora >>
<<Grazie mamma >>
Adoro fare shopping, non è una cosa da femminucce come pensano tante persone.
È un modo per non pensare, per distrarsi e per di più hai la possibilità di comprare tante cose belle.
<<Miranda, cara, che succede? Di solito ami fare shopping e invece oggi sei tutta pensierosa.. È successo qualcosa? >>
<< No mamma, va tutto bene >> ovviamente, mentí.
Non riuscivo a non pensare a quel ragazzo, volevo davvero conoscerlo e sapere la sua storia.
Mi è sempre piaciuto conoscere persone fuori dal "normale", che cercano di essere diversi dagli altri e che magari stanno anche per i fatti loro.
<<Ne sei sicura? A me non sembra che vada tutto bene >>
Alla fine decisi di parlarle, magari sfogandomi con lei mi sarei sentita meglio. Mi avrebbe fatto bene.
<<Ora sai tutto >>
<<Beh tesoro, magari prova a informarti a scuola.. Vedi se qualcuno sa se è andato via per sempre o se magari è malato >>
<<Proverò mamma, grazie.
E comunque dovresti comprare quel vestito, farà impazzire papà >>
<<Vero? Lo stavo pensando anche io>> rispose lei e poi ridemmo.

Lunedì
Oggi avrei avuto l'ultima possibilità, l'ultima occasione di sapere qualcosa.
Non appena arrivai a scuola andai subito in segreteria per provare a chiedere qualcosa, ma ovviamente mi accorsi solo nel momento in cui la signora mi chiese il nome del ragazzo, che non sapevo nemmeno come si chiamasse. Fantastico.
Ora sarei dovuta andare in giro a chiedere alle persone se sapevano qualcosa, come una stalker.
Fortunatamente vidi Dylan.
<<Ehy Dylan, come va? Volevo chiederti se per caso avevi visto in giro quel ragazzo misterioso un pó strano>> belle descrizioni Miranda, davvero ottime.
<< Ehy! Ma stai parlando di Nathan? >>
<<Non so come si chiama, però l'abbiamo visto qui il primo giorno di scuola e mi hai detto che era strano >>
<<Si è lui.. E comunque si l'ho visto prima davanti scuola, non so se entra o no. Ma cos'è ti piace per caso? >> rispose Dylan, ridendo.
<<Che? Nono ma la signora Smith mi ha assegnato un compito e mi ha detto di farlo con lui>>
<<Beh buona fortuna allora, ci si vede >>
<<Ciao, a dopo>>
Figura di merda scampata per ora, forse.
Volevo raggiungere l'entrata ma ormai le lezioni stavano iniziando, se avessi avuto fortuna l'avrei visto in giro a scuola, altrimenti niente, ci avrei rinunciato.
Finita la terza ora era arrivato il momento della meranda.
Di Nathan ancora nessuna traccia e decisi di approfittare dei 20 minuti di ricreazione per provare a vedere in giro.
Provai nei corridoi, nella piazzetta fuori scuola, in diverse aule, ma niente.
Ad un certo punto, quasi rassegnata del tutto, vidi un ragazzo con il cappuccio, seduto sulla panchina da solo.
Deve essere lui.
Fatti coraggio Miranda, puoi farcela, pensai tra me e me, ma sapevo già di stare per fare una grandissima figura di merda.
<<Ehm ciao, sei Nathan? >>
<< Chi vuole saperlo e che cosa vuoi da me? >>
<<Sono Miranda e sono qui perché la signora smith mi ha assegnato un compito da svolgere con te >>
<< Di cosa si tratta esattamente? >>
<<Di storia magari? Dobbiamo raccontare di una guerra che ci ha particolarmente colpito >>
<< Va bene, okay.. Ma non possiamo farlo insieme. Io scriverò la mia parte e tu la tua >> disse, girandosi completamente dall'altra parte.
<< Lei vuole che lavoriamo insieme >>
<< È più sicuro così, divisi>> risposi lui, continuando a guardarmi male.
Sicuro? Che cosa voleva fare, sbranarmi? Che tipo strano.
<< Non capisco cosa ci sia di pericoloso in un compito, ma d'accordo, facciamo così >> ed iniziai ad incamminarmi.
<<Ehy! Tu ferma! >> gridò Nathan.
<<Cosa c'è? >>
<< Dai lavoriamo insieme, so che sei nuova e magari vuoi fare amicizia con qualcuno.. Anche se non sono la persona adatta.. Facciamo da te più tardi? Magari verso le 16?>>
<<Ehm si okay, a dopo >>
Non sapevo cosa pensare onestamente.
Era strano? Si tanto.
Era interessante? Si tanto.
Mi aveva solo spavantato il fatto della sicurezza, non sapevo cosa volesse intendere quando disse "è più sicuro così", non sapevo a cosa si stesse riferendo.
Magari non era niente di grave.
In ogni caso ero in grado di difendermi, ero pur sempre un licantropo e avevo un branco a difendermi, se ce ne sarebbe voluto il bisogno.
Aspettai per ore a casa, ma non arrivò nessuno.
Ne alle 16, ne alle 17, e ne tanto meno nelle ore successive.
Mi aveva presa in giro e questa cose non mi andava per niente giù.
Qualsiasi cosa poteva mandarmi un messaggio, avvertirmi, il mio numero in fin dei conti lo aveva, ma ha preferito lasciarmi qui ad aspettarlo come una cretina.
Ci ero rimasta male e tanto e lui, in primis, ne avrebbe pagato le conseguenze.


Ciao a tutti ragazzi!
Ecco qui il secondo capitolo della storia, spero che vi stia piacendo per ora e che continuerà a piacervi anche nei prossimi capitoli.
Vi auguro una buona lettura, un bacio!
~Sofia.❤️

Al tramonto del Sole Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora