𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 22

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<<Allora hai deciso già cosa mettere al ballo?>> Mi chiede mia madre, mente eravamo a colazione.
<<No mamma, in realtà no. Non ho nulla di tanto elegante da essere indossato ad un ballo. Non ho davvero niente da mettermi>> alzai gli occhi al cielo e sbuffai.
<<Ah la classica frase di voi donne, non avete mai niente da mettere >> intervenne mio padre ridendo, per poi salutarci entrambe con un bacio sulla guancia.
Alla fine aveva ragione, potevamo avere anche un armadio pieno di vestiti, ma puntualmente non avevamo mai niente da metterci.
In questo caso però era vero. Non avevo nulla di così elegante, o comunque non avevo un abito bello da sfoggiare. Avevo bisogno di fare shopping.
Così decisi di scrivere ad Ilaria, che accettò subito.
Vedevo Ilaria come una possibile amicizia, avevo tanto bisogno di un'amica adesso e lei mi era sembrata così carina al bar, e speravo davvero tanto che in qualche modo avremmo legato.
Dopo poco tempo arrivò a casa mia.
<< È stato difficile trovare la casa?>> Le chiesi, facendola entrare.
<<In realtà no, grazie alla posizione che mi hai mandato, il navigatore della macchina mi ha portata diretta qui. Perciò è stato abbastanza facile>>
<<Perfetto allora, ne sono contenta. Che ne dici andiamo?>>
<<Certo>> prese le chiavi ed uscimmo di casa.
Ci siamo girate almeno quattro centri commerciali ma nessuno, per qualche ragione, aveva vestiti del genere. L'unica soluzione era entrare in un piccolo negozietto in centro che si occupava solo di abiti di questo tipo, ma mi sarebbe costato il doppio. Avevo bisogno di un'alternativa.
<<Guarda c'è un negozietto non tanto distante da qui, che ha tutti questi abiti ma sono outlet, quindi li paghi a prezzo inferiore perché sono della scorsa collezione. Se vuoi ci andiamo, che anche a me ne serve uno>>
<<Si mi sembra perfetto>>
Dopo solamente venti minuti eravamo arrivate in negozio, ed era davvero bellissimo.
Nonostante fosse piccolo, era circondato da abiti stupendi e super eleganti, le pareti avevano dei piccoli diamantini che scendevano fino a giù, e i lampadari sembravano delle enormi gocce di diamanti che davano luce alla stanza.
Ne ero innamorata.
Alla fine provai all'incirca 5 vestiti, fino a quando non trovai quello giusto.
Era rosso, ed aveva la parte di sopra stretta quasi come corpetto, la gonna invece era più ampia ma non di tanto, non volevo esagerare. Tutto sommato era davvero un bel vestito, e non vedevo l'ora di indossarlo. Ilaria invece ne prese uno simile al mio, solo che blu, che con i suoi capelli biondi sarebbe stato benissimo.
<<Grazie per avermi accompagnata a fare tutti questi giri e scusami se ti fatto girare 26 negozi >> le dissi, ridendo.
<<Ma figurati! L'abito serviva anche a me e sono contenta di aver passato una bella giornata con te, ne avevo proprio bisogno>> mi sorrise.
<<Già anche io >> la salutai e scesi dalla macchina, per poi tornare di nuovo a casa.
Domani sarebbe stato il grande giorno del ballo, il mio primo per l'esattezza.
Non avevo mai avuto il tempo di andare a scuola prima di adesso, perciò di balli scolastici non avevo festeggiato nemmeno uno, e per questo motivo la cosa mi emozionava.

il giorno seguente
Mancavano solo due ore al ballo ed io ancora non ero pronta, o meglio, non avevo ancora iniziato a prepararmi. Già ero nel panico.
Non dovevo fare troppe cose, dovevo solo truccarmi , farmi i capelli e vestirmi.
Dovrei farcela, pensai.
<<Tesoro vuoi una mano? Penso ai capelli?>> Mi chiese mia madre, vedendomi nel panico più totale.
<<Si mamma grazie. Mi sento davvero una cretina ad impanicarmi per queste cose, quando solo poche settimane fa abbiamo rischiato la vita >>
<< Tesoro è normale, dovrebbe essere così in realtà. Non dovresti già pensare alla morte o alla guerra, ma solo al ballo della scuola e alle cose di una ragazza della tua età>> si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia.
<<E comunque sei davvero bella, piccola mia >> mi sorrise.
Dopo un'ora e mezza ero completamente pronta e il look tutto sommato, mi piaceva abbastanza. Potevo ritenermi soddisfatta delle mie due ore perse a prepararmi.
Poco dopo minuti, Ilaria arrivò fuori casa mia e la raggiunsi subito.
<<Mi raccomando amore, stai attenta >> mi dissero i miei genitori, in contemporanea.
<<Certo, state tranquilli. Qualsiasi cosa vi chiamo. A dopo>> diedi un bacio sulla guancia ad entrambi.
Arrivata a scuola era già pieno di studenti pronti a divertirsi. Il ballo si sarebbe svolto in palestra, che era stata già addobbata precedentemente dai miei ex compagni, ed avevano fatto davvero un bel lavoro.
Era un'organizzazione abbastanza classica, c'era la solita palla da discoteca al centro, le decorazioni azzurre per riprendere l'inverno, e diversi tavoli pieni di cibo e cose da bere.
Poteva sembrare una cosa così, ma secondo me era davvero bello, e non vedevo l'ora di godermi ogni istante di questa serata.
Incontrai un sacco di persone nuove, tutti amici di Ilaria, che erano davvero simpatici e divertenti, con i quali passai tutto il resto della serata. Incontrai anche Dylan anche se era completamente ubriaco, e la cosa non riuscì a non farmi pensare a quando i Valmox si servirono di lui per arrivare a me. Sicuramente lui non ricorderà niente, gli avranno fatto dimenticare tutto, ma mi dispiaceva davvero tanto per lui. Essere usato in quel modo. Li odiavo ancora di più, anche se erano morti.
Era mezzanotte passata ormai, ed era diverso tempo che non vedevo più Ilaria, non sapevo minimamente dove fosse andata, così iniziai a chiedere a qualcuno se l'avesse vista e tutti mi rispondevano la stessa cosa. "È in aula magna"
Cosa ci faceva in aula magna?
Decisi di raggiungerla anche perché sarei dovuta tornare con lei, ed in più ero preoccupata. Magari starà con qualche ragazzo, pensai.
Raggiunsi l'aula magna ed entrai e fortunatamente Ilaria era lì, ma da sola.
<<Ilaria cosa ci fai qui?>>
<<Loro lo hanno voluto, loro mi volevano  qui. Non so perché, mi hanno detto di venire qui e io l'ho fatto>> disse lei, con sguardo impaurito.
Era stata soggiogata chiaramente,ma da chi? Non c'erano altri vampiri in città, che io sapessi almeno.
<< Chi ti ha detto che dovevi stare qui?>>
<<Loro, loro. Non so altro. Non lo ricordo. Ora devo andare >> non mi guardò neanche in faccia ed uscì dalla stanza.
Non ci stavo capendo più nulla, non capivo chi ci fosse dietro tutto ciò che stava accadendo.

<< Chi c'è? Cosa volete da me?>>  Urlai.
<< Ooh ci conosci benissimo, tesoro. Magari ti ricordi di noi>>
No. Non ci potevo credere.
A parlare era la mamma di Nathan, in carne ed ossa, completamente viva. Com'era possibile? Io l'avevo uccisa, li avevo uccisi tutti.
Volevo gridare.
<<Com'è possibile che tu sia viva? Ti ho uccisa, ho ucciso tuti voi>>
<<Beh si voglia dire, che era ciò che volevamo. Ti abbiamo fatto credere di essere morti ma in realtà non lo eravamo affatto. Ci vuole molto di più di un cuore strappato per ucciderci >> si avvicinava sempre di più a me e mi squadrava dalla testa ai piedi.
<<Cosa significa che ci vuole di più? Perché per Ginevra ha funzionato e con voi no?>>
<<Beh perché Ginevra non ha preso l'antidoto, se l'avesse fatto non sarebbe morta. Ma purtroppo, per colpa tua, non ha fatto in tempo!>> Gridò, ed io ero sempre più confusa.
Non capivo minimamente di quale antidoto stessero parlando, l'unica cosa che sapevo è che la mia ansia stava iniziando a salire.
<<In cosa consiste questo antidoto?>> Chiesi.
<<È come un elisir della vita. Tu ci uccidi ma non moriamo. Non moriamo mai. Il che è un gran bello svantaggio per te mia cara, tutte quelle persone della tua famiglia morte invano, che terribile spreco. Non è così?>>
<<Non nominare la mia famiglia brutta stronza!>>
<< Oh mi dispiace vederti così addolorata per la tua perdita, vorrei dirti che ne soffro anche io ma non è così. Purtroppo è stata tutta colpa tua, se solo tu fossi rimasta a casa con la tua famiglia, non sarebbe morto nessuno o sbaglio? Anche se, in fin dei conti, avresti comunque perso>> mi guardava e ad ogni parola aggiungeva il suo classico sorriso sarcastico per prendermi in giro.
Odiavo quella donna, odiavo quella famiglia. Pensavo di potermi lasciare tutta questa storia alle spalle, ed invece no, mi avrebbe perseguita per sempre.
<<E ad Ilaria cosa hai fatto?>>
<<Oh a lei niente, con una bella dormita gli passerà tutto. È stata solo un danno collaterale>>
Tutto ciò mi fece rendere conto di quante le persone vicino a me rischiassero la vita per colpa mia. Forse dovevo allontanarmi da tutti, non legarmi più a nessuno e vivere per conto mio, in modo che così nessuno sarebbe stato più in pericolo.
<< E a me cosa volete farmi?>>
<<Oh lo scoprirai presto >> disse lei, per poi venire verso di me ed annientarmi con un semplice licquido, che immaginai fosse veleno.
Da lì non capí più nulla ed iniziai a vedere tutta la stanza girare e successivamente diventò tutto nero, lasciandomi di nuovo da sola, nell'oscurità più totale.









Ciao a tutti ragazzi! Ecco qui un altro capitolo della storia che spero possa piacervi? Siete rimasti sorpresi del ritorno dei Valmox? O ve lo aspettavate?🙈
Vi auguro una buona lettura.
Un bacio,
Sofia ❤️



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