𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 13

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Passai gli ultimi giorni a casa di Nathan.
I miei mi cercavano ma io non rispondevo, non avevo voglia di ascoltarli e né tanto meno di parlargli.
Oggi era Natale e per la prima volta in vita mia non sentivo per niente lo spirito natalizio, anzi non vedevo l'ora che finisse tutto.
<<Questo è per te, per il nostro primo Natale insieme, anche se in brutte circostanze>> mi disse Nathan, porgendomi un piccolo pacchetto regalo.
<<Grazie Nathan, non dovevi lo sai, fai già così tanto per me>> risposi, dandogli un bacio sulla guancia.
<< Faccio ciò che mi sento di fare e questo non mi impedisce di farti un regalo >>
<<Grazie ancora>>
Il regalo era una bellissima collana con il mio nome, come particolarità aveva la "m" piena di Swarovski, che rendevano la collana super riflettente.
<<Ti piace allora?>>
<<Tantissimo, me la metti?>>
<<Certo >> Nathan si avvicinò a me, mi sposto leggermente i capelli dalle spalle e mi mise la collana. Addosso era ancora più bella e mi dava un sacco di luce al viso. Me ne ero già innamorata.
A lui invece regalai un anello, so che poteva sembrare presto, ma non era niente di serio, nessun anello di fidanzamento.
Solamente che andando in un negozio in città avevo visto questo anello con la pietra bianca e la commessa del negozio mi disse che fosse legato all'amore e alle emozioni che una persona ti trasmette, perciò decisi di prendergli quello per ricordagli ogni giorno le emozioni che mi dava.
<<È davvero bellissimo Miranda, non so cosa dire. È così dolce da parte tua, non ti merito davvero>> disse Nathan, abbassando lo sguardo.
<<Perché non dovresti? Non dirmi queste cose, sai quanto mi danno fastidio>>
<< Lo so ma per colpa mia hai litigato con i tuoi genitori e sei costretta a vivere lontana da casa>>
<< Non è colpa tua Nathan, la scelta è stata la loro di andarmi contro, non la tua. Non darti colpe che non hai>> mi avvicinai a lui e gli stampai un bacio sulle labbra.
<<D'accordo, ci provo>>

Il resto della giornata passò tranquillamente, anche perché non avevamo nessun impegno e nessun piano. Ero sempre abituata a festeggiare il Natale con almeno più di 20 persone e con la mia famiglia, invece quest'anno sarebbe andata così, io in una casa che non è la mia con il mio ragazzo. La immaginavo diversamente la convivenza.
Mi ero abbastanza demoralizzata fino a quando non mi arrivò un messaggio.
Vidi il mittente, "Mamma".
"Miranda vieni a cena questa sera ti prego, è Natale e tutti vogliono stare anche insieme a te, ti prego ne possiamo riparlare se vuoi dopo, non voglio perdere mia figlia. Ti aspetto a casa"
Leggere quelle parole mi spezzò il cuore.
Ero arrabbiata con i miei genitori, ma li amavo più di qualsiasi altra cosa al mondo e vederli così tristi per me, mi distruggeva.
Ne parlai con Nathan e lui mi disse che la cosa migliore era che andassi lì, ma senza di lui, perché la sua presenza avrebbe peggiorato le cose.
<<Non voglio che tu resta qui da solo a Natale, voglio che stai con me>>
<<Figurati amore, sono 17 anni che lo festeggio da solo e poi sarò qui ad aspettarti. Ho in mente una bella serata per noi>> rispose Nathan, stringendomi a sé.
<<D'accordo, allora aspettami qui a casa, e qualsiasi cosa fammi sapere, okay?>>
<<Okay piccola>>
Prima di uscire lo salutai con un bacio e raggiunsi la mia famiglia.
Non sapevo cosa aspettarmi, se vedere delle persone empatiche o le stesse dell'altro giorno, onestamente speravo solo che andasse tutto bene, perché l'ultima cosa che volevo era rovinarmi il Natale.
<<Ma guarda chi c'è! Guarda come ti sei fatta bella e come sei cresciuta!>> Gridò lo zio James.
<<Ciao zio! Mi sei mancato tantissimo>> corsi ad abbracciarlo.
Tempo di salutarlo e della porta uscì anche zia Kim che salutai con un abbraccio altrettanto caloroso .
Per ora non c'erano tante persone, a parte gli zii c'era il resto del branco che salutai calorosamente e ovviamente i miei genitori.
<<Ciao tesoro>> mi disse mia madre, venendomi incontro per abbracciarmi.
<<Ciao mamma>> l'abbracciai anch'io.
Nonostante ce l'avessi con lei non potevo negarle un abbraccio, era mia madre e nulla avrebbe mai cambiato ciò. Mio padre invece restó un po' più in disparte inizialmente, ma poi venne anche lui ad abbracciarmi. Forse avevamo fatto pace?
Il resto della cena andrò benissimo e passò velocemente, tra giochi di tavola e domande del tipo "hai il fidanzato?" alle quali ci pensava mia madre a rispondere con uno sguardo che zittiva chiunque.
<<Allora ragazzi è stato davvero un piacere essere stata con voi anche per questo Natale, spero che sarà così anche per il prossimo! Salute !>> Disse mia madre, alzando il calice.
<<Salute!>> Risposero tutti, facendo altrettanto.

La cena ormai era terminata e tutti erano andati via, anche io stavo per uscire per raggiungere Nathan, ma mia madre mi fermò.
<<Dove vai a quest'ora?>>
<<Mamma sto andando da Nathan, gli ho promesso che sarei tornata. E' a casa da solo a Natale ed è veramente triste, perciò puoi anche cercare di fermarmi ma vado lo stesso>>
<<No non voglio fermarti. Vai, ma basta che mi dici quando arrivi e quando ritorni, okay?>>
<<Okay mamma, grazie >> e le sorrisi.
Mi aveva sorpreso il comportamento di mia madre, forse stava iniziando davvero a rispettare cioè che volessi. Sicuramente dopo le feste avrei trovato occasione per riprendere il discorso "famiglia Valmox" che non poteva restare così, e noi due non potevamo essere gli unici a combattere.
Arrivai finalmente da Nathan dove rimasi a bocca aperta.
Appena varcai la soglia di casa, c'erano candele ovunque e petali rossi che formavano un percorso. Chiamai Nathan più volte ma non mi rispose, così decisi di seguire i petali che mi portarono in una stanza, quella di Nathan, che però era chiusa.
Bussai e la porta si aprì e da dietro di essa sbucò Nathan che mi disse << Buon Natale mio dolce amore >> e successivamente venne verso di me per prendermi in braccio, e buttarmi poi su un letto pieno di petali.



Ciao a tutti ragazzi! Ecco qui una nuova parte della storia che spero davvero che possa piacervi.
Via auguro una buona lettura.
Un bacio,
Sofia 🥰

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