𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 17

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Sentivo le voci che risuonavano nella mia testa.
Dovrei essere morta pensai, eppure non lo ero.
Ricordavo di aver sentito una lama trafiggermi il cuore, ricordavo il dolore incandescente della lama che si incontra con il mio corpo, eppure ero lì nella stessa stanza,  ma viva.
Non sapevo neanche quanto tempo fosse passato, se minuti, ore o addirittura giorni.
Sentivo solo tante voci provenire da una stanza vicino e naturalmente stavano parlando di me.
<<Si sveglierà secondo voi?>>
<<Secondo me si, ma non so se sopravviverà dopo >> non riuscivo a distinguere chi fossero, ero ancora in uno stato di trans, il mio cervello era sveglio, il mio corpo anche, ma era come se non lo fosse.
<<Ohh ma guarda chi si è svegliata! Voglio i miei soldi caro fratello!>> Disse Ginevra, con la sua voce che per me era inconfondibile.
<<Avete scommesso sulla mia vita? Ma che razza di persone macabre siete?>> Risposi, con voce rauca.
<<Tesoro lo so, è una cosa brutta, ma non fa niente. Poi adesso cerca di non sprecare le tue energie, ci servirai dopo. Forse dovremmo proseguire con la fase 3>> disse, riferendosi al fratello presumo, che non avevo avuto ancora l'occasione di conoscere.
<< Dici di andare subito? O aspettiamo un po'? Forse dobbiamo chiedere a nostro padre>>
<<Dio quanto sei lagnoso, faccio da sola e basta. Vattene di là tu >> gli rispose Ginevra e  così facendo, inizió a prendere un altro liquido sempre dello stesso colore di quello di prima, presumo fosse sempre sangue. Che schifo.
<< Cosa ci devi fare con quello?>> Chiesi, schifata da ciò che aveva fra le mani.
<<Ooh tesoro questo è per te , dovrai berlo per te,  sai per completare ciò che abbiamo iniziato.>>
<<E se io non volessi berlo?>>
<< Se non lo fai, morirai. Il che ci darebbe un vantaggio verso mio fratello, ma così non sarebbe divertente. Perciò ti nutrirai e basta!>>
Si avvicinò a me e tentò di farmi ingoiare di nuovo del sangue, ma questa volta tentai di difendermi, solo che la voglia iniziava a salire e sentire il sangue così vicino a me, non mi aiutava.
<<Allontana il sangue!>> Gridai.
<<Ah, la voglia sta iniziando a salire..forse per te non c'è poi così tanta speranza ancora. Ma devi sapere che non c'è scelta e che in ogni caso dovrai nutrirti per forza!>> Si avvicinò di nuovo.
<<Perché fai tutto questo? Sembrava che tu volessi bene a tuo fratello, che ci tenessi davvero>> la guardai diritto in faccia.
<< Gli volevo bene infatti, ma poi sono cambiate tante cose e poi ero annoiata, non sapevo più cosa fare. Sai quando vivi per tanto tempo la noia ti consuma>>
Mi stava appena dicendo che ero il suo giocattolo del momento? Avrei voluto strozzarla ripetutamente, odio il lato che fa uscire da me, perché è quello peggiore, quello che mi fa provare più vergogna.
<< Non capisco cosa ci sia di divertente nel trasformarmi in non so cosa..non so ti diverte così tanto?>>
<< Sinceramente si, anche perché so che potrebbe andarti male, perciò questa cosa mi emoziona parecchio.
Ma adesso basta con il discorso, devo completare ciò che ho iniziato>> venne verso di me e questa volta riuscì a bloccarmi entrambi le braccia, tentai di liberarmi ma non ci riuscì.
Mentre lei mi teneva ferma, suo fratello prese la boccetta con il sangue e proprio come aveva fatto precedentemente, me la fece ingoiare.

Volevo vomitare. Era ancora peggio di quanto ricordassi, questo sapore così metallico, così disgustoso, non riuscivo davvero a resistere.
Ma questo effetto durò poco perché dopo solo pochi secondi, ne volevo di più. Iniziai a sentire una sensazione di fame che non avevo mai sentito prima, non riuscivo a colmarla, ti prendeva da dentro e ti divorava. Odiavo già sentirmi così .
<<Cos'è questa sensazione che ho? Cosa mi avete fatto? In cosa mi avete trasformata?>> Chiesi, in lacrime.
<< Questa sensazione che senti è la fame mia cara e no non migliorerà, anzi, diventerà sempre più insaziabile. Per quanto riguarda la seconda domanda, sei diventata un ibrido. Sei metà vampiro e metà licantropo, bello come gioco vero?>> Rispose il fratello che non conoscevo, ridendo per ogni singola volta che mi usciva una lacrima.
Volevo distruggere tutto, insieme alla fame iniziarono a venire anche gli altri sintomi.
Le mie emozioni erano più forti, così come lo ero io, sentivo una forza in me che mi sembrava di poter distruggere una carrarmato.
Cercai di prendere quella forza e di liberarmi, e ci riuscì.
Fu bello guardare le facce incredule dei fratelli Vamox, mi guardavano come se fossi Hulk.
In pochissimo tempo riuscì ad affrontare entrambi, prima la sorella e poi il fratello lamentoso, non lo uccisi ma li misi fuori gioco per un po'.
Forse questa forza non era male.
Nel mentre cercavo una finestra o una parte dalla quale poter uscire, ma l'unica che c'era era blindata e non penso che sarei mai riuscita a sbloccarla, a meno che.. provai a staccarla con la forza e ci riuscì e finalmente ero libera.
Non riuscivo a comprendere questo nuovo potere, ero forte anche prima si, ma questo era davvero troppo.
Ne ero eccitata e spaventata allo stesso tempo, non volevo essere un vampiro, non volevo vivere servendomi del sangue degli esseri umani, volevo essere un lupo come la mia famiglia,  che si godeva ogni centimetro del suo bosco.

Saltata giù dalla finestra, il mio unico obbiettivo era correre fino a casa mia, ma non sapevo nemmeno dove fossi. Così senza meta iniziai a correre.
Anche la corsa era super amplificata, sembrava di essere sempre alla guida di una Ferrari a 200 km orari.
Nonostante non sapessi la strada, non so come fosse possibile, mi ritrovai nel bosco di casa e poco solo dopo minuti, bussai alla porta.
<<Mamma ! Papà! Sono io! Sono Miranda! Vi prego apritemi, aiutatemi!>> Gridai, ma nessuno rispondeva.
Dove erano andati? Non sapevo neanche che ora fosse, che giorno fosse, non sapevo nulla.
<<M-miranda? Sei proprio tu?>> Disse Nathan, guardandomi come se avesse visto un fantasma. Beh tecnicamente lo ero.
<<Si, sono io>> corsi subito ad abbracciarlo. Volevo dirgli cosa mi avesse fatto la sua famiglia, ma non mi uscivano le parole di bocca. Ero talmente contenta di vederlo che mi dimenticai tutto il resto.
<<Cosa ti è successo? Cosa ti hanno fatto? Ti prego dimmelo>>  si staccò dall'abbraccio ed iniziò a camminare avanti e indietro.
<<Nathan non è così semplice, non so neanche io cosa mi hanno fatto. So solo che ora sono anche un vampiro. Tua sorella mi ha parlato per tutto il tempo di ibridi ma io non so cosa voglia dire, non so cosa mi fanno fatto!>> Iniziai a piangere. Ormai le lacrime erano diventate un'abitudine in questi giorni.
Nathan restò impassibile. Mi guardava come se fossi un mostro, come se volesse stare il più possibile lontano da me.
Perché faceva così? Perché non cercava di rassicurarmi?
<<Miranda..io non....>> Si mise le mani sulla testa ed iniziò a piangere poi continuò a parlare.
<< Io non volevo questo per te, non volevo che diventassi come me o anche peggio, volevo solamente conoscerti e passare del tempo insieme. E invece guardati ora, ti ho rovinato la vita dopo solo due mesi>>
<<Nathan non è colpa tua! Tu non hai potuto farci nulla! In un modo o nell'altro mi avrebbero trovata e tu non potevi impedirlo>> tentai di avvicinarmi a lui per consolarlo, ma si scansò.
<<No non merito di essere consolato, è per colpa mia se sei così adesso. Sono stato troppo egoista a volerti conoscere, avevano ragione i tuoi genitori, ti ho portato solo guai>>
<<Nathan no..>> era piegato a terra sulla ginocchia e aveva la testa fra le mani. Tentai più volte di avvicinarmi ma mi scansò ogni volta, ripetendo sempre che fosse colpa sua e che doveva starmi lontano.
Non capisco perché si stia prendendo la colpa, non c'entra niente lui. Si è vero loro sono la sua famiglia, ed io sono stata usata per fare un dispetto a lui, ma in questo caso lui non poteva farci nulla, nessuno poteva. È stato il mio destino a farmi  diventare così, e in un modo o nell'altro ci sarei diventata lo stesso.
<<Non potrò mai perdonarmi per una cosa del genere, dovrei sparire e basta, e non tornare più>> continuò Nathan, camminando sempre avanti e indietro, facendomi diventare pazza.
<< No che non devi, se sparisci rovini tutto sul serio. Non puoi lasciarmi da sola in questo momento. Ho bisogno del tuo aiuto per la trasformazione, non so come controllarmi, ho bisogno di te>>
<<È questo che mi fa incazzare! Il fatto che tu debba preoccuparti di non ammazzare la gente! Non volevo questo per te, non è giusto!>> Gridò.

Le sue grida mi avevano distratta talmente tanto che non mi ero accorta che in lontananza stavano arrivando i miei genitori, mano nella mano.
<<Ehy ehy ragazzi cosa sono queste grida..aspetta, Miranda sei tu?>> Disse mio padre, avvicinandosi sempre di più a me.
<<Si papà, ma stai lontano ti prego. Non voglio farti del male, anche tu mamma, lontani>>
<<Tesoro che succede? Cosa ti hanno fatto quelle bestie?>> Aggiunse mia madre, che cercava anche lei di venirmi vicino, ma più si avvicinava più io mi allontanavo.
Dovevo trovare il modo di dirglielo, di farglielo capire in qualche modo, senza scioccarli troppo. Ma come faccio?
Alla fine decisi di fare forse la cosa peggiore, la cosa che avrebbe mostrato subito chi fossi senza dirglielo direttamente.
Decisi di mostrare la mia nuova faccia, il mio nuovo volto da ibrido, così iniziai a pensare a ciò che mi faceva più rabbia e puntualmente sentì le vene che sbucavano sotto gli occhi, la fame saliva e ciò fece uscire fuori i canini e sentivo il bruciore negli occhi.
Presi coraggio e mi girai.
<<Ciao mamma, ciao papà..>> dissi, tornando successivamente in me.
I miei genitori crollarono a terra, mia madre posò la mano sulla bocca pronta ad urlare, mentre mio padre come Nathan, aveva la testa fra le mani.
<<Nooooo!noooooo!>> Gridarono entrambi.
Sentire le loro urla mi distruggeva, non c'era cosa al mondo che mi spezzava di più se non sentire il dolore dei miei genitori. I Valmox avevano colpito in pieno, avevano distrutto le uniche persone a cui volessi davvero bene.
Perciò iniziai a pensare, il dispetto lo avevano fatto a Nathan, o a me?
Sapevo già la risposta.
A me.






Ciao a tutti ragazzi! Ecco qui un altro capitolo della storia.
Allora cosa ne pensate di ciò che è successo a Miranda? Ve lo aspettavate o ne siete rimasti completamente sorpresi?
Detto ciò, spero che in entrambi i casi la storia vi stia piacendo e così questo capitolo.
Vi auguro una buona lettura.
Un bacio,
Sofia ❤️









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