Pov di Miranda
Sono le 16 del pomeriggio e siamo ufficialmente tornati a New Orleans.
Ero stata via solo due giorni eppure mi era mancata così tanto. Non ho visitato granché in realtà, ma è proprio il posto che ti entra nel cuore e non ne esce più, o forse è dovuto alle fantastiche persone che c'erano qui, che non vedevo l'ora di presentare ai miei genitori.
<<Ecco questa è la nostra casa>> dissi loro, non appena arrivammo davanti la casa.
<< Wow, è davvero bellissimo qui. Ci credo che non te ne volessi andare>> rispose mia madre ridendo. Anche mio padre ne sembrava davvero soddisfatto, guardava la casa con tanta ammirazione e dentro di sé la stava riempiendo di complimenti. Ma non l'avrebbe mai ammesso.
Non appena entrammo l'accoglienza non fu come me la sarei aspettata. Mi guardavano tutti con occhi spalancati, come se avessero visto un fantasma e non riuscivo a capire cosa fosse successo.
Era forse per via dei miei genitori? Perché sono dei licantropi? Però no, è impossibile, perché Kristen lo sapeva fin dall'inizio e la subito comunicato agli altri per far sì che tutti fossero d'accordo.
I miei pensieri vennero interrotti proprio da lei, che mi disse che doveva parlarmi.
<<Dimmi Kristen, che succede? Mi state spaventando davvero>>
<<È successa una cosa...non so come possa essere possibile e non so neanche come spiegarlo, ma è venuta una persona qui oggi che tutti noi pensavamo fosse morta>>
Oddio no.
<<Aspetta..di chi stai parlando esattamente?>>
<<Di Ginevra>> mi guardò e riuscì a leggere il suo spavento.
Non ci potevo credere. Quella cazzo di stronza non voleva morire e basta, ed ora era venuta qui per farmi un dispetto. Non ne potevo più.
<<Ma com'è possibile? L'ho uccisa e sono sicura di aver bruciato il suo corpo. Come fa ad essere ancora viva?>> Iniziai a camminare avanti ed indietro per il corridoio e nel mentre riuscivo a vedere le facce preoccupate dei miei genitori.
Era un rischio per loro stare qui, perché se lei fosse tornata di nuovo, li avrebbe uccisi sicuramente. Fortunatamente ci siamo noi che formiamo una famiglia e che possiamo difenderli fino all'ultimo.
<<Non lo so Miranda, davvero. Sta di fatto che ora si è fatta dare una stanza e non se ne vuole più andare>>
<<Ma cosa cazzo vuole questa? Vuole che la uccido un'altra volta?>>
<<Ah se vuoi ti aiuto guarda. Dobbiamo sistemare questa cosa, il resto della famiglia è davvero agitato anche se siamo più forti e più di lei >>
Kristen ha ragione. In fin dei conti, noi siamo 16 e lei è una sola. È una stronza psicopatica si, ma non ce l'avrebbe mai fatta da sola.
<<Sentì vado a parlarne con Nathan così vediamo cosa fare, okay?>> Le dissi, e lei mi rispose facendomi un cenno con la testa.
La vedevo preoccupata e mi dispiaceva un sacco, perché se Ginevra era qui era solo per colpa mia e di Nathan. Voleva la sua vendetta, ma non glie l'avrei mai permesso.Raggiunsi Nathan e gli raccontai tutto ciò che avevo appena scoperto, anche i miei genitori erano lì ed ebbero la mia stessa reazione. Erano chiaramente sconvolti ed impauriti, pensavamo tutti che finalmente questo incubo fosse finito, ed invece era tornato di nuovo.
<<Devo parlarci io, è l'unico modo. Non la voglio qui e non è la prima volta che la caccio. Troverò il modo>> disse Nathan, cercando di tranquillizzarci.
<< Ti prego cerca di riuscirci, non voglio che arrivi alla mia famiglia, o peggio a te. Per qualsiasi cosa posso aiutarti, lo sai amore >> gli risposi, dandogli un bacio.
<<Lo so, lo so. Cercate di stare tranquilli ora. Vado a parlarle, vi tengo aggiornati dopo>> se ne andò e mi lasciò con tutto il resto del branco.
Ho davvero tanto paura, non di lei, ma di quelle che può succedere. Finalmente abbiamo tutto, abbiamo una famiglia, l'amore, la felicità e la tranquillità, non mi lascerò rovinare tutto da una stronza egocentrica in cerca di attenzioni.
<<Tesoro pensi che riuscirà a sistemare le cose?>> Mi chiese mia madre, mentre l'accompagnavo nella sala da pranzo.
<<Non lo so mamma, spero tanto di sì>>Pov di Nathan
Raggiunsi la camera di mia sorella e bussai, nessuno mi rispose perciò entrai senza permesso.
Non appena aprì la porta la trovai seduta sul letto a leggere un libro, come se niente fosse.
<<Oh ciao fratellino>> disse lei, chiudendo il libro.
<<Cosa ci fai qui? E come fai ad essere viva?>>
<<Una domanda per volta, sai che non mi piace quando le persone mi assillano>>
<<Smettila di fare la cretina e dirmi cosa cazzo è successo!>> Urlai.
<<Allora da dove comincio? Ah sì da quando tu e quella puttana della tua ragazza mi avete uccisa, già che carini. Io ero dalla vostra parte >>
<<Ah davvero? Lo eri anche quando hai consegnato Miranda ai Valmox?farmi il favore>>
<<Neanche più famiglia riesci a chiamarmi? Possibile che appena vedi due tette diventi una marionetta? Ah..la storia si ripete>> si alzò dal letto ed iniziò ad avvicinarsi.
<<Smettila. Non sono qui per parlare del mio passato. Voglio che tu mi dica cosa diamine è successo>>
<< Va bene, va bene. Quando la nostra famiglia è tornata in vita dopo che Miranda li ha uccisi, sono tornata in vita anche io. Non ero legata a loro in nessun modo, però è successo ed ora sono qui >>
<< E cosa vuoi?>>
<< Voglio stare un po' di tempo con il mio fratellino>> iniziò ad avvicinarsi un po' troppo.
<<Non sono tuo fratello, lo sai>>
<<Certo che lo so, per questo voglio stare qui con te. Come ai vecchi tempi>> iniziò a baciarmi il collo, ma io la scansai.
<< Non voglio stare con te! Io amo Miranda ed amerò sempre lei!>>
<< Non è vero! Un tempo amavi me come ami lei! Glie l'hai detto cosa hai fatto per me?>>
Stavo per rispondere, ma venni interrotto da una porta che si aprì.
Miranda era sulla soglia della porta e a giudicare dal suo sguardo, era sconvolta.
Non riusciva quasi a parlare, il suo volto era diventato pallido e la mano le copriva la bocca.
<< C-c-che cosa?>> Disse Miranda infine, con le lacrime agli occhi.Ciao a tutti ragazzi! Ecco qui un altro capitolo della storia.
Cosa ne pensate? Vi sta piacendo? Ovviamente spero tanto di sì!
Come sempre vi auguro una buona lettura 🥰
Un bacio,
Sofia ❤️
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Al tramonto del Sole
FantasyMiranda non è una ragazza come tutte le altre. Lei è sempre rimasta sulle sue, passando le sue giornate con i suoi amici licantropi a correre tra i boschi, per sentire il tanto amato vento che le scompigliava i capelli. Fino a quando però, costretta...