Pov di Nathan
Nelle ultime 24 ore mi occupai dell'arma.
Avevo fatto praticamente tutto, mancava solamente che passassero le ultime due ore e avrei potuto completare l'arma.
Ero impaziente, più il tempo passava e più non sapevamo se Miranda fosse ancora viva oppure no, o se stesse bene.
Non riuscivo più a sopportare questo peso e non vedevo l'ora di liberarmene.
Passate le ultime due ore, la pietra era pronta per essere utilizzata. Per funzionare, il sangue doveva riposare 24 ore precise, non un minuto in più non uno in meno, così non appena scoccò la fine dell'ultima ora, iniziai a scioglierlo e successivamente a lasciarlo scendere sulla lama.
<<Come procede?>> Mi chiese Sofia, mentre osservava con attenzione ciò che stavo facendo.
<< Bene bene, l'arma è praticamente pronta. Ora dobbiamo solo decidere quando vogliamo andare>> le mostrai l'arma e lei fece un sorriso soddisfatto.
<<Sentì Nathan, io volevo ringraziarti per ciò che stai facendo per noi e per mia figlia..so che loro sono comunque la tua famiglia ed è nobile da parte tua stare dalla nostra parte ed aiutarci, davvero te ne sono tanto grata>> disse lei, con gli occhi che iniziavano a lucidarsi.
<< Non devi ringraziarmi, anzi tutto il contrario. Si può dire che è per colpa mia che siete in questa situazione, la mia famiglia non sapeva della vostra esistenza fino a quando Miranda non ha iniziato a frequentarmi>> lei mi guardò interdetta, come se non stesse capendo ciò di cui stavo parlando.
<<In che senso è dipeso da te?>>
<<Nel senso che la mia famiglia ha sempre avuto paura di te, da quando hai sconfitto quei demoni da giovane. Loro però, ti credevano morta e non ti hanno mai cercata, non sapevano nemmeno che avessi una figlia ovviamente. Fino a quando Miranda non ha incontrato me e loro hanno fatto due più due >>
La sua faccia era sconvolta. Non era arrabbiata con me, più che altro sembrava che avesse tanti sensi di colpa, come se dipendesse davvero da lei .
<<Perciò è colpa mia quello che è successo e che sta succedendo a mia figlia?sono io la responsabile di tutto?>> Le lacrime iniziarono a bagnarle il viso e mi spezzava il cuore vederla così. Non eravamo mai andati chissà quanto d'accordo, però era sempre la madre della ragazza che amo e le portavo tanto rispetto.
Mi dispiaceva vederla in quello stato.
<<Sofia non è assolutamente colpa tua. Tu l'hai fatto per difendere il tuo popolo, il tuo branco. Sei diventata un Alfa per questo, a soli 18 anni e questo ti fa onore. Non sentirti in colpa per delle persone che non hanno saputo reggere il confronto. Pensiamo solo a riprenderci Miranda, il resto è tutta noia>>
<<Già, forse hai ragione..almeno per ora dovrei mettere da parte i miei pensieri e concentrarmi solo su di lei. Che dici andiamo? Chiamo anche Hero>> le feci cenno con la testa e la seguì.La strada fu sempre la stessa.
Non sapevo se effettivamente fossero lì o meno, nessuno ci aveva mandato niente, nessuno sapeva che stavamo andando lì, ed era meglio così. Colti di sorpresa sarebbe stato sicuramente più efficace, anche se come minimo, si stavano preparando da tempo per questo momento.
Il mio compito di oggi, a parte salvare Miranda, era quello di fare uscire completamente illesi i suoi genitori. Non volevo si facessero male e nonostante le loro grandissime abilità e capacità, avrei preferito che fossero rimasti a guardare, non volevo far rischiare anche loro.
<<Cavolo non me lo ricordavo così enorme questo posto >> disse Hero, non appena arrivammo davanti la casa della mia famiglia.
<<Già, è enorme ma è così vuoto >> risposi io, incamminandomi verso il cancello.
Avevo paura ? Si, ma non per me, ma per loro.
Volevo davvero che ci salvassimo tutti, tranne la mia famiglia è chiaro. Miranda e la sua famiglia avevano già perso troppe persone per colpa della mia, e nessun altro di loro sarebbe morto.
Con Hero e Sofia alle mie spalle, aprì la porta immensa del cancello e un rumore assordante risuonò nel cielo.
Ormai avevano già capito che fossimo qui, pensai.
Così successivamente passai ad aprire la porta d'ingresso e non appena la chiusi, mi trovai mia madre davanti.
<<Ma guarda chi c'è! Il figlio prodigo! Cosa ci fai qui mio caro?>> Disse lei, venendo verso di me per salutarmi, poi scostò gli occhi verso i miei accompagnatori e non ne fu sorpresa.
<<Hai compagnia, vedo. Credo di capire perché siete qui, ma la mia risposta è no. Non riavrete la vostra cara e preziosa Miranda>> aggiunse lei, allontanandosi da me.
<<Madre, non credi di esagerare nel tenere come ostaggio una povera ragazza di 17 anni? Cosa ti ha fatto di così tanto grave?>>
<< Per ora nulla, so solo che è pericolosa, proprio come la madre che l'ha portata in grembo!>> Gridò, e rivolse i suoi sguardi maligni verso Sofia.
<< Lasciali stare, non hanno fatto nulla loro di ciò che dici. Non puoi screditare una famiglia intera solo perché si è difesa da qualcosa che era più grande di loro. Tu cosa avresti fatto? Penso la stessa identica cosa, anzi penso che lo fai già visto che dovresti essere morta>>
<<Già, dovrei, ma non lo sono. Sarà un miracolo?>> Iniziò a ridere, anche se non so cosa ci trovasse di così divertente.
<<Più che miracolo, direi una tragedia>>
Colsi l'occasione in cui fosse girata di spalle e prendendo la mira gli lanciai una delle lame dritta al cuore e successivamente la vidi cadere, per poi vederla spegnersi lentamente. Non mi fidai lo stesso e decisi di dare fuoco al suo corpo morto, in questo modo non sarebbe potuta tornare mai in vita, neanche con il siero più potente al mondo.
<<Wow, siamo a -1>> intervenne Sofia, battendo le mani.
<<Già, ne mancano ancora tanti amore. Basta che troviamo nostra figlia >> le rispose Hero, baciandole la mano.
Era per questo che combattevo, per l'amore vero di una famiglia vera, non quello di una famiglia piena di interessi e basta.
Mi girai tutta la casa, tutte le stanze possibile ed immaginabili, ma non trovai Miranda.
Sentivo il suo odore quindi sicuramente era stata qui, ma ora non riuscivamo più a trovarla e la mia ansia iniziava a salire sempre di più.
<<Deve essere qui per forza, non so dove altro avrebbero potuta portarla>> dissi, rivolgendomi ai genitori di Miranda, come segno di disperazione.
<< Non lo so Nathan, la troveremo>> rispose Hero, continuando a camminare.
C'era un'unica stanza nella quale non eravamo entrati. Era chiusa a chiave da anni e non ci entrava mai nessuno, per un motivo.
Quella stanza apparteneva a me. In ogni casa che la mia famiglia avesse comprato, c'era sempre una stanza chiusa a chiave, che puntualmente non veniva aperta da anni e puntualmente quella stanza era sempre la mia.
I miei genitori mi aspettavano sempre, ma io non tornavo mai. Non volevo far parte di quella famiglia, erano solo un branco di persone insicure, che messe insieme erano una più tossica dell'altra.
Senza pensarci troppo, decisi di provare ad entrare ed anche i genitori di Miranda erano d'accordo.
La stanza era buia, cupa e fredda e si sentiva un odore di chiuso e di vecchio, insopportabile.
Ma non mi importava perché per Miranda avrei fatto di tutto, avrei sopportato ogni tipo di odore, anche i peggiori.
Mi ero distratto, fino a quando non sentì un rumore. Un piccolo battito di un cuore che andava troppo veloce per essere solamente un vampiro.
Veniva dal fondo della stanza dove riuscivo a vedere in lontananza una piccola ombra, data dalla poca luce che questa stanza serviva.
Ero agitato, non riuscivo quasi a muovermi e avevo l'adrenalina alle stelle.
Non volevo illudermi che fosse lei, ma ogni passo che facevo riuscivo a sentire il suo odore, quello che per tante giornate è stata fonte della mia felicità, quello che mi ha accompagnato nei momenti buii quando non avevo nulla, se non quel lontano ricordo.
Il mio cuore ebbe un sobbalzo quando avvicinandomi vidi lei, l'amore della mia vita, seduta su una sedia, con le braccia e la gambe legate.
Volevo gridare, farmi sentire da tutto il mondo, ma l'unica cosa che riuscì a dire fu <<È viva>> e guardai i genitori di Miranda, che mi guardarono a loro volta con gli occhi più felici del mondo.Ciao a tutti ragazzi! Ecco qui un altro capitolo della storia che spero tanto possa piacervi!
Vi auguro una buona lettura 🥰
Un bacio,
Sofia ❤️
STAI LEGGENDO
Al tramonto del Sole
FantasíaMiranda non è una ragazza come tutte le altre. Lei è sempre rimasta sulle sue, passando le sue giornate con i suoi amici licantropi a correre tra i boschi, per sentire il tanto amato vento che le scompigliava i capelli. Fino a quando però, costretta...