Leda tornò a casa più tardi del solito. Neil le andò incontro, lo sguardo interrogativo.
«Questa giornata non finiva mai» gli disse lei, entrando in cucina e poggiando le sue solite e ingombranti borse su un paio di sedie.
«Mi stavo preoccupando» fece Neil, ma la madre lo interruppe con un cenno.
«L'autobus è arrivato in ritardo ed era anche strapieno: mi è toccato stare in piedi, figurati se qualche galantuomo si è alzato per cedermi il posto. La strada era bloccata da una manifestazione di Insani, e altre disgrazie simili. Ho un mal di testa tremendo» spiegò.
Neil fece per parlare ma notò che sua madre si teneva una mano sugli occhi, mentre l'altra era stretta così forte sullo schienale della sedia che le nocche le erano sbiancate.
«Mamma, che hai?» le chiese preoccupato.
Leda si raddrizzò sulla schiena e scosse lentamente il capo. «Niente, solo un capogiro. Su, mangiamo, altrimenti si raffredda tutto.»
«Sicura di star bene?»
«Ma certo, devo avere solo qualche accenno di influenza.»
«E perché hai il fiatone?»
«Saranno state le scale, forse le ho salite troppo in fretta. Sta' tranquillo, Neil.»
Madre e figlio cenarono in fretta, raccontandosi le loro giornate; quando Leda si alzò per sparecchiare e per lavare i piatti, Neil la precedette.
«Dai, faccio io, tu hai cucinato» gli disse lei.
«E allora? Sopravvivrò.»
Leda gli sorrise stancamente. «Grazie.»
Mentre Neil era impegnato tra bicchieri, piatti, pentole e posate, Leda trafficò per qualche minuto con le sue borse straripanti e ne tirò fuori alcuni foglietti spiegazzati.
«Sai, tesoro» esordì, «dalla mattina del tuo compleanno ho cominciato a leggere più attentamente i giornali. Non so, alcune notizie mi hanno un po' allarmata, così ogni giorno raccatto i giornali dei miei colleghi in ufficio e li leggo. Non so, credevo di fare una cosa stupida, tanto per ammazzare il tempo, perché non pensavo di trovare qualcosa di interessante nell'informazione ufficiale... non te ne ho nemmeno parlato proprio perché ne ero convinta, insomma...»
«Mamma, vai al punto» la interruppe Neil, voltandosi a guardarla.
«Sì, hai ragione, sto divagando. Insomma, oggi ho trovato qualcosa. È difficile scovarle, certe notizie, perché le infilano nelle ultime pagine come se non avessero alcuna importanza. Ma ormai ho imparato.»
Leda porse al figlio un paio di ritagli di giornale. Neil si asciugò le mani con uno strofinaccio appeso al pomello di un mobile, poi scorse gli articoli. Sul primo si vedevano alcune immagini di automobili semidistrutte e di una folla in sciopero: Insani, a giudicare dai visi tirati e dalle espressioni adirate. Neil lesse mentalmente le righe accanto alle fotografie.
"A partire da gennaio, guidare sarà un diritto riservato unicamente a coloro che fanno uso della pillola. Negli ultimi mesi le percentuali di incidenti stradali sono notevolmente aumentate, e la totale colpevolezza degli Insani è indiscutibile. La pillola non consente cali di attenzione, colpi di sonno o riflessi lenti, perciò le nostre strade sono minacciate esclusivamente dagli Insani: privando loro del diritto alla guida il problema dovrebbe risolversi, o almeno limitarsi.
Gli Insani non subiranno cambiamenti radicali: la maggior parte di loro non guida e non ha la patente, sia perché i costi di manutenzione delle automobili sono troppo alti per la loro portata, sia perché l'esame della patente non è affatto semplice, e sono davvero pochi gli Insani in grado di superarlo. Nonostante ciò, per tutta la giornata di oggi si sono svolte diverse manifestazioni di protesta che hanno bloccato inutilmente le strade di numerose città."
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Il Ponte di Nessuno
AdventureUna pillola al giorno, e ti amerai di più. Una pillola ogni mattina, e non avrai pensieri. Avrai una vita perfetta. Tutto sarà come l'hai sempre voluto. Affare fatto? Neil è un Insano di vent'anni, ripudiato dalla società Paziente in cui ha scelto d...