Neil bussò ancora una volta alla porta della sua camera.
«Ti manca molto?»
«Sì, se continuerai a mettermi ansia!» rispose una voce attutita dall'interno.
Prima che lui potesse replicare, la porta si spalancò a un centimetro dalla sua faccia e Morgane uscì dalla stanza coi capelli arruffati e un asciugamano su una spalla.
«Posso usare il bagno, per caso, o devi andare anche lì?»
Neil sbuffò. «Dovevo solo prendere una cosa!» ribatté, ma lei era già sparita. Si infilò in camera, frugò nel vecchio zaino che giaceva a terra, poggiato alla parete, e ne tirò fuori una felpa stropicciata che indossò in fretta, tremando dal freddo. Poi corse in salotto a fare colazione.
Arun lo aspettava seduto accanto alla finestra, una sigaretta tra le dita. Neil lo salutò con un cenno, poi mosse il capo in direzione dell'ingresso. «È insopportabile!» borbottò.
Il vecchio si mise a ridere.
«Dico sul serio! Io... io la odio! Come può impiegare un'ora per infilarsi una maglia? E poi è così arrogante!»
«Meraviglioso!» fece Arun, senza smettere di sogghignare. «Questa casa è rimasta vuota per vent'anni, e adesso è addirittura sovraffollata! Non l'avrei mai pensato.»
Neil fece per ribattere, ma si fermò appena in tempo quando Morgane fece il suo ingresso fiero in salotto. Col suo passo leggero, la ragazza raggiunse il tinello e trafficò con una padella.
«Qualcuno vuole delle uova?» domandò e Neil rifiutò con una smorfia. Proprio non riusciva a capire come qualcuno potesse avere il coraggio di mangiare uova strapazzate alle otto del mattino.
«Io sì, grazie» disse invece Arun. «C'è anche un po' di pane, se vuoi.»
Neil lo guardò storto, rigirando il cucchiaino nella sua tazza di tè zuccherato. Era un tradimento, quello: un tradimento bello e buono!
Finì di fare colazione per primo e tornò nella sua camera quasi correndo. Quando ne aveva la possibilità, cercava di ritagliarsi un momento di solitudine da godersi in pace, fingendo che Morgane non fosse mai arrivata. E invece erano trascorse già due settimane da quando lei e suo zio avevano suonato al campanello, qualche giorno dopo l'ultima riunione del Ponte di Nessuno, trascinandosi dietro tre grosse valigie.
Era quello il grosso favore che Viktor aveva chiesto ad Arun: ospitare la sua amata nipote, giusto il tempo necessario affinché lui scoprisse qualcosa di più sui Pazienti usciti di senno e sulle pillole modificate. Le nuove leggi lo proibivano, certo, ma il rischio che Morgane avrebbe corso restando con lui sarebbe stato di certo molto più elevato.
A quanto pareva, però, Morgane non era stata affatto d'accordo; e così Neil aveva dovuto sorbirsi un'ora e mezza di discussioni tra Viktor e sua nipote, prima che lei si decidesse a rassegnarsi e lui se ne andasse salutandola a malapena, come se avesse avuto paura che Morgane potesse ripensarci.
A dire il vero, Neil non aveva potuto fare a meno di intenerirsi vedendola così sola e disillusa, ma se n'era pentito quasi subito. Quando aveva provato ad avvicinarsi a lei, che se ne stava immobile in giardino a guardar tramontare il sole, e le aveva chiesto se potesse fare qualcosa per farla sentire meglio, Morgane l'aveva congelato con lo sguardo. «Sì: puoi lasciarmi da sola» aveva sibilato e lui non se l'era fatto ripetere due volte. Se n'era tornato in casa e si era sfogato con Arun.
Neil si lasciò cadere sul materasso molle del suo letto, che ondeggiò al contatto.
Viktor aveva insistito affinché l'arrivo di Morgane non turbasse troppo le loro abitudini. D'altronde, lei era avvezza alla vita da latitante e si sarebbe adattata e arrangiata come meglio poteva. Così Arun aveva recuperato dalla soffitta una brandina pieghevole, con un materasso sottile su cui però non aveva mai dormito nessun altro, e l'aveva sistemata in un angolo del salotto che Morgane ogni mattina sgombrava, ripiegando la branda e riponendola sotto a una finestra, nascosta dalle tende. Neil non era stato dunque costretto a cedere la sua camera, per fortuna, ma aveva dovuto liberare un paio di cassetti del suo comò. Sarebbe stato poco saggio lasciare in giro i bagagli della ragazza, in vista delle future visite della polizia: Arun li aveva fatti sparire la sera stessa del suo arrivo.
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Il Ponte di Nessuno
AdventureUna pillola al giorno, e ti amerai di più. Una pillola ogni mattina, e non avrai pensieri. Avrai una vita perfetta. Tutto sarà come l'hai sempre voluto. Affare fatto? Neil è un Insano di vent'anni, ripudiato dalla società Paziente in cui ha scelto d...