«Non mi interessa!»
«Interessa a me, apri!»
«Vattene!»
Neil batté il pugno sulla porta con più vigore. «Guarda che Arun deve usare il bagno!»
Funzionò. La porta si aprì appena e dietro vi apparve la faccia arrossata di Morgane. Fu allora che Neil agì: infilò un piede sulla soglia, spinse la ragazza all'indietro, chiuse la porta e ci piazzò le spalle contro prima che lei potesse ribellarsi.
Morgane incrociò le braccia. «Hai intenzione di tenermi prigioniera in bagno? È davvero una mossa di classe, complimenti.»
«Adesso sta' zitta un secondo e ascoltami» fece Neil. «Io non so niente dei tuoi problemi.»
«Appunto!»
«Ecco, appunto!»
«E quindi?»
«E quindi scusa. Non volevo ferirti.»
Neil si sforzò di tenere alto lo sguardo. Era stato più facile del previsto. La fermezza di Morgane tremolò appena, ma anche lei ce la stava mettendo tutta per non crollare.
«Ok.»
Gli occhi di Neil si spalancarono. «Come sarebbe ok? È tutto quello che hai da dire?»
«Neil...»
«Quando si tratta di provocare hai sempre la battuta pronta, e adesso pensi di cavartela con ok?»
«E va bene, va bene! Avevi ragione, al Centro Specializzato sono stata troppo impulsiva, potevo cacciarmi nei guai se tu non mi avessi retto il gioco e non mi avessi trattenuta. Sei contento, adesso?»
«Mi prendi in giro?»
Morgane sbuffò. «Senti, fammi uscire. Me ne voglio andare.»
«Io da qua non mi sposto» s'impuntò Neil.
«Bene, vorrà dire che ti sposterò io.»
Lei si fiondò su di lui, tirandolo per le braccia, e lui dovette aggrapparsi alla cornice della porta con tutte le sue forze. Era una furia, quella ragazza: ma dove le trovava tutte quelle energie?
Le dita di Neil scivolarono e lui cadde in avanti. Cercò di bilanciarsi divaricando le gambe, ma per non appoggiare il piede su quello di Morgane, alla fine non lo appoggiò affatto e finì a terra a pancia in giù. Morgane aveva scartato a sinistra, ma non era stata abbastanza svelta: ora giaceva supina sotto di lui, la bocca a un centimetro dal suo naso.
Neil fece per ritrarsi: poggiò i palmi sul pavimento e stese le braccia, alzando il busto, ma non riuscì a rialzarsi d'istinto come avrebbe voluto. L'istinto, al contrario, l'avrebbe spinto volentieri giù, a inspirare il profumo di lei che solo ora sentiva per la prima volta.
Morgane, dal canto suo, non disse una parola. Si limitò a guardarlo, e Neil si accorse che nei suoi occhi non v'era l'astio che aveva creduto di trovare, ma qualcosa di simile a una viva curiosità.
Restarono così, immobili, per una decina di secondi – o forse erano venti? trenta? un minuto, oppure un'ora? – prima che tre colpetti leggeri risuonassero sulla porta ancora chiusa.
«Allora, avete finito? Il bagno mi serve davvero!»
I ragazzi scattarono in piedi, in imbarazzo. Neil aprì la porta, borbottò un «Stavamo parlando» davanti alla faccetta furba di Arun e uscì spedito, seguito a ruota da Morgane.
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Il Ponte di Nessuno
AventuraUna pillola al giorno, e ti amerai di più. Una pillola ogni mattina, e non avrai pensieri. Avrai una vita perfetta. Tutto sarà come l'hai sempre voluto. Affare fatto? Neil è un Insano di vent'anni, ripudiato dalla società Paziente in cui ha scelto d...