Era ormai calata la notte.
Alby e il ragazzo asiatico si erano addormentati subito, in delle posizioni la cui scomodità si vedeva da un miglio di lontananza, sperando che la mattina seguente si sarebbero svegliati nelle loro case, in un comodo letto, con la propria famiglia.
Ma in realtà, sapevamo tutti bene che non sarebbe stato così.
Da una parte, però, li invidiavo.
Almeno, anche se con false speranze, riuscivano a dormire un po'.
Io invece, non riuscivo a chiudere occhio.
Un po' perché volevo capire quella situazione, un po' perché dormire per terra non era il massimo della comodità, ma soprattutto perché sentivo dei rumori metallici provenire dalle mura enormi che circondavano la Radura.****
Non so quanto tempo dopo -potevano essere cinque minuti come mezz'ora,un'ora, o anche di più- nella Radura calò il silenzio.
Mi lasciai trasportare da quella tranquillità, che il mio istinto diceva sarebbe durata poco.
Decisi di stendermi sul prato umido e morbido e fissare il cielo.
Era cosparso di stelle.
Sembravano dei piccoli puntini bianchi messi lì alla rinfusa, solo per dare un senso a quell'immenso cielo, che la notte aveva trasformato da azzurro in nero.
Mentre fissavo i miliardi di stelle sopra di me, ne vidi una cadere.
Esprimi un desiderio.
Lo feci.
Non sapevo nemmeno come facevo a ricordare una cosa del genere, ma lo feci.
Espressi un desiderio.
Ricordavo anche che i desideri non andassero condivisi con nessuno.
Così, promisi a me stessa che non avrei mai detto a nessuno ciò che avevo espresso quella notte.La tranquillità della Radura era innaturale.
Non c'era nemmeno il rumore delle foglie mosse dalla leggera brezza notturna.
Solo il silenzio totale.
Inquietante, ma bello.
Cercai di godermelo al meglio, ma, poco dopo, fu rotto da un singhiozzo soffocato.
Mi alzai dal prato e guardai i due ragazzi che dormivano beatamente.
Decisa, iniziai a girare per la Radura alla ricerca della fonte di quel pianto.
Più camminavo, più i singhiozzi si facevano vicini.
Arrivai in un angolino appartato della Radura, e trovai il ragazzino biondo rannicchiato contro il grande muro di pietra.«Hey...»
Cosa dovevo fare?
Come si consola qualcuno in una situazione come questa?
Qualcuno mi aiuti. pensai.«Hey hey hey guardami...»
Lui mosse di poco la testa, e mi guardò, con gli occhi arrossati, colmi di lacrime e paura.
Infondo c'era da aspettarsi una reazione del genere da parte di qualcuno.«Va tutto bene tranquillo»
Era terrorizzato.
Glielo leggevo negli occhi.
Stavo andando in panico.
Non sapevo cosa fare.
Non ricordavo di essermi mai trovata in una situazione del genere.
Decisi di seguire l'istinto.
Quindi feci la cosa che mi venne più naturale.
Mi sedetti per terra e lo strinsi a me.
Ebbi una sensazione di deja-vu.
Era già successo.
Ne ero sicura.
Io avevo già consolato quel ragazzino.Lui continuava a tremare, come se ci fossero stati zero gradi.
Mi affidai all'istinto per l'ennesima volta.
Iniziai ad accarezzargli, delicatamente, i capelli.
Di nuovo quella sensazione.
La odiavo.
Era come se sapessi ma non sapessi.
Sapevo che avevo già fatto tutto ciò, avevo già calmato quel ragazzo, noi ci conoscevamo già, ma non ricordavo dove,come, quando e perché.Dopo una decina di minuti, lui smise del tutto di muoversi.
Devo ammettere che per un momento pensai fosse morto, ma subito dopo capii.
Si era addormentato.
E ora che faccio?
Resto qui?
Si, decisamente.
Mi sistemai in una posizione un po' più comoda, facendo attenzione a non svegliare il ragazzino, e mi accasciai sul muro in pietra.
Iniziai a riflettere su tutte quelle sensazioni strane, ma alla fine, decisi di provare a dormire almeno un po'.
Ero consapevole del fatto che, il giorno seguente, avremmo iniziato a "lavorare" quindi dovevo essere riposata.
Mentre passavo, con molta delicatezza, la mano tra i capelli biondi del ragazzo addormentato, diedi un ultimo sguardo a quei puntini luminosi a migliaia di kilometri da me.
Era un spettacolo straordinario.
E mentre guardavo, come ipnotizzata, quelle strane, affascinanti, luccicanti masse che decoravano il cielo, le palpebre iniziarono a cedere, e mi lasciai andare in un sonno profondo...————————
Ciao😾
Questo capitolo l'ho scritto alle due di notte con la musica a palla nelle orecchie, quindi se vedete che sono un po' più ""poetica"" del solito, è per questo🤪
Addio, cerco di dormire come Ashley😨
-luds
![](https://img.wattpad.com/cover/288293780-288-k16608.jpg)
STAI LEGGENDO
•Just Remember•
Fanfic"Non piangere, solo i bambini deboli piangono e tu non lo sei..." ⚠️QUESTA STORIA NON CONTINUERÀ⚠️