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Quella mattina, fummo tutti svegliati dalla sirena della Scatola.
Starete sicuramente pensando: "Ashley è uscita fuori di testa, è impossibile non sono passate neanche ventiquattro ore dall'arrivo di Thomas" ma no, non sono impazzita.
Almeno per ora, non si può mai sapere cosa il futuro abbia in serbo per noi comuni mortali.

«È normale?»

«No Fagio, non è mai successo nulla del genere in tre anni» risposi, frettolosamente.

Ero un po' preoccupata sinceramente.
Sentivo una strana sensazione.
Come se stesse per accadere qualcosa che avrebbe potuto cambiare completamente le nostre vite.

«Newt allora?» qualcuno domandò, e solo in quel momento mi accorsi che la Scatola era stata aperta.

«È..è una ragazza» rispose il biondo, esitante.
Si alzarono diversi mormorii e brusii.

COOOSA?
UNA RAGAZZA?
IL MIO SOGNO SI ERA REALIZZATO. FINALMENTE.
Mi feci spazio tra i ragazzi per osservare meglio.

«È viva?» chiesi, notando che la nuova arrivata era immobile.

Newt si avvicinò alla ragazza.

«Si, respira. Penso sia solo svenuta.» menomale, immaginate se fosse stata morta. Solo un'altra ragazza dopo tre anni e pure morta.
La sfiga proprio.

«Nick, Adam, venite a darmi una mano. Dobbiamo portarla fuori da qui in qualche modo.» disse Newt e i due si lanciarono, letteralmente, nella Scatola.
Presero la nuova arrivata e con una delicatezza mai vista la stesero sull'erba.

«E ora?» domandò qualcuno.

«Quella me la prendo io» disse qualcun altro.
Ignorai il resto dei commenti sgradevoli -potete benissimo immaginarli da soli- , e mi misi a fissare la nuova arrivata.

Mi sembrava di averla già vista da qualche parte, ma non riuscivo a ricordare dove o quando.

All'improvviso, la ragazza aprì gli occhi di scatto, rivelando due bellissime iridi azzurro chiaro, si alzò leggermente da terra, in una posizione alquanto scomoda, e parlò.

«Sta per cambiare tutto» mormorò, mentre respirava in modo affannoso, come se fosse stata sott'acqua tutto il tempo e fosse riaffiorata solo ora.
Dopodiché svenne di nuovo.
Ambiguo.

«Che caspio significa?» chiese Minho ad alta voce.
Lo vorrei sapere anche io, Min.

«Thomas, tu sai qualcosa?» Gally, ovviamente, iniziò a sospettare del Fagio.

Non gli era andato a genio dalla prima volta che l'aveva visto ieri, nella Scatola. Quindi era sicuro che avrebbe cercato di incolparlo per qualsiasi cosa.
Ma quando dico qualsiasi, intendo realmente qualsiasi.

Proprio per questo nessuno si stupì.
Gally era così, non si fidava mai di nessuno, o almeno non subito. Gli ci voleva un bel po'. Forse troppo.
Pensate che per poter rientrare in quella cerchia ristretta di persona fidate mi ci erano voluti due anni e mezzo.

La cosa che, invece, lasciò di stucco tutti, fu quando Alby, che non dubitava mai di nessuno, domandò a Thomas: «Se sei a conoscenza di qualcosa, faresti bene a parlare, Fagio. Questa cosa è strana, non è mai successo prima, quindi vedi di dire tutto quello che sai»

«Alby? Ma che ti prende? Lo vedi che è confuso quanto noi?» mi intromisi, prendendo le difese di Thomas.

Era stata una cosa istintiva, non ci avevo neanche riflettuto un secondo.

«E comunque no, non so niente. Quella ragazza non l'ho mai vista» dichiarò il non-più-nuovo-arrivato.

«Meglio che sia vero» disse Alby, scoccando un'occhiata disintegrante al Fagio e a.... me?

Che caspio c'entravo io ora?

«Ashley, tu faresti meglio a non prendere le parti delle persone che conosci da un giorno. Dovresti dare a me il tuo appoggio, ci conosciamo da più tempo» e con questo, se ne andò verso la capanna dei Medicali, seguito da Nick ed Adam che trasportavano la ragazza.

Ma che gli era preso?
Non aveva mai fatto così....

All'improvviso sentii una mano sulla spalla sinistra, e una voce, quella di Minho, parlare.

«Ash, lascialo stare, è solo stressato per la situazione di Ben, e ora anche per la nuova tipa. E poi molti ragazzi iniziano a fare domande sul perché ancora non abbiamo trovato una via d'uscita. E sai benissimo che...» lasciò la frase in sospeso. Ma non c'era bisogno di continuarla, avevo già capito.

E i Radurai non potevano saperlo. No, no, no.
Doveva restare segreto.
Se no, sarebbe successo l'inimmaginabile.

****
La sera....

«Ma perché non si fa notte?» domandò Tyler, uno dei Radurai addetti all'orto.

«Boh, avrebbe dovuto fare buio un'ora fa. Sono le nove, di solito il sole sparisce alle otto.»

«Grazie Alec, non ce n'eravamo accorti» esclamai, ironica.

Ormai era sera, era già passata l'ora di cena, e le porte del Labirinto si erano chiuse come facevano normalmente.

Tutto sembrava uguale a sempre.
A parte il cielo grigio/bianco che persisteva da quel pomeriggio.
Credevamo fosse solo brutto tempo, che dovesse piovere invece no.
Era rimasto così, non era cambiato di una virgola, neanche una sfumatura diversa.
Niente.
Zero.

La ragazza ancora dormiva, e Jeff e Clint erano quasi sicuri che fosse in una roba chiamata "coma".
Fatto sta che, quel cielo strano e le parole della ragazza "Sta per cambiare tutto", fossero due coincidenze molto strane.

Per di più, Newt aveva ritrovato nella mano della Fagiolina un bigliettino, con su scritto
"Lei sarà l'ultima, per sempre".

E, anche se all'inizio non avevamo preso sul serio quel pezzo di carta, ora lo facevamo eccome.
La Scatola non era ritornata giù.
Cosa che significava che non avremmo più avuto provviste, vestiti, e altre cose importanti. A meno che non fosse scesa di nuovo nei prossimi giorni, cosa che, secondo me, sarebbe stata improbabile.

Il problema stava nel fatto che se la Scatola fosse rimasta là dov'era, e il cielo fosse rimasto grigio, privo di sole, non avremmo avuto ne cibo in scatola, ne cibo dall'Orto.
E in cinquanta/sessanta, non avremmo resistito per molto.
Dovevamo trovare un'uscita.
E subito.

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WE FANTASTICI BELLISSIMI AMORI MIEI.
SONO TORNATA.
DOPO NON SO QUANTO SONO TORNATA.
vi sono mancata? non penso, ma spero di si.
scusate se sono stata assente, ma la scuola, le interrogazioni per il secondo quadrimestre, il covid (si ho preso pure il covid), la danza, il trinity, mi hanno distratta molto.
e poi, non riuscivo a trovare un modo giusto per scrivere, non so se mi spiego.
vabb l'importante è che sono di nuovo qua.
addio
al prossimo capitolo.
-luds

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