Cerco di allontarmi, ma non ci riesco, è più forte di me.
Porto subito le mie braccia intorno al suo collo in modo di avvicinarmi di più mentre sento la sua lingua picchettare sui miei denti volendo l'accesso che do.
Tutto d'un tratto mi prende in braccio facendo incastrare le mie gambe intorno alla sua vita mentre lui posiziona le sue mani sopra i miei fianchi facendomi sedere sopra la scrivania per poi staccarsi dalla mia bocca passando al collo facendondomi ansimare.
Non c'è la faccio a staccarmi, è come se mi chiamasse tutto di lui che mi dice lasciati andare, ho cercato di allontarmi, di fare finta di nulla, ma niente, non ho avuto scelta, lui... lui prova qualcosa per me.
In un tratto il nostro momento viene interrotto dal bussare alla porta.
Ci stacchiamo senza fiato per poi guardarci negli occhi fregandocene della persona che continua a bussare almeno fino a quando...
"Cristin la porta non si apre, stai male? Chiamo i soccorsi? Mi stai facendo preoccupare" Rachele, o cazzo.
Subito mi alzo dalla scrivania spingendolo per poi aggiustarmi i capelli e guardare Cristian con le labbra gonfie e rosse per colpa del bacio e i capelli scombinati.
Vado verso di lui e istintivamente gli lascio un bacio a stampo facendolo sorridere per poi passarci una mano di sopra in modo da nasconderlo mentre gli aggiusto i capelli per poi fare un respiro profondo, prendere i primi documenti che trovo sopra la scrivania e aprire la porta trovandomi davanti una Rachele preoccupata almeno fino a quando mi vede, guarda me per poi guardare Cristian.
"Io vado" dico andandomene facendo annuire Cristian.
Poso i fascicoli appena finiti sopra la scrivania di Rachele per poi uscire e andare in caffetteria che si trova sopra l'agenzia, quando arrivo trovo Federica così la saluto sorridendo mentre mi preparo il caffè per poi messaggiare con le mie amiche e mentre lo faccio la mia attenzione viene attirata da un pettegolezzo.
"La signora Rachele vuole chiedere al signor Cristian di sposarlo" dice, cosaa?
"ma non stanno insieme" dice Federica.
"lo sappiamo, ma sai com'è, la signora Rachele è una bella ragazza e anche il signor Cristian e lo sappiamo tutti che ha sempre avuto una cotta per lei, si le cose non vanno per il meglio, ma stasera quando la signora gli farà una sorpresa a casa le cose si sistemeranno" no, non c'è la faccio più.
Subito mi alzo e me ne vado e mentre sto per andare nel mio ufficio vedo Cristian abbracciato a Rachele che quando mi guarda seducente mentre io vado nel mio ufficio chiudendo la porta e vedendo che ore sono, cavolo ancora tre ore, tre ore e me ne vado penso per poi iniziare a lavorare sperando che riesco a smettere di pensare a tutto questo.
Quando finisco guardo l'orario e mi rendo conto che sono l'una così mi alzo, prendo le mie cose e sto per scendere giù quando vado a sbattere contro qualcosa anzi qualcuno di duro, alzo lo sguardo e lo vedo intento a fissarmi, riprendo i fogli che mi sono caduti per poi superarlo e andarmene, non sono arrabbiata, di più.
"Manila" sento dietro di me mentre sto camminando per arrivare in tempo alla stazione, mi giro e lo trovo che mi segue.
"Cristian non ho tempo, devo prendere il treno" dico, oggi pomeriggio devo andare a casa di Mariachaiara dove li ci saranno le altre e si trova abbastanza lontano dal mio lavoro così ogni volta prendo il treno.
Mi prende il braccio e mi fa girare in modo da guardarmi negli occhi dove da parte mia vede solamente freddezza.
"Che succede?" Dice
"Nulla" dico alzando le spalle mentre inizio a tormentarmi il labbro visto che non so mentire,per nulla.
"Manila so che c'è qualcosa che non va, lo sento da come mi tratti da quando ci siamo baciati" dice con nulla di vergogna.
"Cristian...non ne possiamo parlare in un altro momento? Perderò il treno così" dico cercando di svincolarmi, ma inutilmente visto che non mi lascia stare.
"A me non importa nulla del treno, sé e il caso ti accompagnerò io e no non ne possiamo parlare in un altro momento, ne voglio parlare adesso" dice, facendomi sbuffare.
"Che cosa c'è da parlare eh?" Dico quasi arrabbiata.
"Ci siamo baciati e stavamo andando oltre se Rachele non si fosse intromessa, non vale niente per te? Non hai sentito quello che ho sentito io?" Dice
"si anche io l'ho sentito e hai ragione su tutto, ma... Rachele, è lei il problema" dico stufa di tutto ciò.
"Rachele? Che c'entra lei adesso?" Dice non capendo, mamma mia mi sto innervosendo.
"Cristian...apri gli occhi, lei ti rivuole" dico
"Cosa? Non è vero" dice facendo un passo indietro.
"Allora come lo spieghi che stasera vuole venire a casa tua per farti una sorpresa così cenerete, passerete una notte insieme dove tu capirai di volerla ancora dentro la tua vita tanto da chiedergli di sposarla" dico finendo quasi gridando, spalanca gli occhi come se non si aspettasse questa risposta da me, ma è la verità, finché ci sarà in mezzo a noi Rachele tra noi non ci può essere nulla se non un rapporto professionale.
Lo guardo negli occhi, ma non dice nulla così annusico abbassando la testa e me ne vado.
Quando arrivo alla stazione aspetto il treno visto che quello di prima l'ho perso, ho avvisato le ragazze di questa cosa e adesso mi trovo qui, ad aspettare tra i miei pensieri che vengono interrotti da un tocco, alzo lo sguardo e vedo un signore di mezza età, ubriaco e con la barba lunga toccarmi la gambe, mi sposto alzandomi cercando di allontarmi, ma inutilmente.
Mi prende e mi sbatte al muro mentre io sento il labbro tremare che non do a vedere.
"Lasciami stare" dico dandogli un calcio sulle palle che lo fa piegare in due in modo da scappare.
Arrivata a metà strada nelle scale vado a sbattere contro qualcuno, alzo lo sguardo e lo vedo, ma che ci fa lui qui?
Subito gli butto le braccia attorno al collo per poi iniziare a piangere, ma in silenzio mentre lui mi accarezza i capelli dicendo
"Manila...che è successo?" dice Cristian, mi stacco da lui e faccio segno delle scale e dico
"Un uomo...mi stava per violentare" dico con le mani che tremano, i suoi occhi diventono subito di ghiaccio mentre sento irrigidirlo.
"Manila... aspettami in macchina" dice.
"Cristian...che hai intenzione di fare?" dico con voce tremante cercando di guardarlo negli occhi, ma inutilmente, non mi guarda.
"Manila...ti ho detto di aspettarmi in macchina" dice, mi stacco da lui ed annuisco uscendo dalla stazione trovandomi davanti una Lamborghini rossa, wow.
Resto un altro po' a guardarla per poi aprire la portiera ed entrarci dentro aspettandolo.
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Cristian
ChickLitManila una ragazza molto sicura di sé stessa, allegra, ma allo stesso tempo arrogante, non gli piace farsi mettere i piedi in testa da nessuno, gli piacciono le sfide e non gli piace perdere. Sa di essere bella e questa cosa ne trae anche a suo vant...