Sei tornato da me

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Mi metto la mano in bocca per poi andare verso di lui abbracciandolo mentre lui apre le sue grandi braccia che in un tratto si ritrovano ad abbracciare il mio piccolo corpo.

Scoppio a piangere, mi è mancato così tanto e adesso ecco lui, tra le mie braccia.

Sento la sua mano mettersi sopra il mio maglione in modo da toccare la pancia facendomi sorridere.

Alzo lo sguardo e lo vedo che mi guarda serio.

"Mi sei mancato, tanto" dico, annuisce baciandomi lasciandomi un bacio a stampo per poi dire

"Anche tu, ma sono arrabbiato" scuoto la testa e mi metto in punta di piedi e lo bacio.

All'inizio non ricambia, ma dopo un po' che continuavo a insistere non ha resistito che ha ricambiato.

Sento la sua lingua picchettare sui miei denti volendo l'accesso che do senza farmelo ripetere due volte e mio dio, sa perfettamente dove muoversi.

Quando ci stacchiamo appoggio la fronte sulla sua e la stessa fa lui cercando di prendere fiato, gli accarezzo la guancia scontrandomi con un po' di barba che gli sta crescendo, ma che lo rende super sexy.

"Ci siamo anche noi" sentiamo dire mio fratello di dietro, cavolo loro sono qui, mi giro restando ad abbracciata a Cristian per poi scusarmi.

"Non c'è bisogno che ti scusi, è l'amore" dice mia madre sorridendo facendomi sorridere e annuire.

"E poi adesso che diventerò nonna..." Dice, ma viene interrotta dai miei fratelli e da mio padre che si mettono ad urlare.

"Diventerò nonno?"

"E io zio?" Dice mio fratello, sorridendo annuisco mentre con la coda dell'occhio vedo Cristian che sorride.

"Sono troppo giovane per diventare zio" dice mio fratello Jeremy facendomi alzare gli occhi in alto.

"Siamo molto felici per voi" dice mio padre prendendo la mano a mia madre, annuiamo.

"Ok, torniamo a casa?" Dice Cristian guardandomi, annuisco.

"Ma come, non rimanete?" Dice mia madre dispiaciuta.

"Cristian è stanco" dico, annuisce così li saluto per poi prendere il cappotto e tutti i pacchi che contengono le cose che ho comprato per il bambino, non sapendo ancora sesso l'ho comprati bianchi e grigi.

Quando arriviamo a casa Cristian posa i pacchi a terra e non ha nemmeno il tempo di levarsi il cappotto e la sciarpa che gli salgo di sopra baciandolo.

Inizio a levargli la sciarpa e il cappotto e sto per levare la cammicia quando scuote la testa e si allontana, che sta succedendo.

"Che hai?" Dico seguendolo in cucina dove lo vedo prendere un bicchiere di vino.

"Sono stanco e arrabbiato" dice

"Ancora con questa storia Cristian? Ne stai facendo un esame di stato, io e il bambino stiamo bene porca miseria, è  più di un mese che non ci vediamo e tu che fai? Mi respingi" dico con le lacrime agli occhi.

"Non inziare a piangere" dice innervosito.

"Perché sei tornato se dovevi trattarmi così? Che cos'è successo lì? Perché sei così freddo?" dico

"Buonanotte" dice andandosene in camera.

"SEI UN BAMBINO VIZIATO DEL CAZZO" dico gridando spaccando il bicchiere a terra per poi andarmene nel divano dove guardo la TV spenta per poi iniziare a piangere.

Decido di tornare in camera e quando lo faccio non trovo Cristian a letto.

"Cristian?" dico cercandolo in tutte le stanze, anche in quella delle armi almeno fino a quando apro il bagno e lo trovo bagnato con l'asciugamano intorno alla vita, ma c'è qualcosa che non va nel suo corpo.

CristianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora