Io non voglio questa famiglia

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Quando finiscono tutte le lezioni esco fuori e mi fermo quando vedo la macchina di Cristian con lui dentro con indosso degli occhiali da sole, sorrido e sotto lo sguardo di tutti vado verso la macchina dove apro la portiera per poi salire facendolo così partire.

Andiamo subito a casa sua anzi da adesso nostra dove trovo tutte le mie cose già sistemate al proprio posto.

"Benvenuta a casa" dice mentre io sorrido.

"Ancora non ci credo" dico, sorride.

"Hai fame?

"Si, ma prima devo cambiarmi, dobbiamo andare a lavorare oggi" annuisce così salgo sopra e vado in camera nostra dove apro l'armadio e mi trovo dei vestiti nuovi e wow, sono stupendi, li prendo insieme all'intimo nuovo per poi andare in bagno dove faccio una doccia per mia fortuna calda per poi uscire e vestirmi.

Scendo giù dove mi invade un profumino che mi fa brontolare lo stomaco, vado un cucina dove trovo Cristian che sta cucinando, sorrido e dico

"Che cucini?"

"Pasta al salmone" dice, annuisco e mi siedo e la stessa cosa fa lui posando i piatti davanti a noi per poi darmi un bacio sulle labbra e iniziare a mangiare.

Quando finiamo di mangiare inizio a sistemare tutto mentre lui che ha ricevuto una chiamata a quanto pare importante visto che si è andato a chiudere nel suo ufficio.

Poso l'ultimo piatto nello scaffale per poi andare da Cristian, ma arrivata alla porta del suo ufficio subito mi fermo quando sento qualcosa.

"L'avete rintracciato?....non mi interessa dovete ucciderlo" dice dando un pugno sopra la scrivania che mi fa sussultare per poi tornare in cucina, mi tremano le mani, uccidere? E chi?

Dopo un po' ritorna serio guardandomi dice

"Andiamo?" butto giù un gruppetto di saliva che si è formato in gola e annuisco andando a prendere il giubbotto, ma mentre lo faccio mi prende le mani e mi guarda negli occhi dicendo

"Ti tremano le mani"

"Sarà...il freddo" dico levandole, sono abbastanza agitata, so che non mi farebbe mai del male almeno no fisicamente, ma quello che ho sentito non mi fa stare tranquilla.

"No non è il freddo perché qui ci sono i riscaldamenti al massimo tanto che possiamo sembrare in estate quindi adesso mi dici che succede" dice sempre serio, ma si vede che si sta arrabbiando dalla vena sul collo che gli è appena spuntata.

"Cristian ho sentito la tua conversazione per sbaglio, stavo venendo da te e ho sentito...Cristian uccidere? Veramente?" Dico sconvolta.

"Manila non ti devi intromettere nei mie affari" dice

"Uccidere sarebbe un affare?" Dico

"Per me si, io sono questo" dice facendomi scuotere la testa.

"No, tu non sei questo" dico per poi prendere la giacca e andarmene giù senza aspettarlo.

Quando arriviamo esco dalla macchina seguita da lui fino a quando davanti ci affacciano dei giornalisti, no anche questi no.

Cristian fa subito segno alle nostre guadie del corpo che vengono subito in nostro soccorso in modo da farci passare spostando così i giornalisti che fanno domande del tipo:

"Da quanto state insieme?"

"La vostra storia è seria?"

"È veramente una storia o solo un modo come dicono i giornali di tirare l'attenzione su di voi?"

CristianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora