Mi fai impazzire

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È già cinque minuti che aspetto, ma nessuna traccia di Cristian, dove si sarà cacciato? Giuro che se non viene subito lo vado a cercare.

In un tratto come se il signore avesse ascoltato le mie preghiere lo vedo affacciare tutto sporco di sangue e con il labbro rotto.

Esco subito dalla macchina per poi correre verso la sua direzione.

"Che è successo?" dico prendendogli le mani pieni di sangue e con le nocche rotte.

"Manila..." Dice, alzo lo sguardo in modo da guardare negli occhi mentre lui stacca una mano dalla mia per poi metterla dietro la mia testa e dire

"Mi fai impazzire" mi spinge verso di lui fino a baciarmi e ovviamente io ricambio approfondendo.

Ha picchiato un uomo che mi stava violentando e si è sporcato le mani di sangue, ha fatto tutto questo per me?

Quando ci stacchiamo senza fiato sorrido mordendomi il labbro per poi entrare in macchina insieme.

Mando un messaggio alle mie amiche avvisandole che ho avuto un imprevisto e che domani gli spiegherò tutto, non posso lasciarlo solo.

Arriviamo a casa sua e subito gli levo il cappotto blu posandolo sopra il divano insieme alla mia borsa e dire

"Hai un chit di pronto soccorso?"

"Non c'è bisogno" dice facendo un passo verso di me.

"Si che c'è bisogno" dico facendo un passo indietro e continuiamo così fino a quando tocco il divano, non ho più via di scampo.

"Manila...tu mi piaci, cazzo se mi piaci e sapere che quello ti stava toccando...mi fa impazzire" dice avvicinandosi al mio corpo.

"Hai fatto tutto questo per me?" dico con voce tremante, annuisce e si sporge verso di me lasciandomi un bacio sul collo facendondomi buttare la testa dietro incominciandomi a fare ansimare, cavolo sono già bagnata.

"Solo per te" dice continuando a lasciarmi diversi baci umidi sul collo facendomi così chiudere gli occhi almeno fino a quando mi prende in braccio facendomeli aprire dalla paura visto che non me lo aspettava, incastra le mie gambe intorno ai suoi fianchi e facendomi uscire un grido dalla mia bocca.

Mi porta in camera da letto sensa staccare la sua bocca dal mio collo per poi appoggairmici delicatamente e mettersi sopra di me.

Scende sempre di più fino ad arrivare al mio seno, leva la maglietta facendomi rimanere in reggiseno di nero di pizzo per poi farmi alzare un po' la schiena in modo da levarmi il reggiseno mettendo in risalto il mio seno sodo.

Resta a guardarlo un po' per poi buttarsi sopra delicatamente iniziando a baciarlo e a stuzzicarlo con i denti mentre io gli sbottono la cammicia mettendo in mostra i suoi pettorali che contengono alcuni tatuaggi.

Scende sempre più giù fino ad arrivare al bottone dei miei pantaloni, alza lo sguardo guardandomi chiedendomi l'accesso, annuisco così mi lascia un bacio sulla pancia facendomi venire i brividi per poi iniziare a sbottonarmi i pantaloni facendomi rimanere in intimo che leva definitamente facendomi rimanere esposta davanti a lui.

Si abbassa e inizia a baciarmi l'interno coscia fino ad arrivare alla mia intimità già bagnata che lo fa sorridere, inizia a baciarlo per poi sostituire la bocca con le dita.

Fa entrare un dito dentro di me facendomi alzare la schiena per il fastidio che dopo un po' si trasforma in piacere e quando mi sente a mio agio fa entrare un altro dito e un altro ancora fino a farmi ansimare e smettere di abbassargli i pantaloni che avevo sbottonato facendolo rimanere in boxer.

In un tratto sento le gambe tremare segno che sto per venire così lui si allunga e prende un presevativo dal portafoglio che cade a terra e che si infila quando abbassa i boxer facendo mettere il mostra il suo cazzo dritto, lungo e duro.

Mette le sue mani accanto ai miei fianchi per poi stringere tirandomi a sé facendomi entrare il suo cazzo tutto dentro di me facendo uscire un grido dalla mia bocca.

Fa male cavolo, tanto, non sono vergine, ma il dolore è supergiu lo stesso anche perché non lo faccio da un po'.

Quando il dolore si trasforma in piacere inizia a muoversi dentro di me facendomi ansimare e la stessa cosa fa lui per poi metterci seduti  senza uscire l'uno dentro l'altro iniziando a baciarci.

Non so cosa siamo, ma voglio che qualsiasi cosa ci sia tra noi dura.

In un tratto sento che sto per arrivare al limite infatti vengo subito dentro di lui che non si ferma, ma che continua a dare altre spinte fino a venire anche lui gridando il mio nome.

"Hai fame?" dice accarezzandomi la schiena mentre siamo coccolati a letto con le coperte che coprono i nostri corpi nudi.

Annuisco facendolo sorridere così mi dà un bacio sulla testa per poi alzarsi mettendo il mostra il suo fondoschiena da dio dove si possono vedere diversi tatuaggi.

Si mette i boxer e un pantalone di tuta rimanendo a petto nudo per poi passarmi la sua cammicia che metto sopra per coprirmi senza indossare altro sotto.

Mentre mangiamo sentiamo dei tacchi sulle scale così ci alziamo tutte e due per vedere di chi si tratta e davanti a noi affaccia Rachele a cui cade la bottiglia di vino rosso a terra quando ci vede.

"CHE CI FA LEI QUI?" dice urlando vendendo verso di noi.

"Non penso di doverti dare spiegazioni" dice tranquillo Cristian.

"Come hai potuto farmi questo? Anzi farci questo?" dice quasi gridando.

"Come te lo devo dire che noi non siamo più niente? Vai avanti con la tua vita, io l'ho fatto" dice tirandomi sopra le sue gambe mentre lui si siede sulla sedia.

"E così sei andato avanti?" dice indicandomi facendo annuire Cristian.

"Quindi lei sa cosa fai tu" dice facendo subito irrigidire Cristian sotto di me, che sta succedendo?

"Lo prendo come un no" dice sorridendo.

"TI DEVI STARE ZITTA" Dice urlando Cristian alzandosi di botto facendomi cadere a terra.

"Prima o poi lo scoprirà e quando succederà tu tornerai da me" dice sorridendo per poi andarsene lasciandoci la soli.

Solo io non ci sto capendo niente?

"Cristian che succede?" dico

"Niente" dice bevendo in un sorso solo il suo calice di vino.

"Cristian" dico seria.

"HO DETTO NIENTE" dice urlando tirando il calice a terra che si rompe in mille pezzettini facendomi sussultare.

Questo non è Cristian almeno no quello che ho conosciuto dieci minuti fa, scuoto la testa e prendo il mio cappotto e le mie cose per poi andarmene lasciandolo lì a guardare un punto fisso.


CristianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora