Non ho tempo da perdere ragazzina

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Quando arrivo a casa saluto le mie amiche per poi entrare dentro chiudendo la porta dietro di me, poso il sacchetto sul divano dirigermi in cucina dove prendo un po' di succo e una coscetta di pollo già fatta pronta per essere riscaldata.
Mentre mangio penso a tutto quello che è successo oggi, specialmente a lui, sono già stata con dei ragazzi...bhe in realtà una botta e via no relazioni, ma con lui è tutto diverso, con lui mi sento impotente.
Scuoto la testa cercando di spezzare via questo pensiero dalla mia testa per poi alzarmi andando sopra, in bagno, dove mi spoglio ed entro nella doccia con l'acqua congelata.
Io non ho acqua calda, non l'ho mai avuta perché non me lo posso permettere e se non voglio rimanere sporca devo fare per forza così, vi chiedete come faccio a sopportarlo, beh i primi giorni sono stati l'inferno, ma adesso non ci faccio più caso.
Dopo un po' esco tremando e con il labbro viola per poi prendere l'asciugamano con cui tampono pian piano il mio corpo.
Quando sono completamente asciutta mi metto il pigiama che fortunatamente mi riscalda subito.
Mi metto al letto spegnendo la luce per poi chiudere gli occhi cadendo in un sonno profondo.
Il giorno dopo mi sveglio grazie alla sveglia del mio cellulare così mi alzo e vado verso l'armadio dove esco la mia divisa che metto in un minuto, si tratta di una gonna nera con i quadretti rossi abbastanza corta con dentro una camicia bianca, un gilè rosso e una giacca di sopra nera per poi uscire di casa.
Quando arrivo a scuola saluto le mie amiche per poi entrare facendo il dito medio a tutti i ragazzi che mi guardano il culo prima di entrare in classe dove trovo già la professoressa.
Mentre stiamo facendo lezione che non sto ascoltando il mio cellulare vibra avvisandomi di una nuova email che leggo subito.

Buongiorno signora Smith...sono la segretaria del signore Cristian Cameron l'azienda più famosa al mondo...abbiamo preso in considerazione il suo colloquio, la invitiamo a presentarsi oggi alle 16:00. L'aspettiamo...Buona giornata.

Azienda di Cristian Cameron.

Per l'emozione mi metto quasi a urlare così mando l'email  alle mie amiche facendo iniziare così una lunga conversazione.

Le ragazze= "congratulazioni siamo felice per te" sorrido.

Io="anche io sono felice, ma ancora devo prendermelo quel lavoro"

Melissa="c'è la farai" sorrido ed annuisco per poi alzare lo sguardo in modo da guardarli facendoci l'occhiolino e continuare a parlare  del più e del meno.

Quando esco da scuola inizio a correre visto che se non mi sbrigo perdo il treno, corro corro e corro come non mai tanto da quasi sentire l'aria mancarmi nei polmoni così decido di fermarmi cinque secondi per poi sentire un rumore di una macchina tanto da farmi girare e vedere la macchina che sta per uccidermi.

Non voglio morire, sono ancora troppo giovane per morire nonostante non ho nulla per cui lottare, una famiglia, una casa...nulla, solo le mie amiche.

Subito chiudo gli occhi per la paura, ma quando non sento nulla li riapro trovandomi davanti il ragazzo di ieri.

"Non ci posso credere" dico guardandomi attorno rendendomi conto che siamo fermi in mezzo alla strada.

"Ma sei pazza? Potevo ucciderti" dice scendendo dalla macchina sbattendo la portiera.

"Io sono pazza? Tu stavi per uccidermi" dico in mia difesa.

"Per colpa tua che ti sei messa davanti" dice alzando la voce.

"Per colpa mia?" Dico alzando anche io la voce.

"Si per colpa tua" dice guardandomi negli occhi facendomi venire tante scariche elettriche che mi fanno spostare lo sguardo.

"Adesso ti sposti  che non ho tempo da perdere ragazzina" dice con una freddezza che mi fa agghiacciare il sangue, ma che non mi fa intimorire.

"Ragazzina sto parlando con te, ti sposti o no?" Dice riportandomi alla realtà, ragazzina a chi?

Sorrido e faccio un passo davanti a lui per poi toccare il suo petto con le mie mani fino a fargli spalancare gli occhi e prendermi i polsi stringendoli facendomi un po' male che non do a vedere.

"Vai al diavolo" dico levando la sua presa sul mio polso per poi andarmene lasciandolo lì.

Quando arrivo davanti all'azienda prendo un respiro profondo mentre mi passo una mano sui capelli per sistemarli per poi entrare guardandomi attorno per la bellezza di questo posto enorme.

"Posso aiutarla?" dice una singora dietro il bancone sorridendomi facendo affacciare un sorriso sul mio volto.

"sono qui per il colloquio, mi avete chiamato e..." Dico, ma vengo interrotta da lei che dice

"Ah si...vieni che ti accompagno, scusami se parlo troppo, ma il nostro capo è aggitato, si è imbattuto in un pirata della strada ed è nervoso e se lui lo è qui dentro lo siamo tutti" annusico sorridendo almeno fino a quando affaccia davanti a me una singora che mi guarda dal basso verso l'alto per poi rotare gli occhi e spostare lo sguardo alla ragazza accanto a me.

"Federica i miei documenti tra 5 minuti nel mio ufficio" per poi soppassarmi e andarsene.

"chi sarebbe quella?" Dico ridendo.

"lei è la signora Rachele, l'ex del nostro capo" dice facendo una smorfia per poi continuare a camminare, saliamo le scale e voltiamo a destra per poi fermarci davanti a una porta.

"Buona fortuna" dice sorridendo.

"Grazie" dico facendo la stessa cosa mentre lei bussa e quando sentiamo avanti entriamo.

"Signor Cristin c'è la signorina Manila per il colloquio" dice Federica mentre io cerco di guardare quello che forse diventerà il mio capo e che per ora è girato di spalle.

"Grazie Federica adesso fuori" dice in un modo che mi fa stringere il manico della mia borsa mentre Federica che non se lo fa ripetere due volte esce lasciandomi lì da sola.

"Accomodati" dice sempre girato così faccio come dice sedendomi difronte alla sua scrivania mentre torturo le mie mani almeno fino a quando sento un respiro profonfo per poi girarsi facendomi spalancare gli occhi.

"Ancora tu?" diciamo tutti e due contemporaneamente, vi prego, ditemi che è un incubo, perché se è così svegliatemi.

CristianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora