Il silenzio era totale, rotto solo dalla porta scorrevole che si apriva e chiudeva in continuazione per permettere il passaggio di medici ed infermieri; persino Niall, che nei momenti di tensione tendeva ad agitarsi e a straparlare, se ne stava zitto in un angolo.Harry non faceva che camminare da un lato all’altro della stanza, guardando implorante chiunque uscisse dalla porta della sala operatoria in cui avevano portato Louis, in attesa di notizie che nessuno dava loro.
-La sua famiglia sta arrivando?- chiese Zayn.
-Il patrigno e sua sorella sono già in viaggio, la madre è meglio che non venga, ha già avuto un brutto colpo ricevendo la notizia e non è il caso che si strapazzi nelle sue condizioni- rispose Liam.
Uno dei ragazzi che avevano soccorso Louis con l’ambulanza si avvicinò a loro.
-State tranquilli, quando lo abbiamo portato qui era perfettamente cosciente e parlava- si fermò a guardarli- siete tutti maschi in questa stanza?
Zayn allargò le braccia, quasi scocciato dalla banalità della domanda.
-No, perché continuava a chiedere di una ragazza, Elise, non faceva che ripetere questo nome.
-Cazzo, Elise!- esclamò Harry- perché non è qui?
-Questo dovresti dircelo tu, non siete amici?- disse Liam
-Ho rotto il telefono e perso il numero- ammise Harry, colpevole.
Liam afferrò la giacca.
-Sappiamo dove abita, che aspettate? Andiamola a prendere!
Tutti lo guardarono stupiti, non si sarebbero mai aspettati un’uscita del genere proprio da lui.
-Mi sento in colpa, va bene?- confessò Liam- tutto questo è successo per causa mia, sono stato io a suggerire a Louis di scegliere Eleanor, quando sapevo benissimo che amava Elise.
-Ti scuserai più tardi- disse Harry- vengo con te, non hai la patente, ricordi? E poi se vai da solo a quella ragazza verrà un colpo vedendoti.
-Noi vi aspettiamo qui- fece Zayn, se ci sono novità vi avvertiamo.-In bocca al lupo- aggiunse Niall, sperando con tutto il cuore che una situazione del genere avrebbe fatto cadere tutte le riserve di Elise, perché lui il quella mattina aveva visto solo una ragazza perdutamente innamorata e dannatamente orgogliosa.
Harry e Liam scesero al piano inferiore; delle guardie agli ingressi impedivano l’accesso dei curiosi e solo i pazienti potevano recarsi di sopra; nel passare davanti all’accettazione a Harry parve di vedere un viso conosciuto: quel ragazzo alto e magro che stava discutendo animatamente con una delle infermiere sembrava essere uno dei fratelli di Elise.
-Come sarebbe a dire che non posso andare al primo piano? Mia sorella è ricoverata, non sappiamo niente e siamo preoccupati- disse Jean alterato.
-Mi dispiace, ma non può salire nessuno, solo medici e infermieri. Abbiamo un paziente importante che non può essere disturbato.
-Anche mia sorella è importante, ha un bambino piccolo, non crede che starebbe meglio se sapesse come sta la madre?
-Chiamo un attimo il medico che la segue e le faccio sapere, intanto si metta seduto.
Jean si buttò su una sedia della sala d’aspetto di malavoglia e subito venne avvicinato da Harry.
-Cosa ci fai qui?
-Quell’incosciente di Elise ha preso l’auto per venire qui da Louis, non so cosa sia successo di preciso, ci hanno chiamato dicendo che l’hanno trovata svenuta nel parcheggio dell’ospedale con un braccio lussato. Forse hanno cercato di rapinarla, di rubarle la macchina, non lo so. Per colpa del vostro amico non mi fanno salire da lei.
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A Letter to Elise (Ita)
Fanfiction-Da bambina immaginavo il futuro come un immenso foglio bianco su cui disegnare la vita. Poi, a diciassette anni, mi sono ritrovata in mano un test di gravidanza positivo e quel foglio si è improvvisamente trasformato in un modulo prestampato cui ri...