Guardai l'amore. Lo guardai in faccia.Mi disse di fare i bagagli e di andare via.
Lo spazio nel mio cuore era troppo stretto,
cominciava a soffocare.
Zoe
Il pomeriggio era passato talmente tanto in fretta da non accorgermene. Incredibile come i libri, possano far perdere, così facilmente, la cognizione del tempo.
Mi addormentai seppur pensierosa e la mattina mi giunse alle orecchie con il canticchio degli uccelli mattutini.
Scesi le scale pensando di trovare a preparare la colazione i miei genitori ma con mio profondo dispiacere non erano lì.
Li andai a cercare nella loro camera da letto e li trovai a dormire, probabilmente esausti dalla precedente giornata di lavoro.
Sospirai e chiusi la porta.
Scesi nuovamente e mangia sola. Ormai ero abituata, non faceva tanto male.
Cercai di convincermene ma contro ogni mi volontà mi si appannò la vista.
Non dovevo piangere, io ero forte. Riuscii a trattenere le lacrime e finii di fare colazione.
Mi andai a fare una doccia e presi le prime cose che mi capitavano nell'armadio.
Passai la mattinata a studiare e riflettei anche sul far da tutor a Caym.Non volevo avere niente a che fare con lui, come già mi ero ripromessa, ma non potevo negare l'aiuto a qualcuno che ne aveva bisogno.
Probabilmente avrebbe rifiutato e mi avrebbe riso in faccia se solo glielo avessi proposto; quindi, dovevo aiutarlo facendo in modo che non se ne accorgesse.
Ma come?
Ancora non lo sapevo ma ci avrei pensato.
Preparai il pranzo e i miei genitori mangiarono con me, alleviando un po' del mio dolore.«Mamma, stasera vado ad una festa.» le riferii. «Che bello tesoro, diverti ma non troppo mi raccomando.» e capendo a cosa alludesse sbiancai.
Non avevo mai avuto un ragazzo, ogni qual volta che qualcuno mi si avvicinava, io lo allontanavo.
Non sapevo il perché ma credo si trattasse di un meccanismo di difesa.
Ero consapevole del fatto che se qualcuno non fosse entrato troppo nella mia vita, quando sarebbe arrivato il momento di salutarci, non avrebbe poi fatto tanto male.
Mi accorsi in quel momento in quel momento di quanto fossi egoista. Ero una persona orribile.
Lo squillo del mio telefono mi riportò alla realtà e il messaggio di Vicky mi incitò a prepararmi per andare da lei.
In poco fui già fuori casa e cominciai a camminare per vie nascoste, alla ricerca del suo indirizzo.
Quando lo trovai per poco non mi cadde la mascella. Era la villa più bella e lussuosa che avessi mai visto in vita mia.
Suonai il citofono e l'enorme cancello si aprì, concedendomi una vista migliore sull'enorme giardino.
Una stradina conduceva direttamente all'entrata della villa, il resto era tutto verde e curato, più giù c'era una grandissima fontana dove scorreva l'acqua.
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Lo sbiadito
RomanceTra demoni di ogni tempo. Caym e Zoe due ragazzi uniti da un passato e legati dal futuro. La storia di una leggenda lasciata a metà. Un mondo in bianco e nero dove solo chi possiede un nastro rosso può aspirare ad avere un po' di speranza. Dovranno...