Ballo in maschera

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Tutti hanno una maschera,

anche il sole, che l'ha così luminosa

da non permetterci di vederlo.

Zoe

<Sono così emozionata per oggi!> Vicky si buttò sul suo letto.

Mi aveva invitata a casa sua per prepararci per il ballo in maschera.

Trevor ci sarebbe venuto a prendere più tardi con la sua auto.

<Anche io vado pazza per il carnevale.> concordai con lei.
<Mi ha scritto Kyla. Dice che ci raggiungerà lì.> le comunicai.

<Non la trovi un po' strana?> mi chiese Vicky. <Chi? Kyla?> annuì.

Effettivamente non potevo darle torto. Quando le riportai il cellulare mi ringraziò ma sembrò nervosa.

Non le chiesi se avesse avuto a che fare con quello che mi era successo. Non volevo sapere la risposta.

Ma poi lei cominciò a chiedermi se stessi bene poiché mi vedeva strana.
Allora la rassicurai con parole gentili.

<Forse è solo timida.> presi le sue difese. <Sarà.> Vicky si catapultò giù dal letto e aprì il grosso armadio che aveva in camera.

Spalancai la bocca.
Era pieno di vestiti, uno più colorato dell'altro.

<Vediamo un po'.> cominciò a tirare fuori abiti di diverso tipo.
<Questo no. Questo è orribile. E questo? Ma dove avevo la testa quando l'ho comprato.> risi di fronte a quella scena.

Stava ispezionando i vestiti uno ad uno con un'espressione buffa in viso. <Trovato!> tirò fuori un abito rosa.

<Indosserò questo.> si disse compiaciuta.
<È molto bello.> commentai.

<Bene, ora è il tuo turno.> non ero proprio serena. Tutti i suoi vestiti mettevano molto in risalto le forme, erano molto attillati e corti.

<Sei proprio sicura?> chiesi incerta.

Non perse neanche tempo a rispondermi e infilò nuovamente la testa nell'armadio. Sospirai.
<Questo ti starebbe d'incanto.> tirò fuori un vestito bianco molto, ma molto corto.
Non potevo indossarlo.

<Non dire niente> mi anticipò guardandomi con occhi pieni d'affetto <so che non è il tuo genere. Cerchiamo qualcos'altro.> gliene fui grata.

<Posso vedere anche io?> chiesi e lei annuì.

Mi avvicinai all'armadio e iniziai a valutare tutti i vestiti. Improvvisamente l'occhio mi cadde su un abito in particolare. Lo afferrai.

<E questo?> tirai fuori un vestito celeste.
Non era per niente scollato e leggermente lungo. Vicky osservò il vestito e poi schioccò le dita.
<Il colore è perfetto. Permettimi di dargli un'aggiustatina. So cucire.> la guardai timorosa.
<Davvero, non serve.> tentai di dissuaderla da quell'idea.

<Ehi, ascoltami. Lo renderò l'abito perfetto per te. Niente di esagerato, promesso.> mi mise una mano sulla spalla.

Lo sbiaditoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora