La cena

2.5K 172 32
                                    



Quando tutto sembra andare male,

ricordati che gli aerei decollano controvento

e non con il vento favore.

Henry Ford

Zoe

Sentivo in cucina rumori di pentole e piatti.

Quando avevo detto ai miei genitori che Caym sarebbe venuto non hanno esitato un secondo di più per preparare tutto.

Io mi trovavo in camera mia e non avevo idea di cosa indossare.

Sentii bussare.

«Si può?» chiese Alissa.
«Certo, entra.» risposi.

Teneva le mani dietro la schiena e mi guardava con un leggero sorriso dipinto sul volto.

«Ancora non ti sei preparata?» mi domandò.
«Non so cosa mettere.» ammisi.

Lei si avvicinò a me e tirò fuori da dietro la schiena un vestito nero.

«Era di tua madre. Tuo padre stava per buttarlo ma io l'ho recuperato di nascosto. Sapevo quanto ci tenesse.» pronunciò malinconica.

«Alissa io non-» provai a rifiutare ma lei me lo mise in mano.

«Indossalo. Tua madre sarebbe stata molto fiera di te. Te lo meriti.» mi mise dietro l'occhio una ciocca di capelli.

Forse erano proprio le anime del cielo a far piovere quando qualcuno piangeva.

Forse lo facevano per far sentire meno soli chi stesse male.

«Davvero?» dissi esitante con un'emozione incontrollata nella voce.

Lei annuì sorridente con una lacrima che riuscivo a scorgerle all'angolo dell'occhio.

Puoi piangere, avrei voluto dirle, solo se sei forte puoi farlo e tu lo sei.

«Tu e papà...» lasciai in sospeso la frase.

Lei sospirò e abbassò lo sguardo.

«Tu e tua madre siete molto simili. Lui ci prova ad andare avanti ma ora capisco perché non ci riesca.

Dimenticare quella luce che avete negli occhi è impossibile. E anche io che tua madre non l'ho mai conosciuta, la sua luce me la sogno di notte.» mi svelò.

Mi si spezzò il cuore al posto suo.

Lo prendo io il tuo dolore, lascialo a me.
Lascialo a chi lo conosce bene.

Lo sbiaditoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora