Nuovi avvisi

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Tu assomigli a qualcuno

che non somiglia

a nessun altro.

Zoe

Ero egoista. Io e il mio finto buonismo.

Anche le mie buone attenzioni non erano altro che il frutto del mio egoismo.

Ero costantemente circondata da persone, eppure...
eppure io avevo ancora il coraggio di sentirmi sola, abbandonata, lasciata a me stessa.

Era sbagliato, tutto dannatamente sbagliato.

Insomma avrei dovuto stare bene e allora perché sentivo come un vuoto nel petto?

Perché mentre le persone parlavano mi capitava di non sentire la loro voce?

Mi perdevo nei pensieri come se seguissi un flusso d'aria.

E non si fermavano.

Quei pensieri mi parlavano anche di notte e non mi permettevano di dormire, mi tenevano in trappola.

Non avevo un motivo del perché stessi male, probabilmente in me c'era qualcosa di rotto.

Sì, doveva essere così.

Questo avrebbe anche spiegato perché io fossi così inutile e incapace rispetto agli altri.

Delle volte pensavo che non fosse giusto come mi sentivo poiché c'erano persone che soffrivano perché avevano il diritto di soffrire.

Sarà per questo che non ero altro che un'egoista.

E quando mi sentii morire una volta uscita dalla mia casa completamente vuota, ebbi la conferma alla mia teoria.

<Ragazzi ascoltate> richiamò la nostra attenzione la professoressa di biologia <per la prossima settimana è prevista una gita nel bosco vicino alla città.

Lì potremmo studiare meglio la natura che ci circonda e una volta tornati programmerò un test relativo alle spiegazioni che vi verranno fatte.> in classe si innalzò un clamore generale.

Sapevo che l'idea della gita avesse fatto entusiasmare tutti ma quella della verifica al nostro ritorno un po' meno.

Io invece ero felice.

La natura mi era sempre piaciuta per gli odori, per le creature che la popolavano, per i fiori, per i colori.

La lezione finì e a quel punto mi avvicinai, senza tenere a freno l'entusiasmo, a Vicky e Trevor.

<Avete sentito?> iniziai a saltellare sul posto.
<Perché così emozionata? Fremi all'idea di sporcarti con il fango?> rise Trevor.
<Non me lo ricordare, ti prego.> roteò gli occhi Vicky.

Probabilmente loro non erano proprio al settimo cielo di fare questa gita.

<Perché non vi piace?> domandai mentre uscimmo dalla classe.

Non riuscivo a capacitarmi di come le persone potessero stare lontane da tutto ciò che era leggero.

Perché è questo che è la natura.

Un mix di emozioni e sensazioni uniche.

Qualcosa che ti fa sorridere involontariamente.

Lo sbiaditoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora