A carnevale ogni scherzo...

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<Perché forse se l'afferro,

se la tengo stretta a me,

se la catturo, forse,

forse non se ne va.>

ma la luce gli sfuggì di mano,

e allora il buio.

Zoe

Si stava avvicinando carnevale. Lo si poteva dedurre dalle decorazioni che stavano venendo allestite a scuola.

Da quello che avevo capito ci sarebbe stato anche un ballo in maschera.

C'erano colori ovunque e quell'atmosfera così leggera mi fece sorridere il cuore.
<Che bello, tra poco ci sarà il ballo!> esclamò Vicky. <Mi raccomando non vestirti da Arlecchino. Fai ridere già così.> intervenne Trevor.

Incominciai a ridere.

<Zoe, anche tu no eh! Da che parte stai?> si imbronciò la mia amica. Mi slanciai per abbracciarla.

<Ti voglio bene Vicky.> le dissi sincera.
Sorrise intenerita.

<E a me non abbracci?> disse Trevor. <Ma piantala.> gli rispose Vicky.

Li guardai mentre ridevano e si divertivano.
Erano davvero molto carini insieme.
Caym non l'avevo visto per tutto il giorno.

Avevo come la sensazione che mi stesse evitando. <Zoe.> mi chiamò una voce. Mi girai.

<Ciao Kyla. È da un po' che non ti vedevo.> era molto strano.

Non si era fatta né sentire né vedere.
Eppure, mi era sembrata così bisognosa di aiuto inizialmente.

<Già. Ho avuto da fare.> balbettò. <Ciao Kyla.> la salutò Vicky. <Ciao a tutti.> rispose guadagnandosi un cenno di saluto da Trevor.

<Vieni con noi a lezione?> le propose la mia amica e lei le fece un segno affermativo.

Stavamo per andare in classe ma Kyla parlò.

<Oh no! Ho scordato il telefono sulla panchina fuori in cortile. Ma farò tardi se torno indietro.> disse spazientita.

Non avemmo neanche il tempo di rispondere che lei proseguì.

<Zoe potresti andare a prendermelo, per favore?> mi chiese un favore.

Dovevo ammettere che era piuttosto strano ma scacciai questi pensieri dalla testa.
<Certo.> le dissi e mi ringraziò dicendomi riportarglielo alla fine delle lezioni.

Uscii velocemente dall'ingresso e mi diressi verso il cortile.

Ispezionai ogni singola panchina del giardino ma del suo telefono non c'era alcuna traccia.
Alzai lo sguardo e vidi su una panchina poco distante da me una figura. Mi avvicinai.
<Mi scusi per caso-> le parole mi morirono in bocca.
<Cercavi questo per caso?> fece penzolare tra le sue dita un cellulare.

Lo sbiaditoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora