Sai cos'e la privacy?

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Capitolo 7

<che cosa vuoi Tarble>
Il ragazzo mi guardò dalla testa ai piedi, era più basso di Vegeta, i suoi capelli erano più chiari rispetto a quelli degli altri Sayan, ed era molto, troppo minuto, dedussi che Re Vegeta non lo abbia mai fatto allenare, perché infondo sapeva che Vegeta sarebbe tornato.
<non rivolgerti così a me, sono comunque il tuo principe>
<un principe che non accetta l'esistenza del proprio fratello>
<io sono nato per prendere il suo posto, non accetto che ora torni così dal nulla e pretenda quello che mi spetta da quando sono nato, farò qualsiasi cosa per sbarazzarmi di lui, qualsiasi. Cosa.>
<senti ragazzino viziato > dissi per poi abbassarmi alla sua statura <tu, non sai niente di Vegeta, non sai cos'ha passato. Mentre tu eri qui con tuo padre a fare affari, lui scopava qualsiasi essere per più di 12 ore al giorno senza mai uscire dalla sua stanza. Vedi di abbassare la cresta. Ora vattene, ha bisogno di cure>
<la pagherai Kakarot, figlio di Bardack, fosse l'ultima cosa che faccio su questo sudicio pianeta>
Disse per poi sbattermi la porta in faccia.
Non avevo paura di lui, ma di suo padre, ma qualsiasi cosa sarebbe successo, io avrei difeso Vegeta ad ogni costo, erano quelle le mie intenzioni.
Mi sedetti di fianco al ragazzo, il suo letto era soffice, e aspettai che si risvegliasse.

Pov's Vegeta
Mi risvegliai, ero in un letto, un letto fin troppo comodo per essere quello su cui ero stato per 14 anni.
La prima cosa che vidi furono un paio di tende a coprire la vista, un letto a baldacchino? Wow.
Appena girai la testa, notai Kakarot seduto di fianco a me, era immobile e zitto, senza fare nulla.
<Kakarot>
Dissi con voce estremamente debole.
Il sayan si girò verso di me.
<ti sei svegliato finalmente >
<che cosa è successo? Dio che dolore alla testa>
Dissi per poi massaggiarla nervosamente.
<sei svenuto mentre dicevi qualcosa, penso sia stato per lo stress di tutte le persone e per la situazione >
Iniziai a ricordare quello che era successo, era vero, ero svenuto ma non per le persone, no io sapevo benissimo il motivo, Bella.
<abbiamo lasciato una mia amica in quel sudicio posto di merda sperduto dagli dei.>
Kakarot alzò il sopracciglio.
<intendi la ragazza che mi ha portato nella tua stanza? >
<si lei. il suo nome è Bella, non possiamo lasciarla lì >

<Vegeta, ora come ora l'importante è che tu stia bene, non possiamo tornare in quel posto per recuperarla>
<ti prego, io devo salvarla>
Senza dire nient'altro mi abbracciò, di nuovo.
Non ero abituato a tutto quel contatto fisico, e Dio mio se era strano.
Iniziai a sentire il suo odore, stava sudando, anzi, era sudato, e continuava a sudare.
<Kakarot, stai sudando, forse dovresti farti una doccia >
Il ragazzo si staccò da me e si grattò nervosamente la testa
<hehe hai ragione >
Disse sorridendo, aveva un bel sorriso, un sorriso da scemo ma fottutamente sincero, non un sorriso da :
adesso ti scopo come una bestia in calore fino a quando non chiedi pietà
Oh no
Quello era un sorriso da adesso cosa faccio che imbarazzo hahaha
Ed era piacevole, molto piacevole.

<Vegeta uhm>
Tornai nel mondo reale e notai che il viso di Kakarot era tutto rosso.
<posso farmi la doccia ? Nel senso, in camera tua hai collegato il tuo bagno... ecco io...>
Lo guardai e mi misi a ridere.
<Oh Kakarot, non mi metti in imbarazzo con queste richieste, ho subito ben di peggio>
Dissi sorridendo
<giusto, giusto... a-allora io vado >
Era completamente diventato rosso, ma perché era così imbarazzato ? Non capivo.

Mentre Kakarot si lavava, ne approfittai per alzarmi dal letto e guardare la mia camera, e wow, era veramente enorme.
Un enorme letto matrimoniale a baldacchino, era veramente soffice e morbido, il letto del bordello era praticamente rotto e scomodo e non potevo farci un cazzo.
Avevo un sacco di libri, armi,non sapevo neanche come descrivere la mia stanza, se non spettacolare.
Volevo vedere il bagno ero veramente curioso, ma dentro c'era ancora Kakarot, ma poco importava.

Entrai tranquillamente nel bagno, e appena il ragazzo mi vide sbiancò.
<VEGETA MA CHE CAZZO>
Mi lanciò una saponetta addosso per poi guardarmi ci uno sguardo omicida.
<ma che cazzo fai sei scemo?>
Gli dissi.
<cosa minchia entri in bagno quando sai che ci sono io!>
<c'è qualcosa di male?>
Non capivo dove fosse il problema.
< esiste la p-r-i-v-a-c-y sai che cos'è ?>
<no. Non so cosa sia. Per anni la gente entrava in camera mia anche mentre scopavo, il mio culo ormai è conosciuto da mezzo universo e sempre metà universo se l'è scopato. Non so cosa sia la privacy e pensavo che non ti desse fastidio. D'altronde sei un uomo sposato e cosa te ne frega, eppure ogni volta che mi parli arrossisci come un emerito coglione e balbetti altrettanto.>
Rimasimo a guardarci senza dire niente, erano anni che mi tenevo tutto dentro, ma non volevo sfogarmi con Kakarot, non con lui.

<scusami..>
Dio mio che situazione del cazzo.
Uscì dalla stanza senza dire niente, e mi chiusi la porta alle spalle.
Mi accasciai sul mio letto
Un letto che non sentivo del tutto mio
No quel letto non mi apparteneva
Un letto così soffice e candido non poteva essere mio
Il mio letto era sudicio, rotto, puzzolente e sporco di sborra
Quello non era il mio letto
Quello non era il posto a cui appartenevo.

I'm not your toy || KakavegeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora