Bella

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                                                                                                       Capitolo 14

Pov's' Vegeta
Ero lì, davanti all'entrata del bordello.
Quella porta illuminata a led rossi e viola, con di fianco le vetrine con sopra raffigurate delle ragazze in topless intente a ballare sul palo. Quella porta che avevo potuto vedere soltanto una volta in vita mia, faceva uno strano effetto vederla per la seconda volta.
Potevo sentire la musica e i gemiti fin da fuori, si vedevano tanti uomini entrare e uscire, che cosa disgustosa.
Mi presi coraggio, presi un'enorme respiro, e oltrepassai la porta.

Non mi mancava per niente quel posto, il pavimento era sporco di sbornia e di oggetti di qualsiasi tipo, da un portafoglio a un vibratore, e solo in quel momento realizzai la puzza che si poteva sentire, e che per anni mi ero abituato a sentire.
La puzza era veramente troppo nauseabonda, presi il primo posto appartato e vomitai sul pavimento, sapete quell'odore di spazzatura unito a voi che non vi lavate per un mese? Ecco peggio.
Dopo essermi ripreso mi diressi verso le poltrone, c'erano clienti con sopra ballerine, chi guardava lo spettacolo, e chi dormiva.
Mi sedetti su una delle poltrone e osservai il posto, ed era veramente uno spettacolo triste, quella era stata la mia vita e vederla con gli occhi di una persona diversa da una puttana, era veramente triste come cosa.
Una cosa però avevo notato, c'erano meno clienti del solito, forse quel posto di merda stava finalmente andando in fallimento, e lo speravo con tutto il mio cuore.
I miei pensieri furono interrotti da una figura rosa munita di perizoma succinto e tacchi alti mi si pose davanti a me.
<Vegeta>
Alzai lo sguardo, Bella.
Lei era lì, davanti a me, non sapevo cosa dire o fare, mi era mancata quella zoccola da 4 soldi, Dio se mi era mancata.
Lei di tutta risposta al mio sguardo si abbassò e mi abbracciò, non me lo sarei mai aspettato da parte sua, ma era confortevole.
<sei tornato...>
Ricambiai l'abbraccio, e notai la sua voce, non era né roca ne sensuale, era calma e tranquilla, le ero mancato per davvero.
<Bella, andiamo nella mia stanza, ti devo parlare>
<No Vegeta>
La ragazza si staccò e mise le sue mani sulle mie spalle.
<che cosa?>
<mi dispiace così tanto>
<VEGETA>
Da dietro di lei spuntarono due guardie, assieme al capo.
<sei tornato finalmente, la tua stanza è ancora libera, torna subito a lavoro che senza di te i nostri profitti sono calati>
Bella si spostò e io rimasi pietrificato.
<io non sono qui per questo>
L'uomo si mise a ridere mentre si grattava nervosamente la fronte.
<Bella, fai il tuo lavoro>
La ragazza mi rivolse lo sguardo
<mi dispiace>
Disse per poi tirarmi una codata in faccia, e farmi svenire sul colpo.

Mi risvegliai, ero nella mia camera del bordello, con addosso solamente delle mutande nere in pelle, e cazzo, facevano un male cane.
Girai la testa e vidi Bella in piedi appoggiata alla parete.
<ma che cazzo fai>
<non volevo passare a tanto, ma cosa volevi dirmi ?>
No, non era possibile, non volevo ritornare a riavere quella vita, non di nuovo.
<sono tornato per salvarti. Sono qui per darti l'occasione di migliorare la tua vita>
La donna abbassò lo sguardo.
<Vegeta, sono qui da 30 anni, la mia è una razza che vive in media 50 anni>
Quella risposta mi spiazzò completamente.
<Bella... so che hai sprecato la tua vita, ma hai una possibilità di migliorarla se vieni con me, ti prego>
<e cosa ci guadagno là fuori Vegeta? Qui ho un posto al caldo dove stare, delle persone che apprezzano ciò che faccio, dei soldi, e nessuno mi critica. Io sono nata qui, è questo il mio destino, non posso cambiarlo. Ho sprecato più di metà della mia vita, ormai è troppo tardi per cambiarla>
No non era possibile
<non è mai troppo tardi Bella, hai una seconda possibilità, vieni con me sul mio pianeta>
<non ci guadagno nulla e non ci guadagni anche tu, dove andremo a vivere?>
<Bella io sono un principe, vivrai con me nel mio palazzo >
<e se la tua razza e la mia si odiano cosa faccio? Scappo per poi farmi dare la caccia!?>
Rimasi in silenzio senza dire una parola.
Effettivamente non sapevo se la razza di Bella era in conflitto coi sayan, e non potevo portarla come se niente fosse.
<mi dispiace Vegeta>
Ed uscì dalla mia stanza.

Quel posto l'aveva rovinata, mi aveva rovinato.
Volevo ritornare al palazzo, ma solo gli dei sapevano se sarebbero tornati una seconda volta a riprendermi, per colpa della mia testardaggine e del mio sentimento per Bella ero tornato in quel posto del cazzo puzzolente come lo schifo.
Volevo un mondo di bene a Bella, lei era la madre che non avevo mai avuto, e quello stupido sentimento mi aveva riportato a fare la puttana.
Mi mancava mio padre, mi mancava il mio pianeta... mi mancava Kakarot.

Pov's Kakarot
Atterrammo di nuovo su quel sudicio pianeta, e ci dirigemmo al bordello.
<ho portato i mantelli>
<fermo Napa>
Glieli tolse dalle mani e li gettai a terra.
<se rientriamo con questi ci riconosceranno, stavolta dobbiamo entrare senza travestimenti, per quello che siamo >
I due non dissero niente, ma annuirono.
Scesimo dalla navicella e la nascondemmo, e ci dirigemmo all'entrata del bordello.
Presi un respiro profondo, ed entrammo in quel luogo.

Faceva: schifo.
Era veramente uno schifo, ma per fortuna riconobbi subito la camera di Vegeta.
<voi due aspettatemi qua fuori, e cercate di non cacciarvi nei guai>
<d'accordo fratellino>

Aprí la porta, e appena Vegeta realizzo chi ero, corse immediatamente a mettere un cartello fuori dalla porta e la chiuse alle spalle.
<Vegeta sono qui per->
<vattene>
cosa.
<Vegeta>
<sei in pericolo, non puoi stare in questa stanza per molto tempo>
<Vegeta cosa diavolo stai dicendo>
<sto dicendo che se ora non mi scopi le guardie irromperanno nella stanza e ti uccideranno>

I'm not your toy || KakavegeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora