Non c'è amore

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                                                                                                      Capitolo 13

Pov's Kakarot
Ero lì in piedi, davanti alla porta di casa mia e di Celry.
Non volevo entrare, non volevo ritornare da lei, non volevo risentire le sue urla e le sue innumerevoli lamentele, e non volevo guardare gli occhioni di nostro figlio, non volevo vederlo dopo quello che era successo.
Quella notte, quella dannatissima notte.
Se solo non avessi avuto quei pochi minuti per fermarmi, avrei potuto prendere coraggio e fare quello che desideravo da tempo.
Invece ero un codardo, e non volevo ammettere a me stesso che quel contatto che desideravo tanto mi rendeva felice.
E in quel momento invece ero lì, davanti alla porta di casa mia, pronto a prendermi l'ennesima strigliata da mia moglie.

Aprí la porta e varcai la soglia di casa, la prima cosa che vidi fu mio figlio corrermi incontro e saltarmi in braccio.
<sei tornato papà >
Disse mentre mi abbracciava, se non fosse stato per lui io e Celry avremmo divorziato da tempo, e invece ero troppo buono.
<hey>
Mi voltai e vidi mia moglie appoggiata allo stipite della porta della cucina a braccia incrociate.
<finalmente ti sei fatto vivo>
<sono andato da Vegeta per questa notte>
Dissi mentre misi giù Inach.
<potevi almeno avvisarmi, ero in pensiero per te>
<lasciami stare, sono ancora stanco per ieri sera>
Dissi mentre sali le scale per andare nella nostra camera.

Mi sdraiai sul letto e osservai il soffitto, ero confuso, molto, ma molto confuso, non sapevo minimamente che cosa fare, né tantomeno da dove iniziare.
Sentí la porta della camera aprirsi, per poi richiudersi.
<Kakarot>
<cosa vuoi Celry>
La donna si sdraiò difianco a me e si appoggiò alla mia spalla.
<è da quando sei tornato che sei diverso, cosa ti è successo in questi 5 anni?>
E mo cosa dovevo dirle,
no sai sono solo innamorato della puttanella che ho salvato da quel bordello nonché il principe della nostra razza
no che non potevo dirglielo.
<il viaggio è stato estenuante>
La donna mi guardò.
<so io come tirarti su>
Disse per poi sedersi a cavalcioni su di me e levarsi la tuta.
Non avevo per niente voglia, ma non dovevo farle capire che era successo qualcosa tra me e Vegeta, e quindi la assecondai.
Quella mattinata consumammo un atto d'amore su quel letto, un atto non proprio d'amore, dato che mancava il sentimento da parte mia, ma non potevo farci assolutamente nulla, ero condannato a una vita senza amore, o perlomeno finché non avessi confessato a me stesso la verità.

Ci sdraiammo sul letto sfiniti, lei continuava ad ansimare, si vedeva che era da anni che non lo faceva.
Mi aveva aspettato per 5 lunghi anni, mi sentivo veramente in colpa.
<ti amo Kakarot>
Disse per poi baciarmi.
Senza dire nulla la accarezzai, era troppo stanca pure per litigare, e si addormentò tra le mie braccia, non la amavo, ma era bella mentre dormiva, di sicuro non starnazzava in giro per la casa, ma era veramente bella quando riposava.

Dopo un po' mi alzai e la lasciai sul letto, mi rivestí ed uscì per strada a farmi un giro.
Le strade erano affollate, gente che andava a comprare, chi tornava da guerre, e poi, trovai qualcuno che proprio non volevo vedere quel giorno.
Tarble.
<ma ciao Kakarot>
<non mi parlare >
<hey, sono comunque il tuo principe, portami rispetto>
<d'accordo. Sua maestà non mi parli, grazie>
Dissi con un sorriso strafottente.
Il ragazzino cercó di trattenere la rabbia, e alzò lo sguardo verso il mio.
<ho un offerta per te, seguimi>
<neanche per sogno>
<ho detto. Seguimi.>
Lo assecondai e ci dirigemmo in un vicolo sudicio e disabitato.
<che cosa vuoi>
<o porti via Vegeta, o gli mostrerò queste foto>
E mi fece vedere delle foto di me e mia moglie mentre scopavamo.
<pensi seriamente di potermi ricattare così ?>
Iniziai a ridere.
<che cosa intendi scusami>
<Vegeta sa del rapporto di me e mia moglie, quindi, se la tua intenzione era di ricattarmi, hai sbagliato>
Gli diedi una pacca sulla spalla come presa per il culo, di tutta risposta incenerì le foto e gettò le ceneri a terra.
<dannazione, ve la farò pagare>
Disse per poi volare via.
Era un pivello, tsk.

<Kakarot>
Mi girai e trovai Radish, non volevo neanche sapere come aveva fatto a trovarmi e se aveva sentito il discorso, lui aveva già capito tutto di me e Vegeta, anche senza dirglielo lui lo sapeva già.
<oh sei tu, che cosa c'è ?>
<il principe Vegeta non è nella sua stanza, è tutta la mattina che lo cerchiamo, ma non lo troviamo>
<e quindi ?>
<Kakarot... è scomparsa anche una navicella >
In quel momento mi pietrificai sul posto.
Mi finì il cuore in gola e iniziò a battermi velocemente, troppo velocemente.
Che cosa significava.
No non poteva essere vero, Vegeta non poteva averlo fatto seriamente, non poteva essere tornato in quel sudicio posto dimenticato dagli dei, non poteva averlo fatto seriamente.

Volammo al castello il più velocemente possibile, e sul ponte trovammo Re Vegeta assieme a delle guardie.
Appena il Re mi vid, mi prese con forza per la tuta e mi trasse a se.
<vai immediatamente a recuperare Vegeta, o te la farò pagare, intesi?>
<si signore>
Potevo percepire rabbia nei suoi occhi, rabbia e paura, dovevo recuperare suo figlio a tutti i costi.
Vegeta non poteva essere seriamente così irresponsabile, non poteva essere seriamente vero, Dio mio.
Io Radish e Napa salimmo su una navicella, presimo delle scorte, e iniziammo ad azionare il tunnel spazio temporale, con quello saremmmo arrivati subito su quel pianeta, e avremmo potuto prendere vegeta e riportarlo indietro.
Perché Vegeta,  perché dovevi essere così testone.

I'm not your toy || KakavegeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora