Pov Remus
<And if somebody hurts you I wanna fight>
Avete presente quella sensazione di vuoto totale?
Come quando stai per addormentarti e d'improvviso ti senti cadere: senti lo stomaco restringersi per un momento che ti sembra infinito, così come, in un momento, il cuore ti arriva in gola per lo spavento. Quando apri gli occhi di soprassalto, poi, ti accorgi che è solo un secondo, un unico istante in cui hai temuto per qualcosa che nemmeno sai cos'è.
Ecco, è così che mi sento da qualche ora a questa parte.
Emmeline è sparita e non ho idea di dove sia.
Sto precipitando e non va bene, devo svegliarmi, devo reagire.
Ma le urla costanti dei miei amici, preoccupati tanto quanto me, continuano ad arrivare ovattate alle mie orecchie; non riesco a pensare lucidamente: sto precipitando."Remus.." credo qualcuno mi stia chiamando.
"REMUS JOHN LUPIN!" è JJ che mi si para davanti e riesce a farmi uscire da questo stato di trance in cui ero entrato.
"Dì qualcosa, ti prego.." mi chiede dolcemente guardandomi negli occhi.Ma che posso dire? Non so che fare.
Non so dove possa essere, non so chi possa essere stato, non so perché abbiano scelto proprio lei e soprattutto, non abbiamo alcuna certezza, su nulla."Rem, amico" James mi posa una mano sulla spalla stringendola leggermente, poi continua "la troveremo. Parola di Malandrino" e mi fa un occhiolino.
A richiamarci all'ordine è Silente in persona, che entra nel suo ufficio con la professoressa McGranitt e con al seguito la maggior parte dell'Ordine.
"Ragazzi, per favore, calmate gli animi e cerchiamo tutti di ragionare con giudizio.."
dice lui risoluto.
Fosse facile..
"Inizio col dare, finalmente, il benvenuto alle signorine Evans, McDonald, Jones e Prewett che non hanno esitato un momento a decidere di fare parte dell'Ordine. So perfettamente che siete solo dei giovani ragazzi, ma sono certo delle vostre potenzialità, e non vorrei mettere in pericolo la vita di alcuno di voi. Ora, la signorina Emmeline Vance non può essere molto lontana, lo avremmo sicuramente saputo se così fosse stato.. Escludo, dunque, un attacco diretto da parte dei Mangiamorte".
Se da una parte questa cosa mi solleva, dall'altra mi fa comunque rabbrividire: c'è qualche malato psicopatico che si diverte così, a far sparire persone e a fargli chissà cosa.
E comunque non lo escluderei a priori."Preside" inizia Jackson "propongo di iniziare le ricerche della ragazza subito. Mangiamorte o meno, la signorina Vance può essere in pericol-"
"Lo è sicuramente" lo interrompo duramente.
"-dicevo, date le circostanze, è bene entrare subito in azione".
Il professor Silente ci guarda tutti uno ad uno per poi annuire leggermente.
"Ebbene..."
"Se permette, preside, vorrei guidare io i ragazzi" dice ancora Jacks.
"Signor Jones-"
"So di quali responsabilità mi ricopro così facendo, ma davvero, so quali sono le mie capacità e quali quelle dei ragazzi qui presenti, tra i quali, le vorrei ricordare, è presente mia sorella. Sarei solo più tranquillo nel gestire il tutto".
A queste parole, Silente acconsente e dopo averci augurato buona fortuna, ci lascia seguire Jackson nella Stanza delle Necessità, che ci si presenta come un vero e proprio covo dove poter progettare un qualsiasi piano.
Siamo tutti troppo agguerriti e chiaramente troppo poco lucidi; dobbiamo progettare un piano ben studiato, ma intervenire comunque celermente.
"Ci divideremo: Potter, Evans, Black, Paciok e Prewett, a voi la parte del Lago Nero e tutta l'area circostante" inizia a dire Jackson.
Poi continua "Jones, Lupin, Minus e McDonald con me. Noi perlustreremo la Foresta. Ragazzi, per qualsiasi cosa, mandate un segnale. Andiamo!"Aspettaci, Em.
Aspettami.....................
Tadaaaan! 🎉
Ormai chiedervi scusa per l'assenza pare sia di rito, quindi: S C U S A T E 😵
Mi impegnerò ad aggiornare con maggior costanza, giuro. 🤞🏻
Buon proseguimento❤️
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𝑆𝑛𝑜𝑤𝑚𝑎𝑛
Fanfiction*SOSPESA* "Jones". "Black". Non c'era alcun modo per far andare d'accordo quei due grifoni ottusi, o forse si. Troppo diversi per essere sulla stessa linea di pensiero. Troppo orgogliosi perché uno dei due potesse ammettere di aver effettivamente...